Il Decreto Rilancio, tra le altre cose, prevede il rimborso del sessanta percento della spesa sostenuta, comunque non superiore a cinquecento euro, per l’acquisto di mezzi di trasporto ecosostenibili. Stiamo parlando di biciclette sia tradizionali che a pedalata assistita, handbike, monopattini, hoverboard ed altri beni principalmente a propulsione elettrica con esclusione delle autovetture. La misura si estende anche all’acquisto di servizi di sharing mobility, ad es. bike sharing. Il buono mobilità può essere chiesto fino al 31 dicembre 2020 e dal 2021 può farne richiesta solo chi rottama un veicolo vetusto. Per usufruire del buono ci sono due strade. La prima è quella di accedere al portale del Ministero dell’ambiente tramite sito (www.minambiente.it)  o App con le proprie credenziali SPID e compilare l’istanza online allegando la fattura o lo scontrino giustificativo della spesa sostenuta per l’acquisto del bene ecosostenibile.

La seconda è quella di generare direttamente sul portale web del Ministero un buono digitale da presentare al negoziante autorizzato. Niente di più semplice. Ma  veniamo alle note dolenti. Ad oggi, sono migliaia le domande di bonus pervenute presso il ministero e la preoccupazione è quella di non poter soddisfare la richiesta. Qualcuno pensa addirittura ad un iniquo clik day. Inoltre, non tutti possono beneficiare del buono. Sono esclusi, infatti, tutti gli abitanti residenti nei comuni sotto i 50.000 abitanti. In altre parole, noi cittadini del golfo e dintorni non possiamo usufruire di questa agevolazione. Siamo alle solite. Un’altra occasione sprecata. Come Asso.Cons.Italia pensiamo che la misura vada estesa a tutti i comuni e presenteremo anche in Regione istanze in tal senso. Perché agevolare la eco-mobilità nei comuni più piccoli, montani e isolani significa dare più valore alla vita e più qualità al turismo.