Gino Serra dona il dipinto "Scauri anni'30" al Comune di Minturno (Nella foto l'artista Serra e il sindaco Gerardo Stefanelli)

Alle pareti della bellissima casa del pittore scaurese Gino Serra sono appesi molti dei suoi quadri, tra i temi ricorrenti i paesaggi scauresi, nei quali inserisce le Pacchiane o il mare e la spiaggia di Monte d’Oro, ma, tra questi, c’è anche qualche natura morta, che giace avvolta nel giornale “Corriere dello Sport”.

Natura morta di Gino Serra

Realizzò la prima mostra nel 1965 poi, dopo aver interrotto nel 1970, poiché entrò a lavorare con le Ferrovie dello Stato, riprese a dipingere negli anni ‘80 realizzando quadri e litografie dai quali riuscì a guadagnare anche discrete somme. A Giugno 2019 l’artista ha donato un quadro intitolato “Scauri anni ’30” al Comune di Minturno ed è attualmente esposto nella Sala Consiliare (foto in copertina, ndr) .

Ma il maestro Serra oltre a dipingere, realizza anche piccole miniature, e proprio da queste ha sviluppa la passione per l’arte presepiale e nel 1993, ormai in pensione da un anno, iniziò a collaborare con la Chiesa di S.Albina e a realizzare, assieme ad altri parrocchiani, riproduzioni fedeli di opere come il Ponte Borbonico, lunga 3,8 metri che riproduce nei minimi dettagli il Ponte Borbonico sul Garigliano, posto a confine tra la regione Lazio e la Campania.

Combattimento dei Galli di Gino Serra

“Il senso del Presepe è la rappresentazione della natività di Gesù in ogni parte del mondo – afferma Gino Serra – Dio era ad Auschwitz, sul Ponte del Garigliano, nel deserto di Giuda, a Gerusalemme, in una chiesa sconsacrata o in Piazza Mercato a Scauri”. Questi sono infatti i luoghi dei Presepi realizzati dall’artista, assieme ad altri collaboratori e parrocchiani, durante il periodo natalizio ed esposti, durante le festività, nella chiesa di S.Albina a Scauri.

Ma la miniatura più famosa è sicuramente quella del Campo di Concentramento di Auschwitz in cui l’artista è riuscito a riprodurne fari, luci e persino gli interni delle baracche. Un opera straordinaria che ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui anche i complimenti da parte del Vescovo di Cracovia.

Il Campo di sterminio

 

L’opera del campo di sterminio è stata trasferita e consegnata, dalla Chiesa di S. Albina ad una chiesa in provincia di Frosinone, successivamente è stata consegnata ad una chiesa del Molise. Infine Serra ama, attraverso il restauro, ridare vita a mobili, quadri e anfore antiche riuscendo a restituirgli l’originario splendore.

Luigi Serra è sposato con Anna Maria Capasso, nata a Napoli, ex funzionaria di Banca, appassionata di poesia, letteratura e scrittura, ha pubblicato due libri di poesie, “Gioca con me” e “Controvento”, editi da Caramanica Editore.