Concluso il Progetto TE (Terza Età) 2019, finanziato dalla Regione Lazio e coordinato – per il Comune di Minturno – dall’assessore Mimma Nuzzo. L’iniziativa si è svolta attraverso tre fasi principali: un viaggio in Toscana, tre appuntamenti con rappresentanze dei Centri Anziani sull’ utilizzo delle app e un incontro intergenerazionale con le scuole al Liceo Scientifico “Leon Battista Alberti”.

Al viaggio, ben pianificato dal prof. re Vittorio Caruso (Coordinatore Comunale dei Centri), hanno partecipato cinquanta soci dei Centri Anziani minturnesi: due pernottamenti in pensione completa a Chianciano Terme, visite guidate a Città della Pieve, Siena, Pienza e Montepulciano per una bella opportunità di socializzazione e arricchimento culturale e ricreativo, laddove non sempre la terza età possiede capacità organizzative autonome.

Il laboratorio sulle app di supporto alla terza età tenuto dallo psicologo Francesco Treglia ha invece permesso di approfondire, anche attraverso esperienze pratiche, come le nuove tecnologie possono essere utili per attivare le risorse personali, ridurre l’isolamento sociale, aumentare il benessere percepito e la propria autonomia.

L’incontro intergenerazionale è stato finalizzato alla riflessione sul valore della pace e al ricordo dei disastri provocati dalle guerre e dai tanti muri che ancora insistono nel mondo.

«Così – ha affermato Nuzzo – con gli studenti delle quinte del Liceo e gli alunni delle terze classi della Scuola Media di Marina di Minturno, abbiamo commemorato il trentennale della caduta del Muro di Berlino e ricordato il valore di Minturno, Medaglia d’Oro al Merito Civile, in quanto Comune situato lungo la Linea Gustav».

Gli studenti hanno inoltre ascoltato l’emozionante testimonianza del prof.re Franco Valerio, che nell’immediato dopoguerra perse la vista a seguito dell’esplosione di un ordigno bellico: evento drammatico che non ha però impedito a Valerio di conseguire, nel corso della sua vita, importanti successi personali e professionali. Senz’altro una giornata da ricordare e resa ancora più significativa dal gruppo di organettisti “La scatola del vento” che ha accompagnato “Quello che la storia non racconta”, docufilm sullo sfondamento della linea Gustav con regia e direzione musicale del maestro Alessandro Parente.

«Possiamo essere soddisfatti. Questi progetti – conclude Mimma Nuzzo – rafforzano l’identità territoriale e sono atto di riconoscenza delle nuove generazioni nei confronti della Terza Età e di quanti si sono adoperati per difendere i valori della libertà, della pace e del rispetto dei diritti umani.»