Marcello Rosario Caliman

Marcello Rosario Caliman è un giornalista ed editorialista, ex funzionario di Banca e vicedirettore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e presidente del gruppo politico Italia Nostra. Dai modi pacati, gentili, dal gergo ricercato, nel suo impermeabile classico e con il cappello in testa, ricorda tanto gli intellettuali d’un tempo. Ha avuto una vita intensa, vissuta tra i suoi tanti interessi e impegni, mai noiosa, né ripetitiva, sempre un po’ sopra le righe.

Nato e vissuto per i suoi primi vent’anni a Napoli, Marcello è il primo di cinque figli nonché l’unico maschio. La sua famiglia è di origine ebraica ma nel 1936 si converte abbracciando la fede cristiana ma questo non cambiò tanto le cose nel ’38 quando, nell’Italia Fascista, vennero istituite le leggi razziali.

Una cosa che ricorda bene dei suoi primi anni di vita trascorsi nella città partenopea è il fatto che ogni volta che nasceva un figlio, il padre, dirigente delle Ferrovie dello Stato, affittava una casa più grande, con una stanza in più, costringendolo puntualmente a trasferirsi da un quartiere ad un altro.

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, dopo il servizio militare lavorò a Milano fino a quando vinse il concorso come funzionario per il Banco di Santo Spirito dove lavorò per oltre trent’anni. Dopo questa lunga parentesi, di circa trent’anni, nel 1980 riprese a scrivere, iniziando con una piccola collaborazione con il giornale Lazio Sud, edito dalla tipografia Pontone di Cassino e, successivamente, con il quotidiano Latina Oggi. Seguì la nomina come direttore presso il giornale di Cassino L’Inchiesta, poi arrivò la collaborazione con il quotidiano La Provincia.

Nel 2002 è stato nominato dall’arcivescovo di Gaeta Mons. Fabio Bernardo D’ Onorio, capo ufficio stampa e accreditato come giornalista presso la C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana). Infine da nove anni collabora con il quotidiano L’Avvenire. Attualmente è anche editorialista per la Testata cartacea Golfo e Dintorni e il quotidiano on-line Tuttogolfo.it, una collaborazione nata grazie all’editore Gianluca Forcina e al direttore Raffaele Vallefuoco.

Marcello, cosa significa per te fare giornalismo?

«Enzo Biagi diceva “Non diciamo che facciamo un mestiere che faremmo anche senza soldi”. Il giornalista è come un sarto alle prese con un vestito, uno scultore con la pietra, o un pittore con una tela, costruisce, crea con la sua penna o attraverso la tastiera del pc parole e frasi e infine storie, che riempiono le pagine bianche di Word. Con la rivista Forum abbiamo organizzato vari corsi di giornalismo, un idea per creare un approccio tra i giovani e il giornalismo. Non ho mai ostacolato i giovani, anzi ho formato tanti tirocinanti che poi, chi più chi meno, hanno continuato a fare questa professione. Mi piacerebbe essere ricordato un giorno come un buon insegnante che ha acceso o alimentato nei suo allievi la passione per il giornalismo».

Qualche nome di un tuo ex praticante che attualmente svolge la professione di giornalista?

« Andrea Brengola, oggi capo ufficio stampa del Comune di Gaeta, Raffaele Vallefuoco, mio e nostro attuale direttore del giornale Golfo e Dintorni. Simona Gionta, vicedirettore delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Gaeta. E ancora Manuel Ricuperato, Marinella Iannario, Benedetta Castelli, Gian Paolo Caliman, Lino Sorabella, Francesco Furlan, Aldo Lisetti, Simone Pangia, Fabio Bernardo D’Onorio, Ercole Fragasso, Aldo Anziano, Giuseppe Di Principe, Laura Miller e Zina Aceto ».