Plesso Milani di Maranola

Per Celebrare la Giornata Mondiale contro il cancro infantile il Comune di Gaeta assieme alla XVIII Comunità Montana dei Monti Aurunci hanno voluto aderire all’iniziativa del “lancio dei palloncini (biodegradabili) bianchi” promossa dall’Associazione Ernesto di Gaeta e sostenuta dalle associazioni AIDO, Liberautismo, LILT, Amici per lo Sport e l’associazione Angelo Forte- amici per la vita. A lanciare i palloncini, venerdì 15 febbraio, alle ore 11 del mattino, gli alunni dei Plesso “Lorenzo Milani” di Maranola e i ragazzi dell’ istituto I.C G.Carducci di Gaeta, alla presenza del Dirigente Scolastico dott.ssa Maria Rosaria Macera, del Consigliere, Presidente della Commissione cultura e sanità del Comune di Gaeta, Assessore della comunità montana dei monti Aurunci, dott.ssa Gianna Conte, della dott.ssa Sandra Cervone portavoce della LILT di Gaeta, del vice presidente dell’AIDO, Salvatore De Vellis, Giovanni Russo, presidente dell’associazione culturale Golfo Eventi, Sonia Vagnani, insegnante e volontaria dell’ associazione Ernesto e don Riccardo Pappagallo, parroco della comunità di San Carlo. Una mattinata divertente per i bambini che hanno colorato il cielo di bianco e profumato l’aria di solidarietà e speranza per i 1400 bambini e gli 800 adolescenti, che ogni anno, in Italia, si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi e del sistema nervoso centrale) o leucemia tra queste, la leucemia linfoblastica acuta. I palloncini sono volati sempre più in alto come, negli ultimi 15 anni, la ricerca oncologica pediatrica mondiale che ha fatto passi da gigante e che oggi, grazie all’immunoterapia CAR-T , la terapia genetica con cellule modificate Car-T (sperimentata per la prima volta nel 2012 negli Stati Uniti) è riuscita a curare l’80% dei casi, di due dei tumori mortali in età pediatrica più diffusi: la Leucemia Linfoblastica acuta e i Linfomi non-Hodgkin. Ma anche se la speranza di vita si allunga e alcune forme di tumore del sangue diventano curabili, rimangono ancora basse le percentuali di guarigione per tumori cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi mentre le cure restano accessibili solo ai bambini più ricchi. L’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della sanità per il 2030 è riuscire a portare l’attuale percentuale di possibilità di sopravvivenza dal 20 al 60% per i bambini poveri che spesso scoprono in ritardo di avere queste patologie e non possono permettersi i farmaci troppo costosi per le cure.