Foto nella stazione carabinieri

Non doveva accadere. E lo dice un giornalista che è da sempre “innamorato” dell’Arma dei Carabinieri. Il tossicodipendente Christian Gabriel Natale Hjorth, giovane balordo statunitense, arrestato per concorso in omicidio, furto e tentata estorsione, è stato fotografato inopportunamente nella stazione dei Carabinieri dove era stato fermato. Nella foto l’indagato ha intorno a se dei militari, ha le mani legate dietro la schiena ed è bendato. Al Comando Generale in viale Romania vogliono vederci chiaro e hanno inviato immediatamente un rapporto al procuratore aggiunto Michele Prestipino che ha aperto un fascicolo di inchiesta. Il carabiniere responsabile del bendaggio ha affermato: “Abbiamo deciso di mettere la benda perché sui monitor che c’erano nella stanza scorrevano delle immagini e dei dati importanti per altre inchieste e l’indagato non doveva vederle. Le manette e le mani dietro la schiena, invece, le abbiamo dovute mettere perché temevamo che potesse darsi alla fuga”.

Giovanni Nistri

Un comunicato ufficiale dei Carabinieri recita: “Il Comando Generale dell’Arma prende fermamente le distanze dallo scatto e dalla divulgazione di foto di persone ristrette per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il comando provinciale di Roma sta svolgendo con la massima tempestività accertamenti diretti a individuare i responsabili”. Contemporaneamente si è registrato altro depistaggio con la diffusione di foto di maghrebini. Responsabile questa volta Sergio Brugiatelli, vittima del furto dello zaino da parte dei due americani, che, suo malgrado, ha depistato le indagini. I Carabinieri che avevano ricevuto la sua richiesta di aiuto con una chiamata al 112 hanno appreso la verità provvedendo a chiamarlo più volte in causa, sollecitando i suoi sensi di colpa, fin quando non ha ammesso di aver dichiarato che fossero maghrebini, i due americani, perché lui già li conosceva. E soprattutto li temeva. Ben consapevole di aver “tirato un pacco”, vendendo aspirina spacciata per cocaina. E il pacco lo ha tirato a un bravo ragazzo coniugato da 43 giorni, vice brigadiere dei carabinieri, che oggi lunedì 29 luglio ha ricevuto il saluto commosso della “sua” Somma Vesuviana e con il cuore da tutti noi suoi connazionali.

 

Ultima considerazione: il carabiniere che ha fotografato bendato lo statunitense ventenne si rendeva conto del male che stava facendo all’inchiesta giudiziaria e all’Arma? E nessuno dei carabinieri presenti ha sentito il bisogno di strappargli di mano il cellulare e cancellare l’immagine? Ci saranno strascichi, purtroppo, soprattutto da parte americana. Il comandante dell’Arma Generale Giovanni Nistri è un ufficiale eccezionale e non si merita di dover gestire tali situazioni. I Carabinieri sono l’orgoglio dell’Italia ma con queste “stupidate” meritano poi di essere i protagonisti di tante barzellette, nelle quali si fanno male da soli. Il responsabile della foto è stato trasferito in tempi da record ad altro reparto non operativo. Ma sul foglio di trasferimento andrebbe scritta la motivazione: “per fessaggine perniciosa”. Unico balsamo: nella foto si intravedono affisse sulla parete l’immagine di tre eroi d’Italia: il Generale Carlo Alberto della Chiesa, e i magistrati Falcone e Borsellino. A loro il mio ultimo pensiero, denso di gratitudine.