“Una decisione di buon senso sull’asilo nido comunale, sarebbe quella di prorogare l’attuale servizio fino a fine anno educativo (Luglio 2020) e di rimandare a Settembre lo spostamento nella nuova sede”.

La proposta del consigliere di minoranza Claudio Marciano, che in un post sui social commenta: “I bambini non possono subire, sulla loro pelle, le inefficienze dell’attuale amministrazione, che ha bandito l’appalto per la nuova gestione con sei mesi di ritardo rispetto a quanto avrebbe dovuto per evitare proroghe.
Ora che l’aggiudicazione sembra conclusa si vuole in fretta e furia cambiare struttura e gestione, senza alcuna considerazione per l’impatto che questo stravolgimento avrà sui piccoli e senza alcuna concertazione con i genitori.

Così come il Comune ha prorogato per oltre 18 mesi il servizio di sosta a privati, può senz’altro motivare una da sei mesi per l’asilo nido, specie se le procedure di evidenza per la nuova gestione sono già esperite e se di mezzo c’è un cambio di sede.
Ma vi è un tema ancora più rilevante per giustificare un momento ulteriore di riflessione: tutte le decisioni in merito alla gestione di questo servizio in Consiglio Comunale non sono mai state affrontate.

Oggi l’asilo comunale serve circa 35 bambini, ma l’utenza potenziale è molto superiore. Gli incentivi statali previsti nell’attuale finanziaria, un intervento di welfare del Comune con proprie risorse e una maggiore progressività nel costo delle rette può contribuire ad aumentare la domanda, rendendo la struttura di Acquatraversa in aggiunta e non in alternativa a quella della Quercia.

Del resto, lo dicono i numeri. Abbiamo oltre 50 richieste, e nella nuova struttura solo 30 posti. Tuttavia, i bambini potenzialmente interessati al servizio sono oltre 500. Devono andare tutti negli asili privati o confessionali? O peggio, devono restare a casa con le mamme, deprivando ulteriormente il tasso di occupazione femminile e perpetuando un’idea patriarcale e antiquata di famiglia?
Su questo faremo proposte concrete in Consiglio Comunale”.