Dalla pineta di Vindicio fino a quel punto saranno stati percorsi 1,4 km di quella che può essere definita come la “passeggiata di Cicerone”. Un’idea progettuale rimasta su carta, o forse solo nella mente di chi l’ha partorita.

Si trattava di una pista ciclopedonale da svilupparsi su proprietà pubbliche e su aree demaniali. Partendo da ovest il percorso ipotizzato lambisce la pinetina di Vindicio e il porticciolo di Caposele. In corrispondenza di quest’ultimo è previsto l’allargamento e la continuazione (su passerelle in legno sostenute da pali infissi in acqua) dell’attuale “malo passo” che costeggia la garitta borbonica, fino all’area demaniale antistante quella che viene individuata come l’ex villa di Cicerone.

In questa parte del percorso ciclopedonale sono previste due iniziative urbanistiche: la creazione di un parco storico/archeologico e lo spostamento dei cantieri navali.
La prima iniziativa è la conferma della consolidata volontà della Soprintendenza e di tutte le amministrazioni che hanno governato Formia. A parte la disputa sull’acquisizione pubblica dell’area, oggi questo sito di pregio, in grado di fare la differenza in un’ottica turistica, è separato dalla città e dai suoi servizi da una viabilità longitudinale di superficie ad elevato traffico che lo penalizza.

La seconda iniziativa risponde all’esigenza di trasferire in un luogo più consono le attività dei cantieri navali. Attualmente si trovano ad operare in ambiente urbano di tipo residenziale, con una logistica insoddisfacente. Il luogo ipotizzato per tale spostamento è la porzione sud occidentale del piazzale Vespucci. Qui, previo prolungamento verso ovest dell’antemurale, si potrebbero attrezzare piazzali e scali di alaggio protetti e con fondali adeguati. Per incentivare il trasferimento potrebbe essere previsto un approdo di servizio riservato alle attività dei cantieri.

L’area lasciata libera dai cantieri potrebbe essere riconvertita a grande piazza marina e divenire elemento portante di un riassetto urbanistico di un’area di quasi 10 ettari, comprendente l’ex Marina di Castellone confiscato alla camorra, il parco storico-archeologico ex villa di Cicerone, il porticciolo di Caposele con annesso teatro, l’area pubblica attrezzata sovrastante le grotte di S. Erasmo con i resti del muro e dei criptoportici di Nerva e il recupero naturalistico alla pubblica fruizione dei tratti di arenile presenti.
L’ipotesi progettuale prevede che la pista ciclopedonale colleghi tutti i luoghi citati fino a raggiungere il piazzale Vespucci, nei pressi dell’ex deposito del pesce.