I sottoscritti, n.q. di Consiglieri Comunali della Lega,

PREMESSO CHE:

  • Il Piano Economico Finanziario presentato dalla FRZ, così come formulato, non consente una lettura chiara dei dati economici (sia per la parte Costi che per la parte Ricavi), ai fini della utile analisi tecnica e politica.
  • E’ bene ricordare in questa sede che ogni “bilancio” deve rispettare i principi di chiarezza, verità e correttezza (art. 2423 codice civile). Il principio di chiarezza implica la necessità di andare al di là dell’analiticità minima e la necessità di una esposizione ordinata delle voci. Con tale principio si vuole garantire la più ampia trasparenza dei dati di bilancio che conducono a determinati risultati.
    La rappresentazione veritiera impone di assumere un atteggiamento il più possibile neutrale ed oggettivo.
    La correttezza si riferisce a criteri tecnicamente corretti in modo che la comunicazione non avvenga in modo deviante. Gli altri principi sono elencati nell’art. 2423 bis.
  • In tale direzione ha avuto già modo di esprimersi la Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4120 del 2 marzo 2016 che ha recentemente sentenziato come “Gli amministratori devono soddisfare l’interesse del socio ad una conoscenza concreta dei reali elementi contabili recati dal bilancio al fine di realizzare il diritto di informazione previsto dall’art. 2423 c.c., che è in rapporto di strumentalità con il principio di chiarezza, sicché sono obbligati a rispondere alla domanda d’informazione pertinente e a cui non ostino oggettive esigenze di riservatezza, in modo da dissipare le insufficienze, le incertezze e le carenze di chiarezza in ordine ai dati di bilancio ed alla relativa relazione. …..
    Il bilancio di esercizio di una società di capitali, che violi i precetti di chiarezza e precisione dettati dall’art. 2423, comma 2, c.c., è illecito, sicché la deliberazione assembleare con cui esso è stato approvato è nulla ….anche in tutti i casi in cui dal bilancio stesso e dai relativi allegati, ivi compresa la relazione, non sia possibile desumere l’intera gamma delle informazioni che la legge vuole siano fornite per ciascuna delle singole poste iscritte.
  • In particolare non risultano intellegibili le singole voci con riguardo alle frazioni merceologiche della raccolta differenziata (se non per macroaggregati) che impediscono la corretta quantificazione della resa e della consistenza analitica delle frazioni.
  • Infatti era stato annunciato alla città che al mantenimento di una raccolta soddisfacente ed in virtù del consistente sforzo per l’acquisto della flotta automezzi, sarebbero diminuiti i costi con conseguente ribasso delle tariffe. Viceversa ci troviamo dinanzi addirittura ad una fallimentare e certificata diminuzione della raccolta differenziata (senza neanche spiegala più di tanto…!) ed ad un aumento delle tariffe, nonostante gli sforzi economici compiuti per la flotta automezzi nuova.
  • Soprattutto il Piano Economico Finanziario predisposto dalla FRZ deve osservare i principi contenuti all’interno dell’art. 2423 e 2423 bis del CC, ed al fine di garantire al Comune di Formia una corretta verifica, deve venire redatto (come forma minima rappresentativa), secondo gli schemi riportati all’interno del DPR 158 del 27 aprile 1999, così come da Allegato 1 e Allegato 2, sia per la parte Costi che per la parte Ricavi.
  • Inoltre, circostanza particolarmente significativa, da una prima lettura gli importi contenuti in tale Piano Economico Finanziario, apparirebbero incoerenti con le voci messe a bilancio sotto la voce “rifiuti” nel documento di Programmazione del Comune di Formia consegnato per l’approvazione al Consiglio Comunale.

INTERROGANO

IL SINDACO, L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DEL COMUNE DI FORMIA PER CHIEDERE/SAPERE:

  1. l’immediata rielaborazione del Piano Economico Finanziario della FRZ secondo gli schemi contenuti nel D.P.R. 158 del 27.04.1999 (all. 1 e 2), sia per la parte dei costi che per la parte dei ricavi. Risultando in alternativa assolutamente impossibile ogni controllo su un Piano difettante della più elementare chiarezza;
  2. Per quale ragione, nonostante l’acquisto di un’impegnativa flotta automezzi, la raccolta differenziata sia addirittura diminuita nel 2018;
  3. Quali siano i quantitativi di rifiuto differenziato per singola materia ed a che condizioni economiche lo stesso sia stato venduto;
  4. Se l’Amm.ne, quale socio di maggioranza, abbia preso in esame le singole voci del suddetto piano al fine di scongiurare per i cittadini un aumento della TARI, anche al fine di non mortificare tutti gli sforzi che gli stessi stanno facendo per differenziare il rifiuto;
  5. Quali siano nel dettaglio le singole voci messe a bilancio nella spesa corrente del Comune di Formia sotto la voce missione 9 – programma 3, addirittura per € 9.140.773, apparentemente in contrasto con gli importi quantificati nel piano della Formia Rifiuti Zero.

Si precisa che con riferimento al punto 1, il nuovo documento dovrà essere presentato URGENTEMENTE per consentire al consiglio comunale di adempiere a quanto contenuto nella Legge del 27 dicembre 2013 n. 147 comma 683 (tariffe TARI).