Arrestati a Formia la vigilia della Domenica delle Palme due campani in odore di camorra, con numerosi precedenti per associazione a delinquere, omicidio, spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, sorpresi nel centro di Formia in un probabile “summit” di malaffare. Un terzo uomo che era con loro, dimorante in provincia di Latina, è stato munito di foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Formia per tre anni. Già da alcuni mesi personale della Squadra Investigativa del Commissariato di Polizia di Formia, in sinergia con la Squadra Mobile della Questura di Salerno, aveva sotto osservazione alcuni soggetti, probabilmente organici al clan Cuomo, dell’area Cavese – Nocera Inferiore, che erano stati già controllati e fermati durante parallele attività info investigative nel Salernitano.

Pertanto, la Polizia di Formia avuta segnalazione che tre individui sospetti si trovavano nel centro cittadino di Formia, con le opportune precauzioni del caso, personale in borghese coadiuvato da personale in divisa in servizio di Volante, ha proceduto al controllo dei tre, intenti a parlare tra loro. Immediatamente, all’atto dell’identificazione, uno dei tre si è mostrato particolarmente agitato riferendo di non avere documenti al seguito. E mentre parlava si è scagliato contro gli agenti, sferrando calci e pugni, divincolandosi per cercare la fuga. Con non poca difficoltà, però, i poliziotti sono riusciti ad ammanettarlo. L’arrestato è T.M. classe 1993, ventiseienne, che processato il 15 aprile per direttissima presso il Tribunale di Cassino per i reati di minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Il secondo uomo, R.D., classe 1986, trentatreenne, è finito subito nel carcere di Cassino, in quanto risultato già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Nocera Inferiore; era a Formia in violazione alla misura di prevenzione e per questo è stato arrestato e trasferito nella casa circondariale in provincia di Frosinone. Foglio di via obbligatorio per tre anni da Formia per il terzo uomo, P. G. Classe 1993, ventiseienne.

Appresa la notizia il sindaco di Formia Paola Villa ha dichiarato: “Un ringraziamento a tutti gli agenti di Polizia del Commissariato di Formia per l’azione portata a termine quest’oggi contro affiliati di clan criminali. Notizie come questa sottolineano ancora di più la necessità di rafforzare la squadra mobile del Commissariato di Formia, che oggi ancora più di ieri, si trova a dover presidiare un’intera area di confine. Siamo certi che il nuovo Questore di Latina, dottoressa Amato, ascolterà i molteplici appelli, perché questi uomini e donne delle forze dell’ordine non vanno lasciati soli! Un caloroso augurio di pronta guarigione per i poliziotti che oggi hanno avuto bisogno di cure mediche. I cittadini di Formia ringraziano per il lavoro svolto e per non abbassare mai lo sguardo”.

Il nuovo Questore di Latina Rosaria Amato si presenta alla comunità pontina

Debutta con una cerimonia al MOF di Fondi ed espone le sue idee operative

Rosaria Amato

Il nuovo questore di Latina Rosaria Amato aveva un ricordo dolce della nostra provincia, grazie ai momenti felici e spensierati quando da ragazza trascorreva le vacanze a Formia e lunghi bagni nelle limitrofe Gaeta e Sperlonga. Come il nostro sindaco di Formia vuole che il titolo sia declinato al maschile poiché è una carica istituzionale e chi scrive conviene totalmente con lei. Per quanto concerne il nostro territorio riconosce, in occasione del primo incontro con i giornalisti nella sala stampa, che “è una provincia complessa e studierò per conoscerla. Un territorio delicato, ma io sono abituata a lavorare sodo e mi impegnerò sostenuta anche da una grande passione per il mio lavoro”. Afferma con convinzione che vuole stabilire un rapporto di collaborazione con la cittadinanza: “È fondamentale. Ci tengo anche a sottolineare che sono il Questore della provincia di Latina, e tutti i 33 Comuni devono sapere di poter contare sul Questore, sin dall’insediamento”.

Ha trovato sulla sua scrivania all’insediamento un mazzo di fiori, gentile omaggio del suo predecessore, Carmine Belfiore, già in servizio a Roma per garantire la sicurezza del Senato della Repubblica. Per lei è il secondo incarico nel Lazio Meridionale, dopo i 18 mesi trascorsi a Frosinone: “Lavorerò in continuità con chi mi ha preceduto, modulando le attività in relazione alle esigenze, non ho ricette magiche per risolvere i problemi che certamente non mancano, ma so di avere anche a disposizione una buona squadra”. L’impegno contro la criminalità organizzata e la corruzione, attenzione massima ai reati contro le donne, dove c’è un grande sommerso. E utilizzando, quando necessario, gli ammonimenti che sono prerogativa proprio del Questore. E poi un lavoro sulla sicurezza percepita perché “di fronte alla paura non c’è dato oggettivo che possa tenere e dobbiamo lavorare sul gap che esiste tra sicurezza reale e ciò che i cittadini avvertono”.

Nella mattinata di lunedì 8 aprile il Questore di Latina, ha ricevuto Elvio Vulcano, coordinatore nazionale per la stampa e per le comunicazioni del sindacato di polizia LeS – Libertà e Sicurezza Polizia di Stato – unitamente a Clara Lucchesi, segretario generale provinciale di Latina dello stesso sindacato. Elvio Vulcano ha commentato che si è trattato solo di un primo incontro, occasione per un doveroso saluto al neo Questore della Provincia e per l’augurio di buon lavoro. Tuttavia, dopo le formalità, è stata anche l’occasione per mettere al corrente il Questore di alcune tematiche aperte, tra cui l’iniziativa intrapresa dal sindacato LeS e condivisa da molteplici associazioni territoriali e nazionali, tra cui l’Associazione antimafia Antonino Caponnetto per chiedere, attraverso una petizione popolare, l’istituzione di un Commissariato di Polizia nei Quartieri Q4 e Q5 di Latina. Ha dichiarato: “siamo pienamente soddisfatti della scelta fatta dal Capo della Polizia Franco Gabrielli, d’inviare in questa Questura Rosaria Amato, perché, dopo tanti anni d’esperienza, possiamo distinguere fin da subito i personaggi dalle persone.

Per il Questore si prospetta un lavoro certamente non facile sotto l’aspetto territoriale, perché le associazioni criminali presenti sul territorio pontino gestiscono i loro interessi in modo silenzioso e sotterraneo, per non attirare attenzione su di esse e per non far turbare i propri affari, come da anni denuncia la Caponnetto. Ma il lavoro non sarà facile neppure sotto l’aspetto organizzativo interno dell’Ufficio, perché non possiamo non ricordare che nello scorso dicembre si sono tolti la vita due nostri validi colleghi. Auspichiamo che il neo Questore voglia partire proprio dalla Questura per ridare serenità a tutti coloro che vi lavorano”. Il segretario provinciale Clara Lucchesi ha affermato: “sicuramente presenteremo di nuovo al Questore Amato alcune nostre richieste, mirate alle pari opportunità, che in precedenza sono state liquidate con un atteggiamento troppo superficiale, sessista e discriminatorio. Confidiamo in quella che ci è parsa un’indubbia sensibilità umana oltre che professionale del Questore Amato sul tema, affinché esso possa essere affrontato e risolto con l’attenzione che merita”. Il debutto pubblico ufficiale è giunto subito, il 10 aprile, in occasione della festa della Polizia che si è tenuto a Fondi. Nel MOF che ha ospitato l’evento il Questore ha dichiarato: “La scelta riuscitissima di ospitare oggi qui la nostra Festa, ha un alto significato e non solo simbolico, sta a sottolineare l’impegno delle istituzioni contro ogni forma di prevaricazione. Vuole essere un segnale molto preciso della presenza della Polizia di Stato in un luogo che per anni è stato crocevia di interessi criminali”. Il Questore di Latina Rosaria Amato sempre al MOF per il 167° anniversario della Polizia di Stato ha evidenziato: “E da 60 anni per fortuna le cose sono cambiate, anche le donne sono potute entrare nel Corpo.

Oggi siamo tante, soprattutto in posizioni di dirigenza, ci auguriamo che anche gli altri ruoli possano prossimamente contare su una presenza più folta di donne”. Ha illustrato poi i dati sulla criminalità: una diminuzione complessiva dei reati del 9% con punte del – 15% per i furti e del -32% per le rapine. Ma l’obiettivo è migliorare”. Citate tutte le maggiori operazioni di Polizia a partire da Alba Pontina che ha per la prima volta certificato la presenza di una mafia autoctona nata e sviluppatasi a Latina. E ancora: “Provo un certo disagio personale ogni volta che la comunità non si sente sicura, l’insicurezza mi impensierisce, perché spesso induce paura e di fronte alla paura di infrange ogni sapere, ogni consapevolezza”. Ora Latina e la sua provincia si colorano sempre più di donne nei ruoli di comando: c’è il Prefetto Maria Rosa Trio, la Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti, la Comandante dei Vigili del Fuoco Clara Modesto, e sono cinque i primi cittadini in rosa: Carla Amici Comune di Roccagorga), Barbara Petroni (Comune di Roccasecca dei Volsci), Anna Maria Bilancia (Comune di Priverno), Giada Gervasi (Sindaco di Sabaudia) e Paola Villa (comune di Formia). Buon lavoro Questore, auguri anche dalla redazione di Golfo e Dintorni.

SAN MICHELE PATRONO DELLA POLIZIA DI STATO

Finalmente la Polizia di Stato ritorna a celebrare il suo santo patrono. In precedenza un falso rispetto verso esigue minoranze non cattoliche aveva indotto a sacrificare la stragrande maggioranza omettendo nelle cerimonie annuali la preghiera a San Michele Arcangelo, ricordato dalla Chiesa, insieme a San Gabriele e San Raffaele, il 29 settembre. Il suo nome in ebraico Mi-ka-El significa Chi come Dio? Nell’iconografia, orientale e occidentale, San Michele Arcangelo viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di satana, sconfitto in battaglia. Nel Nuovo Testamento (capitolo 12° del libro dell’Apocalisse) San Michele è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago… Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”. Per i cristiani è considerato il più potente difensore del popolo di Dio, del bene contro il male.

E a lui sono state dedicate diverse chiese, cappelle e oratori in tutta l’Europa dove spesso è raffigurato in cima a campanili e monumenti come guardiano contro le forze del male. Proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 per la lotta che il poliziotto combatte tutti i giorni come impegno professionale al servizio dei cittadini. Per l’ordine, l’incolumità delle persone e la difesa delle cose. Più di 60 località italiane, tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga e Vasto, lo venerano come Santo patrono, ma San Michele, oltre che della Polizia di Stato, è protettore di molte altre categorie di lavoratori: giudici, farmacisti, radiologi, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, maestri di scherma. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia. La preghiera recita testualmente: “Oh! San Michele Arcangelo, nostro celeste Patrono, che hai vinto gli spiriti ribelli – nemici della Verità e della Giustizia – rendi forti e generosi, nella reverenza e nell’adesione alla Legge del Signore, quanti la Patria ha chiamato ad assicurare tra i suoi cittadini concordia, onestà e pace affinché – nel rispetto di ogni legge – sia alimentato lo spirito di umana fraternità. Per questo, imploriamo dal tuo Patrocinio rettitudine alle nostre menti, vigore ai nostri voleri, onestà agli affetti nostri, per la serenità delle nostre case, per la dignità della nostra terra! Amen”.