Uno spazio a parte di riflessione meritano le considerazioni di Gianfranco Conte sul Consorzio Industriale del Sud Pontino che vede come presidente l’avvocato Salvatore Forte con sede logistica a Gaeta. Sul ruolo attuale del CoSind afferma l’ex parlamentare Conte: “Bisogna inoltre chiarire quale ruolo il Comune di Formia deve continuare ad avere nel Consorzio Industriale.

Gianfranco Conte

Quante industrie hanno aperto sul nostro territorio da quando è stato istituito il Consorzio? Un ente inutile che non ha mai brillato per operosità e ha creato solo vincoli per le imprese! Quando uscirà Formia dal Consorzio e si riapproprierà del proprio territorio? La vicenda Rogedil dovrebbe insegnare qualcosa, o vogliamo parlare della Bluefish e da ultimo il penoso tentativo del presidente di inserirsi nella vicenda del pastificio Paone? Altro che consorzio industriale! Ormai è diventato un’agenzia immobiliare, alla ricerca dei beni per poi rivenderli al migliore offerente”.

Salvatore Forte

Come mai quest’attacco di un ex parlamentare forzista nei confronti di un presidente esponente di Forza Italia? Spiega Conte: “La Regione Lazio governata da Nicola Zingaretti ha spogliato i vari Consorzi industriali esistenti delle loro autonomie e li ha unificati in un unico grande Consorzio regionale nel quale il nostro territorio avrà un ruolo solo marginale. Ha nominato Commissario straordinario l’ex europarlamentare del suo stesso schieramento, il Partito Democratico, Francesco D’Angelis, autentico esponente di spicco in Ciociaria.

I tentativi di collegamento del nostro Consorzio con Napoli non hanno futuro in quanto la struttura è regionale. Mi risulta che il presidente Forte ha fatto ricorso al TAR contro la decisione della Regione e tale mossa ha rallentato l’assorbimento.

 

Francesco D’Angelis

Ma io mi chiedo: quale futuro avranno gli immobili di proprietà quando sarà assorbito da quello regionale nuovo di zecca? Di fatto i Comuni del territorio subiranno un esproprio indiretto poiché non saranno più liberi di gestire tali beni e non vedo prospettive rosee per il futuro. L’unica soluzione è l’immediato trasferimento dei beni alle realtà comunali di competenza.” Certamente un tema spinoso, sono in gioco gioielli “di famiglia” e non vi è né speranza né fiducia in Roma e nelle sue decisioni, essendo noi tutti troppo lontani dagli occhi degli amministratori regionali, perché troppo lontani dalle stanze dei bottoni.

Ed inoltre le attività immateriali, quali ad esempio il MED, saranno in futuro valorizzate e gestite dalle realtà locali oppure da quelle consortili campane, non escludendo un trasferimento dell’evento, oggi fiore all’occhiello di Gaeta, nell’ex capitale di Napoli? Riflessioni che meritano senz’altro ulteriori approfondimenti e giuste repliche, come magazine siamo disponibili ad entrambe.