L’informazione si piega alle logiche di un’azienda privata e diventa a senso unico. È quanto accaduto nei giorni scorsi durante un servizio mandato in onda dal Tg1 Rai a firma della giornalista Carlotta Mannu.

È ampiamente noto come Acqualatina inondi le pagine dei giornali e dei siti internet con proprie pubblicità. È una società privata e può farlo, anche se lo trovo eticamente poco edificante dal momento che la maggioranza delle sue quote sono in possesso di un socio pubblico (l’Ato 4) e le sue entrate provengono dagli utenti, al fine di svolgere un servizio pubblico.

Altro è quanto accaduto nel palinsesto dell’ammiraglia dell’informazione Rai.

“Immagini, interviste e testo della narrazione – spiega il deputato Raffaele Trano che interesserà nei prossimi giorni la commissione di vigilanza Rai – enfatizzano l’economicità della soluzione del dissalatore, basandosi unicamente sui pareri rilasciati da un intervistato che rimane anonimo al pubblico, probabilmente un tecnico, ed il neo amministratore di Acqualatina Marco Lombardo. Se e quali altre fonti abbiano concorso alla redazione delle tesi sostenute dalla giornalista non si evince.

Dalle immagini di cui sono invece venuto in possesso, in molte case arriva acqua marrone e le analisi in possesso dell’amministrazione comunale di Ventotene non sono certo confortanti.

È chiarissima ed allo stesso tempo gravissima invece l’assenza di contraddittorio con chi sostiene la dannosità del dissalatore ed ha prodotto, con il contributo di testate giornalistiche nazionali, spunti importanti a sostegno delle proprie tesi”.

“Trovo sinceramente sconcertante – aggiunge Trano – che proprio la rete di punta della Rai sia venuta meno al suo compito. Non si fa alcun cenno a studi ambientali contrari all’istallazione, né agli effetti creati nella distribuzione dell’acqua sulle tubature.

Nessun riferimento ad un’isola con un’area marina dove vaste zone sono a tutela integrale lasciata senz’acqua il giorno di Ferragosto, nel clou della stagione turistica, con i fornai costretti a fare il pane con l’acqua minerale.

Una realtà drammatica che il sindaco di Ventotene ha segnalato ad ottobre 2018 vietando il consumo per uso umano e domestico e che ho potuto constatare io stesso questa estate durante la mia visita a Ventotene.

Imbarazzante poi che non sia stata data la possibilità di intervenire al sindaco, responsabile per legge della condizione di salute della popolazione del suo territorio, o quantomeno ad un esperto da lui indicato. L’intero servizio sembra invece concepito come uno spot propedeutico a ripetere l’esperimento sull’isola di Ponza, senza, anche in questo caso, entrare nelle specifiche tecniche del territorio.

Correttezza e trasparenza sono i cardini del sistema dell’informazione. Attraverso il nostro sottosegretario Vito Crimi il governo Conte si è adoperato fin dal suo insediamento perché questi canoni siano rispettati, nel servizio reso da tutte le testate giornalistiche. Continueremo a batterci perché nessuno possa influenzare, in modo più o meno subdolo, le opinioni”.