Nella nostra provincia pontina si apprende una notizia che sconcerta in questi momenti difficili per la sanità pubblica dove in Italia tanti camici bianchi (medici – infermieri – equipaggi di autoambulanze) rischiano quotidianamente per aiutare e assistere i malati e, molti di loro, hanno perso o perderanno, purtroppo, la vita. Ed ora gli infermieri precari del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale del Santa Maria Goretti di Latina, il nosocomio d’eccellenza in provincia individuato per le cure contro il Covid-19, non vedranno rinnovato il loro contratto per evitare che, superando i trentasei mesi continuativi di lavoro, scatti la conseguente stabilizzazione. L’epidemia in corso avrà un lungo percorso e le istituzioni sanitarie mandano a casa persone preparate e qualificate per poi richiamarne altre senza esperienza nell’urgenza un domani?

Ma si può con una mano mobilitare gli infermieri e con l’altra trattarli con la procedura “usa e getta”? Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati, ascoltino le loro giuste rivendicazioni e facciano giustizia. Se lo meritano.