Dal 18 dicembre il certificato di malattia si potrà ottenere da remoto: cosa cambia per lavoratori e medici – Una piccola rivoluzione sta per entrare nella quotidianità di milioni di lavoratori italiani. Dal 18 dicembre, grazie alle nuove norme sulla semplificazione sanitaria, sarà possibile ottenere il certificato di malattia anche attraverso una visita da remoto. Non più quindi la corsa in ambulatorio con febbre e fazzoletti in mano, né l’attesa della visita domiciliare: basterà un collegamento video per permettere al medico di verificare le condizioni del paziente e inviare telematicamente il certificato all’INPS.
Una novità attesa da anni, soprattutto dai medici di base che da tempo chiedono strumenti più moderni per gestire quella parte della loro attività che è puramente amministrativa. Le richieste di certificazioni, infatti, riempiono ancora oggi gran parte delle liste di appuntamenti, spesso a scapito delle visite per motivi clinici veri e propri. Con la visita da remoto, questa pressione dovrebbe alleggerirsi.
Come funzionerà la nuova procedura
Il meccanismo sarà semplice: il lavoratore che non si sente bene potrà contattare il proprio medico e fissare una televisita, utilizzando una piattaforma dotata di audio e video. Il medico, valutati i sintomi e la situazione generale, potrà rilasciare il certificato senza la necessità della presenza fisica. Non si tratta però di un “via libera senza limiti”. La scelta finale resta al medico, che dovrà valutare caso per caso se la modalità da remoto è sufficiente oppure se è necessario visitare il paziente di persona. Per patologie acute, sintomi complessi o dubbi diagnostici, la visita in studio continuerà a essere indispensabile.
Per chi lavora, il vantaggio più evidente sarà la riduzione degli spostamenti. Chi ha la febbre, chi è debilitato o chi semplicemente fatica a muoversi potrà ottenere il certificato senza uscire di casa. Una comodità che potrebbe evitare situazioni paradossali: persone che si trascinano in ambulatorio solo per adempiere a un obbligo burocratico, esponendo sé e gli altri al rischio di contagio. La televisita sarà particolarmente utile anche per chi abita lontano dagli studi medici, per gli anziani che vivono soli e per chi ha difficoltà di trasporto.
Certificato di malattia – Cosa cambia per i medici
Per i medici di famiglia, la novità porta soprattutto un alleggerimento dell’agenda. Le ore dedicate ai certificati sono spesso sottratte alle visite cliniche, e la possibilità di gestire velocemente i casi più semplici tramite video-colloquio consentirà di dedicare più tempo ai pazienti complessi. Molto dipenderà, naturalmente, dall’organizzazione interna degli studi e dalla capacità tecnologica di ciascuno. Non tutti i medici hanno finora utilizzato strumenti digitali avanzati, e sarà necessario un periodo di adattamento. Ma la direzione sembra chiara: la medicina territoriale si muove sempre più verso modelli misti tra presenza e remoto.
È importante sottolineare che, pur entrando in vigore il 18 dicembre, la nuova modalità non diventerà immediatamente operativa ovunque. Serviranno accordi regionali, protocolli, piattaforme tecniche e linee guida per garantire sicurezza, privacy e uniformità. L’attuazione sarà quindi graduale e non uniforme da un territorio all’altro. Ciò non toglie che il passo compiuto sia rilevante. Il certificato di malattia ottenuto tramite televisita rappresenta uno dei segnali più concreti di come la sanità italiana stia cercando di liberarsi da procedure obsolete per lasciare più spazio alla cura.
E non solo certificati: arrivano anche ricette più semplici
La stessa riforma introduce un’altra semplificazione importante: le prescrizioni per i pazienti cronici potranno avere una durata più lunga, riducendo la necessità di visite solo per rinnovare la terapia. Anche questo alleggerirà il carico sui medici e renderà la vita un po’ più semplice a chi ha bisogno continuo di farmaci.
Il certificato di malattia via televisita non è una rivoluzione rumorosa, ma potrebbe essere una svolta silenziosa per la vita di molti. Una soluzione moderna, di buon senso, che avvicina la sanità alle esigenze reali dei cittadini e permette ai medici di concentrarsi su ciò che conta davvero: la cura delle persone, non i documenti. Se il sistema saprà implementarlo con attenzione, questa nuova modalità potrebbe diventare una delle innovazioni più utili e apprezzate degli ultimi anni.













