VELLETRI – Sono stati condannati rispettivamente alla pena di 17 e di 12 anni di reclusione i due uomini imputati nel processo penale di primo grado che si è svolto innanzi al Tribunale Collegiale di Velletri. Con la sentenza emessa lo scorso 18 novembre, i Giudici hanno confermato le accuse di rapina aggravata e sequestro di persona. Alla vittima erano stati sottratti il telefono cellulare, gioielli di grande valore affettivo e denaro contante. Mentre l’accusa di tentato omicidio è stata riqualificata nel delitto di lesioni personali gravissime.
LE INDAGINI E I PRIMI SOSPETTI
Sin da subito le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Roma e dal Commissariato di Anzio-Nettuno, si sono concentrate sull’ex genero della persona offesa e su un suo complice. Secondo la ricostruzione, l’uomo avrebbe pianificato l’aggressione mosso da risentimento per la fine della sua relazione sentimentale con la figlia della vittima che, poche settimane prima, lo aveva denunciato per maltrattamenti e, di conseguenza, all’uomo era stata applicata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.
UN PROCESSO COMPLESSO
La sentenza arriva al termine di un processo durato quasi un anno. Nel corso del dibattimento sono state acquisite intercettazioni telefoniche e ambientali e sono stati ascoltati oltre 20 testimoni tra forze dell’ordine, sanitari, consulenti tecnici e periti. Grazie al materiale probatorio acquisito è stato possibile ricostruire con precisione la dinamica dei fatti avvenuti la mattina del 25 ottobre 2023, quando la vittima fu ritrovata nel pomeriggio all’interno di una cappella del cimitero comunale di Anzio, con i polsi legati da fascette da elettricista e il volto completamente avvolto da nastro adesivo per almeno tre giri completi. La donna si è costituita parte civile nel processo ed è stata difesa dall’Avvocato Mariargentina Ruggiero.
VERSO L’APPELLO
Le motivazioni della sentenza sono attese nei prossimi mesi e potrebbero essere oggetto di ricorso in appello da parte delle difese.













