Il Comitato Incolumità stradale degli Abitanti di Formia (Gaetano Antonio Quercia :già assessore alla P.M. e alla Viabilità della città di Formia – Merenna Gaetano : già Consigliare Comunale della città di Formia) comunica:
“Osservazioni e proposte del Comitato permanente per l’Incolumità Stradale degli Abitanti di Formia in merito al progetto definitivo dell’ANAS, rubricato come “S.S. 7 Appia – variante all’abitato di Formia”, all’esame del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per la procedura VIA (Valutazione Impatto Ambientale).Codice procedura n. 13463 – SS7 Appia variante in comune di Formia (Pedemontana) RM 36.
1-PREMESSA METODOLOGICA
Prioritaria premessa di metodo è che il presente documento, ben lungi da intricarsi e/o porsi criticamente in relazione all’attuale tecnica progettuale seguita, vuole esclusivamente essere rappresentativo della conoscenza diretta delle storiche sofferenze e disagi quotidianamente patiti dalla popolazione, non solo formiana, ma di tutto l’intero sud pontino. Pertanto in questa sede s’intende solo offrire un contributo diretto dal campo alla migliore decisione sul progetto definitivo esponendo agli Enti competenti, per quanto di rispettiva competenza, per l’esame ed approvazione del progetto i più immediati interventi sulla viabilità formiana.
2- CIVICHE CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Purtroppo, ancora oggi nel 2025, a quasi cento anni dai primi vagiti grafici della “chimera Pedemontana”, Formia muore di traffico e trascina anche in una sofferente agonia tutti i cittadini del comprensorio che malauguratamente sono interessati al transito sulla litoranea. È scandaloso: non si possono impiegare ore e ore per percorrere una decina di chilometri da Santa Croce a Vindicio ! Di conseguenza, quindi, i Formiani assistono rassegnati e inermi ad un traffico paralizzato, ad una sequela d’incidenti spesso gravi o persino mortali, con automobilisti sequestrati e per di più d’estate arrostiti dal sole, con pedoni soffocati dall’inquinamento, con ambulanze e tutti gli altri mezzi di soccorso in indicibili difficoltà nell’intervenire rapidamente, con vigili urbani e tutte le altre forze dell’ordine inchiodati nella morsa degli ingorghi. Tutto questo per le condizioni del centro urbano di Formia che oggi è, probabilmente, l’unica Città d’Italia ad essere a longitudinalmente attraversata da un volume di traffico, pesante e leggero, paragonabile a quello di un’autostrada di media importanza (si omette di riportarne i numeri perchè dovrebbero essere, sperando aggiornati… per esempio rispetto a quelli per incidenti del 2019, sui tavoli di quanti stanno esaminando il progetto). Di conseguenza sono gravissimi i condizionamenti ed i danni alle attività ed alle condizioni di vita nella città. Di poi per i pesanti condizionamenti da e alle attività dell’ampia zona che circonda Formia (porto di Gaeta, M.O.F., deposito petrolifero di Gaeta, zone industriali del casertano, del cassinate e di Penitro, ecc. ecc.). Infine per la generalità delle comunicazioni stradali tra Nord e Sud d’Italia. Infatti la SS. 7 Appia (che a Formia si congiunge con la SR. 213 Flacca) è la dorsale tirrenica essenziale per gli spostamenti tra Nord e Sud d’Italia , soprattutto per quanti VOLUTAMENTE non utilizzino l’Autostrada del Sole e le dorsali adriatiche per risparmiare il pedaggio autostradale. Tutto ciò condiziona quotidianamente non solo le condizioni di vivibilità della Città di Formia, ma soprattutto pesa fisicamente sui numerosi ponti e viadotti della SR. 213 – Flacca/SR7 Appia in attraversamento di Formia. Tali ponti e viadotti sono stati realizzati negli anni ‘50 e ‘60 con i materiali, le tecnologie e le condizioni progettuali dell’epoca. Per di più s’informa, anche, che se malauguratamente uno solo di tali ponti e viadotti dovesse essere chiuso al traffico, non saebbe praticamente possibile attraversare Formia: in sostanza risulterebbero interdetti i collegamenti tra il Nord ed il Sud d’Italia su questa direttrice. Attualmente il viadotto costiero cd. “Ospedale” che precede l’inizio della Variante Appia Formia – S. Croce è già da oltre quattro anni parzialmente interdetto al traffico.
3-MANCATA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE
Se da un lato tutti i vari Enti legittimamente interessati ad esprimere i propedeutici e necessari pareri definitivi sono a tutt’oggi in attesa che l’ANAS dipani i tanti dubbi tecnici e ambientali sollevati , dall’altro colpisce l’attuale insufficiente coinvolgimento dei comuni di Formia e Gaeta che stanno subendo ancora oggi passivamente il tracciato definitivo da pietra Erta alla Canzatora, tratto assolutamente insufficiente per la risoluzione delle criticità viarie del sud Pontino. Purtroppo appare questa una forma partecipativa che alimenta interrogativi sulla reale trasparenza e sulla concreta volontà di coinvolgere le comunità tanto direttamente interessate. A tal proposito sconcerta il nebuloso silenzio informativo verso la cittadinanza tutta : i cittadini tutti, le tante associazioni interessate e le imprese coinvolte non hanno ricevuto in merito le adeguate comunicazioni dovute per legge, né è stata affatto offerta la possibilità di partecipare a una riflessione pubblica ed una condivisione su un’infrastruttura che dovrebbe cambiare radicalmente il volto del territorio. Ancor più estremamente grave, poi, risulta la circostanza che alcuni cittadini proprietari interessati dal tracciato siano stati, di fatto, importunati sui propri terreni da incaricati “alla carlona per la progettazione” sprovvisti della dovuta documentazione autorizzativa attestante il loro grado, ruolo e compito.
4-CRITICA DISAMINA STORICA
Partendo dalla doviziosa relazione illustrativa endoprocedimentale di ANAS di riscontro alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla regione Lazio prot. del 12/03/2025 in merito al susseguirsi delle diverse scelte progettuali nel tempo effettuate e in riferimento alla stessa cronologia commentata per illustrare e descrivere l’evoluzione dell’intervento, si ritiene di dover sottoporre le seguenti considerazioni :
- In riferimento alla “prima progettazione della Variante di Formia 1997-2001” con l’approvazione di Anas del primo stralcio funzionale bandito con gara nel 2000 si deve rimarcare la macroscopica inesattezza della richiamata relazione Anas per la mancata aggiudicazione. Risulta al contrario, infatti , che nello stesso anno parzialmente, invece, erano state avviate le procedure espropriative e la “Giustino Costruzioni s.p.a.” aveva proceduto anche ai primi sbancamenti in zona “Itaca”. Non è dato sapere come successivamente sia stata tacita economicamente la società per la risoluzione contrattuale.
- “Nella nuova progettazione della Variante di Formia in Legge Obiettivo anni 2004-2006-2010” sono interessanti sottolineare le seguenti tre notazioni :
- la piena condivisione di ANAS di “un progetto preliminare che si sviluppa da Gaeta Est a Formia est interamente esterno al centro abitato per una lunghezza di ca. 11 Km.” ovvero la consapevole acquisizione della necessità di una viabilità comprensoriale;
- nel 2008 fu stipulata una convenzione tra Anas e Regione Lazio in base alla quale la regione avrebbe provveduto alla redazione del progetto definitivo con un dispendio economico di TRE milioni di euro, mentre Anas avrebbe provveduto all’iter autorizzativo con una contribuzione fino ad un massimo di DUE milioni di euro. Di questi complessivi cinque milioni di euro già sono stati liquidati alla regione 2,4 milioni per le attività di progettazione e all’ATI oltre 1,341 milioni di euro per indagini, prove e monitoraggi;
- a seguito della richiamata convenzione la Regione redige un progetto definitivo della Variante di Formia a 4 corsie ,di lunghezza di 11 Km. ed in categoria B “ extraurbana principale” per una faraonica opera di ben 760 milioni di euro. Tale progetto inoltrato al MIT per l’approvazione CIPE non ebbe mai concluso il suo iter autorizzativo, per mancanza di finanziamenti stante le ingenti risorse richieste. Nel 2013,infatti, la Regione Lazio, visto che le procedure CIPE non risultavano ancora concluse e che non erano stimabili tempi certi, al fine di poter saldare l’ATI dei progettisti, chiese ad Anas la risoluzione consensuale della Convenzione del 2008.
- Di conseguenza, vista la sonora bocciatura della faraonica progettazione, il comune di Formia nel 2014 , al fine di contenere i costi, propose una riduzione economicamente e tecnicamente più sostenibile di lunghezza viaria dagli 11 Km. iniziali a 7.9 Km. .
Tale richiesta fu recepita come intervento Anas e inserita nell’ambito del contratto di programma 2016-2020 con il MIT, con un ridimensionamento dei costi a 172 milioni di euro di cui già finanziati 79,25 come residui da finanziarie 2006-2007-2008. Sulla base del mandato ricevuto Anas sviluppò il Progetto di fattibilità tecnica-economica che finalmente con parto podalico fu approvato in data 03/08/2023. , a seguito di una selezione tra 10 tracciati esaminati. In questa sede , al fine di evidenziare i tempi biblici occorsi per l’approvazione del PFTE, come da probatoria documentazione fornita da Anas al già onorevole Raffaele Trano , sono paradigmatici:
- l’ aggiornamento Anas del 04/03/2019 rup. Ing.Carso per il PFTE lug.2020 con progetto definitivo genn.2022 e progetto esecutivo sett.2022
- il successivo aggiornamento PFTE del 16/12/2020 con appaltabilità nell’aggiornamento del contratto di programma prevista nel 2024.
- In data 18/12/2024 in sede Anas viene approvato il progetto definitivo elaborato dalla R.T.I. PROGER S.P.A. con un costo di progettazione esecutiva per eur 5,698 milioni di euro, dando così avvio alla fase delle osservazioni da parte del Ministero dell’ambiente, della Regione Lazio, DEL Ministero dei beni culturali e della provincia di Latina inizialmente da presentarsi entro il 13/03/2025, poi riaperta entro il 05/09/2025.
Questa voluta digressione storica serve risulta fondamentale per evidenziare che :
- tra progettazione, scavi ed espropri ex governo regione Badaloni, da PFTE per eur 3741 (regione per 2,4 milioni di eur e A.T.I. per eur 1,341 milioni salvo ulteriori fatturazioni) e da progetto definitivo per eur 5,698 milioni di eur sono stati spesi, per di più approssimativamente per difetto, già non meno di DIECIMILIONI di euro senza che ad oggi vi sia la minima aspettativa di cantierabilità dell’opera;
- tralasciando il faraonico progetto 2001 con una previsione di spesa di eur 760 milioni ovvero per focalizzare solo l’attenzione sull’ultimo periodo, si è passati per il costo dell’opera da eur 172 milioni del 2019, al PFTE del 2021 per eur 335, con aggiornamento ISTAT 2023 a 400 milioni di eur e all’aggiornamento sul progetto definitivo ANAS 2024 a 532,25 milioni di euro. Non è, pertanto, peregrino chiedersi a quanto si è già arrivati con gli aggiornamenti tabellari a settembre 2025 e, ancora di più, se finalmente a tutti i livelli istituzionali sia doveroso giunto il momento di indicare chi, come e quando dovrà finanziare l’opera !!
5-CRUCIALI RILIEVI
Il tracciato definitivo proposto da Anas ( rinominato tendenziosamente c.d. Tangenziale di Formia) manca completamente di una visione comprensoriale, limitandosi ad un dubbio rimedio parziale (dunque non risolutivo per Formia e Gaeta) teso solo ad incanalare il traffico da un sicuro tappo a Pietra Erta a ( addirittura in un primo momento a ca. 50 metri dalla Tomba di Cicerone) l’altro tappo in uscita all’altezza della via Canzatora. Non a caso si condivide in toto l’osservazione della Regione Lazio , ad avviso del nostro Comitato affatto esaustivamente contro dedotta da Anas, di “un approccio che sacrifica una porzione di territorio delicato sia dal punto di vista ambientale/paesaggistico che da quello storico/ monumentale/ archeologico”. Infatti
- L’INGRESSO A PIETRA ERTA NEL LATO NAPOLI
Lascia attoniti questa previsione d’imbocco sulla Variante Appia che non tiene in alcuna considerazione la futura realizzazione della superstrada Tirreno-Adriatica che confluirà a Formia in località S.Croce ovvero a pochissima distanza da quest’innesto. Viene da rabbrividire all’idea che questa Variante Appia, già oggi sottoposta a volumi di traffico molto gravosi, possa sostenere l’impatto degli autoveicoli e soprattutto dei mezzi pesanti che a partire da Vasto si riverseranno diretti in primis al porto commerciale di Gaeta, al Mof di Fondi o anche verso Latina, Roma e Civitavecchia, soddisfatti per il non dover pagare alcun pedaggio autostradale. Per di più tale arteria è destinata a diventare ulteriormente più gravata per la prossima realizzazione del nuovo “OSPEDALE DEL GOLFO” ubicato in posizione adiacente alla Variante nel lato mare, circa al centro tra Pietra Erta e la rotatoria di Panorama. Pertanto, l’imbocco proposto non appare soddisfacente perché è facile prevedere che il tratto stradale Pietra Erta- S. Croce sarà ulteriormente e gravemente congestionato, tanto che non è peregrino già oggi ipotizzare necessarie ulteriori varianti.
- CONSUMO DEL TERRITORIO
L’opera prevista è più lunga di circa 2,25 km. rispetto all’attuale percorso litoraneo da Vindicio a Via Pietra Erta (6,65 km attuali contro gli 8,9 km previsti ) consumando più suolo agricolo e collinare, con espropri importanti e abbattimenti di abitazioni e annessi. Porta i veicoli a superare un dislivello di 114 m., contro i 30 m. del percorso litoraneo, aggravando i consumi di carburante dei mezzi pesanti e le relative emissioni di scarico e non rendendo possibile eseguire manovre di sorpasso per buona parte del tracciato. Produce, inoltre, per lo scavo delle gallerie 1,3 milioni di mc di roccia, di cui soltanto meno dello 0,2 mc. sarebbe riutilizzato. Non da meni preoccupante è l’impatto dei cantieri; non a caso Il MASE richiama ANAS a verificare la correttezza dei fattori di emissione utilizzati per stimare l’inquinamento atmosferico legato ai mezzi di lavoro e al movimento terra. A tal proposito si legge nel parere che “Si riscontrano incrementi quantitativi rilevanti e non trascurabili anche nelle zone dove non si prevedono superamenti dei valori limite”,.
III- FAUNA E HABITAT
Altra dolente nota è l’insufficiente documentazione relativa alla fauna e all’avifauna, sia stanziale che migratoria. Come sottolineato dal MASE, laddove precisa che “la caratterizzazione dello scenario di base risulta incompleta” si ritiene da l Comitato necessario un approfondimento tecnico più accurato. Questa è al momento una lacuna che compromette la possibilità di valutare correttamente gli effetti dell’opera sugli ecosistemi locali. La compatibilità ambientale del tracciato risulta dunque “carente nella descrizione degli effetti potenzialmente indotti in relazione alla perdita di habitat”, con particolare riferimento alle componenti animali. In sostanza non è dato sapere con certezza quali danni l’opera potrebbe provocare alla biodiversità.
- RISCHI IDROGEOLOGICI
Punto delicatissimo, potenzialmente esplosivo, riguarda la sorgente Mazzoccolo, risorsa fondamentale per l’approvvigionamento idrico dell’intero Golfo. Le gallerie previste dal progetto potrebbero interferire con l’acquifero che l’alimenta. Questo non affatto è un timore infondato: lo stesso progetto, alla pagina 750 della Relazione sulle indagini geognostiche, ammette la necessità di “ulteriori approfondimenti sull’acquifero regionale. Altra potenziale criticità idrogeologica è rappresentata dall’interferenza della prevista strada soprastante solo poche decine dall’acquifero dell’Acerbara –XXV Ponti; in questo sito, infatti, sono stati realizzati i pozzi d’emungimento in caso di emergenza idrica formiana.
- GALLERIA COSTAMEZZA
Lascia perplessità la prevista galleria di Costamezza, lunga quasi 4,2 km. a canna unica, a doppio senso di marcia per il suo notevole dislivello in pendenza e per l’angusto sfogo del poco rassicurante cunicolo di sicurezza .
- LO SBOCCO IN ZONA CANZATORA NEL LATO ROMA
Premesso che risultava addirittura risibile la previsione di sbocco del PFTE, per di più scelto tra 10 progetti, a solo una cinquantina di metri dalla monumentale Tomba di Cicerone (area di importante valore archeologico, classificata nel P.T.P. della Regione Lazio tra i “PARCHI ARCHEOLOGICI E CULTURALI”) denotando già questo una scarsissima conoscenza e visita del luogo, non da meno si resta perplessi per l’uscita in zona Canzatora. Tale sbocco/tappo rende necessario, che il traffico veicolare in transito, pesante e leggero, continui a concentrarsi sul tratto costiero della SR 213 – Flacca in località Conca e, di poi, continui ad attraversare una parte importante del centro urbano di Gaeta, già attualmente gravemente condizionato. Si ha quasi la sensazione che non si abbia affatto contezza di quello che sono i flussi di traffico estivo che paralizzano in un interminabile serpentone di auto per ore la circolazione da Conca a via Vitruvio. Pertanto, la soluzione proposta non appare neanche minimamente risolutiva delle problematiche in essere.
6-PROPOSTE ALTERNATIVE
A fronte dei rilievi fin qui formulati si ritiene che possono essere valutate le seguenti proposte migliorative per risolvere le criticità e problematiche indicate:
I- LATO NAPOLI : SVINCOLO IN ZONA S.CROCE
necessita un collegamento spostato più a sud con la Variante Appia Formia- S. Croce: in corrispondenza (o prossimità) dello svincolo di S. Croce, o della rotonda di Panorama, o della costruenda rotatoria del nuovo Ospedale del Golfo. Alternativa allo spostamento prospettato sarà la necessità della realizzazione dell’allargamento da due a quattro corsie della Variante Appia Formia-S. Croce, sia pure solo nel tratto interessato.
II- LATO ROMA : SVINCOLO IN LOCALITA’ XXV PONTI
occorre lo spostamento dell’inizio del tracciato con inizio dalla SS7- Appia, in corrispondenza del collegamento della stessa SS. 7 – Appia con la Strada del Consorzio Industriale. Infatti da lì si dipanano due diramazioni: una che si collega al Porto di Gaeta ed alla SR 213 Flacca nel centro urbano di Gaeta e l’altra alla SR 213 Flacca in località Sant’Agostino; per i necessari adeguamenti possono essere eseguiti interventi poco costosi. Ciò comporterebbe una semplificazione del movimento veicolare in transito che potrebbe scegliere di indirizzarsi:
– verso il Porto e la Città di Gaeta con la diramazione verso il Porto di Gaeta;
– verso la SR 213 Flacca in località S. Agostino in direzione Roma con l’altra diramazione;
– sulla SS. 7 Appia verso Itri e Fondi in direzione Roma.
– verso la Città di Gaeta tornando di poco verso Formia sulla Canzatora.
III- COMMISSARIAMENTO DELL’OPERA
In considerazione dei rilievi in questa sede formulati e valutate con estrema preoccupazione da questo Comitato tutte le corpose richieste di chiarimenti sollevate dai vari Enti che ANAS non è riuscita ancora pienamente a soddisfare, si resta fortemente perplessi sulle reali possibilità di realizzazione dell’opera, oltretutto vedendosi di fatto allontanare ”sine die” il momento dell’accesso e decisivo confronto della Conferenza dei Servizi. Ecco, dunque, che per l’unica possibilità di successo della Pedemontana come primo passo da compiere sarebbe quello di far inserire quest’opera nel novero delle prossime opere da commissariare, come già felicemente avvenuto per altre importanti opere nazionali già commissariate. Il commissariamento dell’opera ad unica autorità con poteri speciali potrebbe essere, infatti, l’unico passo dirimente per dare una finale accelerazione al progetto esecutivo e alla cantierabilità dell’opera
7- S.O.S. PRIORITARIE EMERGENZE
I-RECUPERO IMMEDIATO DEI RESIDUI EUR 79,25 GIA’ STANZIATI
ma, restando questo Comitato assolutamente scettico sull’illusoria chimera della Pedemontana, diventata ormai un’utopia sia per la mancanza di volontà politica e civica, sia per la mancanza degli indispensabili finanziamenti, sia per le infinite pastoie burocratiche e sia per la legittima occupazione delle aree e dai manufatti potenzialmente interessate dagli espropri e dagli abbattimenti , si ritiene proficuo, per quanto di rispettiva competenza, segnalare le seguenti prioritarie urgenze risolvibili con la riconversione del richiamato stanziamento. Considerato, infatti, che nelle finanziarie statali 2006-2007-2008 furono allocati a residui 79,25 milioni di euro per la Pedemontana e ritenuto che la stessa non sia più realizzabile, il congiunto sforzo di tutta la politica, senza distinzioni di colori di sorta, dovrebbe essere concentrato a dirottare le richiamate risorse sulle immediate emergenze della viabilità formiana.
II-ROTATORIA “CADUTI DI NASSIRYA” (c.d. rotonda caserma carabinieri):
è a vista indispensabile reperire le risorse necessarie e risolvere senza più alcun indugio il nodo scorsoio di questa rotatoria, per la sua incoerenza rotatoria/semaforo unica al mondo; quest’incrocio è la prima emergenza Coimune-Anas da risolvere.
III-ROTATORIE VINDICIO-ACQUALONGA-VIA SPAVENTOLA:
a quanti incidenti, morti e feriti bisogna ancora assistere per prendere atto che le uniche soluzioni, in mancanza della fantomatica Pedemontana, per gli incroci di Vindicio, Acqualonga e via Spaventola sono rappresentate da scorrevoli rotatorie, al pari di quelle ovunque realizzate negli altri paesi europei ?
IV-TRASPORTI ECCEZIONALI:
non si può più continuare a subire l’arricchimento di Gaeta compensativo per i disagi procurati da parte dell’Autorità Portuale, quando poi la stragrande maggioranza dei flussi di traffico pesante si riversa sulla litoranea formiana e, per i trasporti eccezionali, addirittura nel centro città. A tal riguardo si richiama l’immediato ripristino delle linee guida imposte a suo tempo dalla commissaria prefettizia dottoressa Tizzano:
a–l’attuazione di controlli, unitamente ai soggetti interessati, prima e dopo il transito per analizzare e verificare le condizioni delle infrastrutture coinvolte e dei sottoservizi interessati;
b – un report fotografico di ogni passaggio;
c – l’individuazione di misure compensative/integrative rispetto all’attuale polizza fideiussoria oggi richiesta alle società;
d – la promozione di un incontro con le società e i soggetti interessati, onde congiuntamente valutare possibili soluzioni alternative ai percorsi di terra ed ai porti di sbarco finora utilizzati.
V-TRASPORTO EXTRAURBANO:
procedere a una più cogente regolamentazione del servizio di trasporto extraurbano con la previsione di stalli decentrati per le centinaia di autobus provenienti dalla regione Campania e dai comuni limitrofi, onde limitarne l’attuale invasione intasante i punti nevralgici della rete stradale. Per di più questi autobus hanno ancora oggi in pieno centro il capolinea alla stazione, dopo che non di rado si sono accolti a bordo impropriamente utenti sul territorio formiano a decremento del locale servizio urbano ATP.
VI-ADEGUAMENTO PIANO URBANO DEL TRAFFICO :
dopo le centinaia di migliaia di euro spesi negli anni per gli impolverati e, per inerzia politica, disattesi PUT, è necessario che il Comune di Formia riprenda l’ultimo approvato nel 2016 e lo adegui in tempi brevi alle mutate condizioni di viabilità e parcheggi; tanto sarebbe sicuramente non esaustivo, ma sicuramente lenitivo per alleviare almeno in parte alcune criticità viarie.
VII-CERNIERA VIARIA C.D. VERCINGETORIANA:
accelerare al massimo le procedure ed i finanziamenti per la programmata realizzazione della cerniera viaria di collegamento dalla stazione F.S. con via Spaventola, onde bypassare parallelamente fuori dal centro città una considerevole mole di traffico da/e verso le frazioni.
VIII-ADEGUAMENTO CARTELLONISTICA:
a causa dell’insufficiente cartellonistica agli ingressi cittadini dalle provenienze da Itri, Gaeta, Minturno, non è infrequente assistere addirittura alla presenza di spaesati Tir in città in cerca di una complicata via di fuga; all’uopo, l’adeguamento della cartellonistica sarebbe anche un utilizzo più mirato di parte dei proventi delle multe, così come ex lege previsto per il reinvestimento delle multe in materia.
IX-PONTE TALLINI E VIADOTTI AMMALORATI:
in merito, apprezzando fortemente il cospicuo finanziamento di ben oltre 16 milioni di euro ottenuto dall’attuale amministrazione per i vetusti viadotti deteriorati, si intende in questa sede rivolgere un pressante invito ad accelerare al massimo i tempi d’esecuzione per il ponte Tallini. A tal riguardo, onde evitare che i trasporti eccezionali debbano pericolosamente continuare a transitare per il centro cittadino, considerata l’altezza dei mezzi interessati, si ritiene opportuno proporre per la ristrutturazione di realizzare la campata centrale in ferro ( materiale meno impattivo) rispetto al cemento e/o anche un abbassamento dell’attuale manto stradale. Altrettanto impegno dovrà essere urgentemente profuso dall’amministrazione per il viadotto fronte Ospedale, ancora oggi ridotto da un limitante restringimento di carreggiata dovuto a due piloni da anni gravemente ammalorati.
X- VIA EX SPARANISE:
Considerata che la via Sparanise è diventata, nonostante la ristretta carreggiata, negli anni una delle arterie principali per il traffico urbano e turistico, si ritiene indispensabile una messa in sicurezza lungo tutto il suo percorso con la contestuale riduzione della velocità all’uopo attuabile anche con l’installazione di dissuasori. Risultando, inoltre, che sia in via di risoluzione l’ormai decennale impedimento al transito in un suo tratto dovuto all’ostruzione di un ponticello di pochi metri, una rapida risoluzione di quest’impasse di natura burocratica consentirebbe di avere tutta completamente utilizzabile questa arteria intermedia di scarico veicolare tra l’Appia e la cosiddetta Superstrada.
VIII- FINALI CONSIDERAZIONI
Infine, riconoscendo i tanti errori da tutti in passato commessi, la presente disamina, lungi dall’essere minimamente esaustiva e arrogantemente pretenziosa, vuole solo rappresentare un civico contributo ed uno stimolo per questa problematica che tanto interessa la nostra intera comunità. Pur tuttavia questo Comitato, in ossequio a quella che è la sua statutaria prima missione della civica incolumità e per il rispetto dovuto al tributo di vite umane fin qui già dolorosamente pagate, non transigerà mai né in relazione ai costi e né più ai tempi, eventualmente riservandosi di tutelare nelle opportune sedi amministrative, penali e contabili i dovuti diritti dei cittadini formiani.”













