Conclusa con successo l’edizione 2025 della Festa di Sant’Erasmo. Le parole del Comitato

L’edizione 2025 ha dimostrato come una festa patronale possa essere al tempo stesso un luogo di preghiera e spiritualità, ma anche uno spazio di apertura culturale, dialogo generazionale e riscoperta delle radici. Un esempio virtuoso di come tradizione e contemporaneità possano convivere armoniosamente, nel segno della comunità e della fede.

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Conclusa con successo l’edizione 2025 della Festa di Sant’Erasmo. Le parole del Comitato – Si è conclusa con grande successo l’edizione 2025 della Festa di Sant’Erasmo, uno dei momenti più identitari e sentiti dalla comunità formiana. Un’edizione che ha saputo unire con maestria devozione, tradizione popolare e innovazione culturale, regalando alla città giorni intensi di emozione, partecipazione e riflessione. Quest’anno, oltre alle solenni celebrazioni religiose in onore del patrono, la festa si è arricchita di due appuntamenti imperdibili con grandi protagonisti della scena artistica italiana: il comico partenopeo Biagio Izzo, che ha animato la serata del 1° giugno, e la giovane cantautrice Clara, rivelazione del pop italiano e volto noto al pubblico per il ruolo nella serie TV Mare Fuori e per la partecipazione al Festival di Sanremo. A concludere i festeggiamenti, un suggestivo spettacolo pirotecnico sul mare.

A raccontare il successo dell’evento è Francesco Scipione, presidente del Comitato Festa di Sant’Erasmo, che ha condiviso con entusiasmo il senso profondo dell’edizione appena conclusa:
 «Negli ultimi due anni la festa ha cercato di affrontare temi importanti: lo scorso anno con la Notte Rosa, dedicata alle donne, e quest’anno con la Notte Verde, incentrata sull’ambiente come dono del Creato, culminata con la piantumazione di un albero di ulivo. Si è lavorato inoltre per valorizzare il centro storico, animando il borgo di Castellone in occasione della vigilia con spettacoli, degustazioni e tradizioni popolari».

Tra le tradizioni più suggestive recuperate in occasione della Festa di Sant’Erasmo vi è quella delle “virtù”, un rito dalle origini antiche che affonda le sue radici nel mondo contadino, ma che nel tempo ha assunto un profondo significato religioso. Per l’occasione viene servito un piatto simbolico della tradizione, composto da sette legumi e castagne secche, in omaggio alle sette virtù della Madonna.

«Per onorare Sant’Erasmo – spiega Salvatore Capogrosso, uno dei promotori dell’iniziativa – da circa due anni celebriamo le virtù durante la festa patronale, ma nei prossimi anni contiamo di riportarla al 1° maggio, com’era tradizione. È importante che le nuove generazioni riscoprano questi riti, che raccontano chi siamo e da dove veniamo, custodendo la memoria collettiva del territorio. Un ringraziamento sentito va anche a Salvatore Corrado e Antonio Capraro per il loro impegno nel mantenere viva questa consuetudine».

Biagio Izzo paparazzato presso il locale Tiesto a Castellone

Altro momento centrale delle celebrazioni è stata la solenne processione del 2 giugno, che ha visto l’incontro simbolico tra i due santi patroni, Sant’Erasmo e San Giovanni Battista, accompagnato dalla suggestiva benedizione del mare. Un evento che si tiene ogni cinque anni, secondo il protocollo d’intesa tra il Comune di Formia, la diocesi di Gaeta e le parrocchie di San Lorenzo e Giovanni Battista e di Sant’Erasmo.
Dopo il rinvio del 2020 a causa della pandemia, la processione è stata recuperata in questo 2025, nel contesto dell’anno giubilare, assumendo un valore ancora più profondo.

«La Festa di Sant’Erasmo – conclude il presidente Scipione – è un patrimonio di tutta la città. Un evento che unisce, emoziona e rinnova il senso di appartenenza. Un successo reso possibile dallo spirito di sacrificio di uomini e donne del Comitato Festa di Sant’Erasmo che, per circa sette mesi all’anno, si dedicano completamente ai preparativi della festa, affinché ogni cittadino possa sentirsi parte di qualcosa di più grande».

L’edizione 2025 ha dimostrato come una festa patronale possa essere al tempo stesso un luogo di preghiera e spiritualità, ma anche uno spazio di apertura culturale, dialogo generazionale e riscoperta delle radici. Un esempio virtuoso di come tradizione e contemporaneità possano convivere armoniosamente, nel segno della comunità e della fede.

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Stefania Maria Giulia Di Benedetto
Stefania Maria Giulia Di Benedetto nasce a Fondi, dove vive attualmente. Fin da bambina nutre una profonda passione per l'arte, la storia, la scrittura e la letteratura. Ha sempre scritto diari, un modo per preservare ciò che altrimenti sarebbe stato dimenticato. Ogni piccolo ricordo si trasformava in una storia, che, forse per gioco, assumeva spesso una forma letteraria. Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma e ottiene l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato presso la Corte d'Appello di Roma. Nonostante il suo percorso giuridico, la sua passione per la comunicazione l'ha sempre accompagnata. Stefania è ideatrice e amministratrice della pagina Facebook "Misteri Pontini fin sui Monti Aurunci, Ausoni e Lepini", che cura anche come editrice. Dal 2022, collabora con l'Associazione Pro Loco Fondi Aps, dove ricopre il ruolo di segretario e direttore, gestendo i profili social dell'associazione e collaborando nella organizzazione di eventi e manifestazioni. Studiosa indipendente appassionata di ricerca storica. Negli ultimi anni ha approfondito lo studio di fonti d’archivio, cronache locali e testimonianze documentarie, sviluppando progetti di ricerca originali e contribuendo alla divulgazione storica attraverso articoli, conferenze e incontri pubblici. È autrice del testo teatrale “Giulia Gonzaga, la contessa di Fondi: tra amori, intrighi e rivalità”. Ha collaborato in qualità di referente al progetto editoriale "Italian Ghost Story" ed è coautrice del libro “I fantasmi di Fondi”.