Gianfranco Conte

Ogni amministrazione comunale in carica trova naturalmente un suo avversario, che emerge dal “mucchio”, un contendente incalzante, che nel corso della campagna elettorale, sovente, non ha avuto il ruolo preminente. Ad esempio nel caso del sindaco Sandro Bartolomeo la sua principale avversaria è stata il docente Paola Villa, che, pur ottenendo un cospicuo consenso elettorale, non era riuscita ad entrare nell’assise civica. Ma da fuori del consiglio comunale ha fatto un’opposizione più visibile e apprezzabile di coloro che erano in consiglio. E l’elettorato lo ha premiata nettamente in occasione dell’appuntamento successivo. Ora sta accadendo la stessa cosa con l’ex parlamentare Gianfranco Conte che, pur essendo da solo in consiglio, si sta distinguendo per la voce più critica e costante, anche grazie a uno staff di segreteria molto operativo, coordinato dal giovane Kevin Pimpinella. E sta valorizzando al massimo la sua presidenza di commissione trasparenza, che, di norma, compete all’opposizione.

Kevin Pimpinella e Silvio Berlusconi

Ci fa presente: “Ho avuto diversi inviti a candidarmi ma ho sempre rifiutato, anche perché per lavorare bene c’è bisogno di una squadra coesa e io sono solito porre determinate condizioni; non si può soggiacere ad interessi particolari. Ho fatto per 20 anni il parlamentare e non ho mai avuto un commento negativo. Per questo volevo iniziare questa avventura avendo una squadra che fosse proiettata a rimettere in sesto questa città”. Quindi analizza Formia mercantile: “Ho avuto modo in questi giorni di girare e di incontrare tante persone e intorno a me vedo una città che ha perso il suo ruolo guida all’interno di questa circoscrizione: negozi chiusi o il valore delle case dimezzato, per fare degli esempi, sono segnali di una scarsa capacità delle amministrazioni che si sono susseguite di far mantenere a Formia il ruolo che aveva acquisito come città dei servizi, del commercio, del turismo”. E incalza: “Noi abbiamo un patrimonio archeologico straordinario ma è completamente abbandonato a se stesso, ci sono delle risorse naturali che andrebbero sfruttate al meglio. Vedere la città in questa condizione comatosa mi fa male ed è per questo che ho deciso di offrire il mio impegno per cambiare lo stato delle cose. Oltre al rilancio economico, una priorità, bisogna puntare su alcune cose specifiche, come far ritornare Formia ad essere una città dello sport recuperando il ruolo che tanto lustro ci ha dato anche livello nazionale, mettere a fattor comune tutti i beni archeologici per fare una proposta che possa coinvolgere i giovani. La mia idea è quella di trattenere i giovani qui aiutandoli anche in termini di autoimprenditorialità, start up, facilitazioni per associazionismo e cooperative. E poi interventi per il futuro con due progetti di finanza importanti per risolvere gli storici problemi della città legati al traffico”.

Ricorda il suo impegno: “Per 20 anni di seguito sono stato votato in questo territorio e ritenevo di avere un debito morale nei confronti dei cittadini che mi hanno sempre sostenuto e che mi chiedevano di impegnarmi per risollevare la nostra città. Sono stato a disposizione delle amministrazioni che si sono susseguite indipendentemente dal colore politico, avendo come primo obiettivo l’interesse della città e dei suoi abitanti, per questo ho portato nel nostro territorio numerosi finanziamenti”.  Quindi fa memoria: “Solo per ricordarne qualcuno: 1 milione e 500 mila euro per la sistemazione di Largo Paone, 5 milioni che dovevano servire per il collegamento fra la D’Agostino e la Stazione Ferroviaria, 250.000 euro per la Chiesa del Sacro Cuore, 150.000 euro per la Chiesa di San Giovanni, 50.000 euro per la Chiesa di Don Bosco, 5 milioni per la ristrutturazione del Castello Angioino di Gaeta, 12 milioni a Minturno per la ristrutturazione delle Sieci, tre milioni e 500 mila a Castelforte per l’adeguamento della strada statale 630 Suio – San Vittore, 33 milioni per il Porto di Gaeta, oltre al fondo permanenti di ristoro per la Centrale Nucleare del Garigliano ai Comuni di Minturno, di Castelforte e di Santi Cosma e Damiano. Molti di questi finanziamenti arrivati grazie al mio intervento, purtroppo non sono stati utilizzati dalle amministrazioni comunali”.

Quindi interviene sul suo progetto politico attuale: “Ma torniamo a Formia con convinzione lo dico sono in campo, con il movimento Formia Con Te siamo aperti a contributi e pronti come alternativa a governare questa città insieme alle forze politiche che sposeranno il nostro programma! Guardiamo al bene di Formia. Perdere altri cinque anni significa decretare la fine della nostra città! In questi giorni ho iniziato una serie di incontri volti ad offrire un cambiamento, modifichiamo questo presente, lo dobbiamo ai nostri figli, alle generazioni future! I commercianti sono stufi di non essere ascoltati, per rilanciare il turismo ed il commercio sono necessari interventi strutturali, attraverso un dialogo costante con le associazioni commerciali e di categoria. È questa la linea politica della maggioranza sul commercio, è questa la visione del turismo da qui a quattro anni?” Quindi si sofferma sul ruolo attuale del CoSind: “Bisogna inoltre chiarire quale ruolo il Comune di Formia deve continuare ad avere nel Consorzio Industriale. Quante industrie hanno aperto sul nostro territorio da quando è stato istituito il Consorzio? Un ente inutile che non ha mai brillato per operosità e ha creato solo vincoli per le imprese! Quando uscirà Formia dal Consorzio e si riapproprierà del proprio territorio? La vicenda Rogedil dovrebbe insegnare qualcosa, o vogliamo parlare della Bluefish e da ultimo il penoso tentativo del presidente di inserirsi nella vicenda del pastificio Paone? Altro che consorzio industriale! Ormai è diventato un’agenzia immobiliare, alla ricerca dei beni per poi rivenderli al migliore offerente”. Riflessioni che meritano ulteriori approfondimenti e giuste repliche, come magazine siamo disponibili a entrambe.