Estate 2025, bilancio amaro. Crollano le presenze nei lidi italiani: allarme anche nel Golfo di Gaeta

Il Consorzio Turistico Città di Formia: «Serve coesione, basta polemiche»

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Estate 2025, bilancio amaro. Crollano le presenze nei lidi italiani: allarme anche nel Golfo di Gaeta – L’estate 2025 si avvia verso il suo epilogo con un bilancio amaro per molte località turistiche italiane. A livello nazionale, il comparto balneare registra un calo sensibile delle presenze rispetto agli anni precedenti. Meno ombrelloni aperti con un trend negativo che preoccupa non solo gli operatori del settore, ma l’intero indotto economico legato al turismo estivo.

In questo contesto, anche il Golfo di Gaeta – una delle mete storicamente più frequentate del Lazio – non è rimasto immune alla flessione. A lanciare l’allarme è il Consorzio Turistico Città di Formia, che in una nota ufficiale diffonde un messaggio chiaro: la crisi è evidente e condivisa, e per superarla serve unità e visione. «Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Turistico sta registrando numerose segnalazioni da parte di Operatori Turistici affiliati (e non) e Stakeholders di settore – si legge nella dichiarazione – sul calo evidente dell’affluenza turistica nelle città del Golfo. In un contesto nazionale segnato da un rallentamento dei flussi turistici, anche il nostro territorio avverte gli effetti di un trend che riguarda molte località italiane».

Secondo l’ultimo report di Assoturismo, il 2025 ha visto una flessione media del 12% delle presenze balneari rispetto all’estate 2024. Le cause sono molteplici: dal caro prezzi alla concorrenza delle mete estere più economiche, passando per il clima instabile che ha caratterizzato buona parte di luglio. A ciò si aggiunge un disagio strutturale, come evidenzia lo stesso Consorzio formiano, che punta il dito contro la frammentazione imprenditoriale e sociale, invocando un cambio di passo. «Sin da subito il nuovo CdA ha invitato all’unione e alla collaborazione perché il calo era già nell’aria ad inizio estate. Purtroppo continuiamo a registrare una parcellizzazione utilitaristica sia in campo imprenditoriale che in campo sociale. Le difficoltà di settore andrebbero perlomeno arginate puntando sulla coesione e non spingendo verso divisioni sempre più antistoriche»

Un appello che suona come un invito alla responsabilità collettiva. Il Consorzio chiede di mettere da parte le polemiche, soprattutto in questo momento delicato della stagione, e di evitare commenti mediatici che rischiano di fare più danni che altro. «Per questi ultimi giorni d’estate – prosegue la nota – sarebbe auspicabile che cittadini, imprese ed associazioni evitassero il rumore mediatico con commenti che rischiano di alimentare polemiche inutili e giudizi affrettati in favore del silenzio anti-detrazione». Il CdA ammette apertamente di non potere affrontare la crisi senza un sostegno vero da parte dell’intera comunità. Nonostante il team sia composto da figure con esperienza nel turismo, i problemi che affliggono il territorio – e che durano da anni – non possono essere risolti da pochi.

Nel frattempo, però, il Consorzio non è rimasto con le mani in mano. Numerose le iniziative portate avanti, sia sul fronte ambientale che su quello del marketing territoriale: il supporto all’Amministrazione per l’ottenimento della Bandiera Blu, i progetti legati all’Area Marina Protetta, le attività di sensibilizzazione ecologica come “In Mare per la Posidonia”, i “Clean Up” (il prossimo interesserà l’ex area del Pastificio Paone), le collaborazioni con Goletta Verde e la pianificazione dei “Giochi del Mare 2025”.

Un pacchetto di azioni che cerca di combinare eco-sostenibilità, sport, ripristino ambientale e promozione territoriale, con un approccio sempre più orientato al team working e all’operatività concreta. «Rimbocchiamoci le maniche in queste ultime settimane d’estate – conclude il comunicato – e da settembre iniziamo a pianificare il futuro… insieme!»

Estate 2025, bilancio amaro – Un futuro da ricostruire

Il calo del turismo estivo è un campanello d’allarme che va ben oltre le spiagge semivuote. Coinvolge ristorazione, commercio, trasporti, servizi. E chiede una risposta integrata e strutturata. La crisi, per quanto dura, può trasformarsi in opportunità. Ma solo se si riesce a fare sistema, superando personalismi e divisioni. Formia, così come molte altre località italiane, è chiamata a scegliere: resistere alle maree del cambiamento o iniziare a cavalcarle, con lungimiranza e coraggio.