Formia e la sua viabilità fragile: un racconto tra centro e periferie

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Formia vive un momento in cui la condizione delle sue strade non è più solo una questione tecnica, ma un aspetto che incide sul modo in cui la città si presenta e funziona. Non si parla soltanto di buche, asfalti irregolari o lavori in corso, ma della sensazione generale di una rete viaria che mostra i segni del tempo, con interventi rimasti in sospeso, riparazioni isolate e tratti che sembrano aver perso continuità nella manutenzione. Basta attraversare alcune delle zone più trafficate per rendersi conto di quanto il tema sia diventato rilevante.

Uno degli esempi più evidenti è quello di Via Pasquale Testa, la principale strada di accesso alla stazione ferroviaria. L’intervento sui marciapiedi ha modificato in parte l’aspetto del tratto, con camminamenti più ordinati e un’impressione generale di miglioramento. Tuttavia, tornando sulla carreggiata, si nota come l’asfalto sia rimasto quello precedente: logoro, irregolare, segnato da riparazioni temporanee e da avvallamenti che si accentuano con le piogge. Il risultato è una riqualificazione incompleta, in cui elementi nuovi convivono con parti che avrebbero necessitato di un intervento contestuale.

Situazione non molto diversa per Via Vitruvio, il corso principale della città, dove la pavimentazione si presenta in condizioni poco adatte al ruolo centrale che questa strada ricopre. Dallo svincolo verso il porto fino alla discesa per Vindicio, la carreggiata mostra cedimenti ricorrenti e segni di lavori stratificati nel tempo, tra interventi su sottoservizi e ripristini mai completamente uniformi. Più che il singolo rattoppo, colpisce la mancanza di continuità dell’asfalto, con avvallamenti che influenzano la guida e contribuiscono a rallentare la circolazione già intensa del centro.

Spostandosi verso le frazioni, un capitolo importante è rappresentato da Via Rotabile, una delle strade più percorse e allo stesso tempo più delicate della rete cittadina. Per anni ha mostrato un manto stradale deteriorato, con buche, cedimenti e deformazioni che avevano reso necessario un intervento più profondo del semplice rattoppo. Dopo un lungo periodo di attese e segnalazioni, sono finalmente partiti i lavori di rifacimento, che prevedono la sistemazione della carreggiata e il ripristino delle condizioni di sicurezza lungo tutto il tratto.

L’area è oggi interessata da un cantiere che comporta restringimenti, senso unico alternato e alcune limitazioni temporanee per consentire lo svolgimento delle operazioni. Parallelamente, in quella stessa zona è in corso anche l’aggiornamento dell’illuminazione pubblica, con la sostituzione dei corpi luce e l’adeguamento degli impianti. Si tratta di interventi che, seppur necessari, richiederanno ancora un po’ di tempo prima di mostrare i loro effetti complessivi sulla qualità della viabilità.

Via Rotabile rimane comunque un tratto che negli anni ha risentito maggiormente della mancanza di una manutenzione costante: cunette rovinate, drenaggi insufficienti e asfalto consumato sono elementi che hanno contribuito a far emergere le criticità attuali. L’avvio dei lavori rappresenta un passo verso la messa in sicurezza della strada, ma sarà importante che gli interventi proseguano in modo organico per evitare che, una volta concluso questo primo rifacimento, le stesse condizioni tornino a ripresentarsi nel giro di poco tempo.

In questo contesto si inserisce anche la vicenda del Ponte Tallini, che negli anni ha assunto un ruolo particolare nella discussione sulla viabilità cittadina. Dopo la sua chiusura, prolungata oltre le previsioni iniziali, erano state prese in considerazione diverse ipotesi per il futuro della struttura, compresa quella di una demolizione completa per far posto a una rotatoria nei pressi del molo d’imbarco dei traghetti. Era una proposta che avrebbe comportato una revisione dell’accesso alla zona portuale, ma non ha avuto seguito concreto. Oggi il ponte è oggetto di un intervento di riqualificazione, che ne restituirà aspetto e funzionalità.

Tuttavia, le criticità legate alla circolazione nell’area circostante non dipendevano solo dalle condizioni della struttura: già prima della chiusura si registravano difficoltà negli innesti, nei flussi tra Litoranea e porto e nella gestione degli spazi. La riapertura del ponte sarà certamente un passo avanti, ma richiederà comunque una riflessione più ampia sull’organizzazione complessiva della viabilità nella zona. Anche il tratto della Litoranea tra la Rotonda dei Carabinieri e il Porto presenta elementi che meritano attenzione. Le deformazioni del manto stradale, i dossi e le ondulazioni rendono il percorso delicato, soprattutto per chi si sposta su due ruote. Si tratta di conseguenze legate al traffico pesante, alle infiltrazioni d’acqua e al susseguirsi di riparazioni che non hanno risolto in modo definitivo i problemi della carreggiata.

Il quadro complessivo è quello di una città che si confronta con necessità diffuse, spesso affrontate tramite interventi isolati che non sempre riescono a dialogare tra loro. Formia, per la sua posizione e per la funzione che svolge nel Golfo, ha bisogno di una rete stradale affidabile e continua. Negli anni la manutenzione ordinaria ha ceduto il passo a lavori effettuati a tratti, e ciò ha contribuito alla percezione di una viabilità disomogenea. Oggi emerge con chiarezza l’esigenza di una pianificazione più coordinata, capace di dare coerenza agli interventi e di affrontare in modo progressivo ciò che si è deteriorato. Non si tratta solo di riparare, ma di costruire una visione che tenga insieme i diversi pezzi di una città che vive di collegamenti e che proprio su questi fonda la sua quotidianità.