Formia, Formazione e cucina – Nell’Istituto Alberghiero si assegna la borsa di studio Peppino Falconio

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Formia, Formazione e cucina – Nell’Istituto Alberghiero si assegna la borsa di studio Peppino Falconio – Si terrà oggi mercoledì 14 maggio all’istituto alberghiero ‘Angelo Celletti’ di Formia a partire dalle ore 10:00 la cerimonia di premiazione della Borsa di Studio Peppino Falconio 2025. A ricevere il riconoscimento, destinato a studenti meritevoli degli istituti alberghieri italiani e promosso dalla Fondazione Peppino Falconio dedicato alla memoria dello chef ed insegnante abruzzese, sarà il team di tre giovani allievi del ‘Celletti’ che si confronteranno con altri tre team sul tema “La transumanza, pastori d’Abruzzo e Agro Pontino: storie comuni e biodiversità”.

Le prove pratiche, che seguono quelle teoriche svolte il 29 e 30 aprile presso l’istituto alberghiero ‘Giovanni Marchitelli’ di Villa Santa Maria, consentiranno ai vincitori della quarta edizione della Borsa Falconio (dopo Villa Santa Maria, Palermo e Pescara) di svolgere un master formativo presso uno dei ristoranti stellati che collaborano con la Fondazione Falconio. I tre vincitori potranno inoltre iscriversi e frequentare gratuitamente, in presenza o modalità e-learning, il primo anno del corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari messo a disposizione dall’Università degli Studi di Teramo, partner istituzionale dell’iniziativa.

Le prove pratiche saranno precedute dai saluti della dirigente scolastica del ‘Celletti’, Monica Piantedosi e della dirigente del ‘Marchitelli’ di Villa Santa Maria Barbara Bernardone. A seguire la master class “Le olive di Gaeta e l’olio extravergine Colline pontine Dop”, a cura della professoressa Maria Solis che sarà affiancata da una nota azienda agricola locale che proporrà degustazione olio evo e pane ‘cafone’.

Tra i membri della commissione di valutazione saranno presenti, tra gli altri, Simone Nardoni chef Stella Michelin del ristorante ‘Essenza’ di Terracina, Nicola Fossaceca chef Stella Michelin Ristorante ‘Al Metrò’ di Vasto, Peppino Tinari chef Stella Michelin ristorante ‘Villa Maiella’ di Guardiagrele, Nicola Cicchini chef Harri’s bar Cipriani di Venezia, Antonio Melchiorre general manager Piccola Marina di Capri, Ernesto Cinalli chef ‘L’Anfora’ Montemarcone di Atessa, Claudio Pellegrini chef e presidente dell’associazione ‘Custodi della Tradizione’, Ermanno Di Paolo chef e docente di cucina ed enogastronomia dell’istituto ‘Giovanni Marchitelli’ di Villa Santa Maria, Luca Vaccarone segretario Fic Latina (Federazione italiana cuochi), Guido Matano fiduciario Amira (Associazione maîtres italiani).

Perché la Fondazione Peppino Falconio

Peppino Falconio, chef e docente per oltre trent’anni negli istituti alberghieri di Formia, Pescara, Castrovillari e Villa Santa Maria, ha formato centinaia di cuochi in tutta Italia. La grande passione per l’insegnamento lo ha accompagnato per tutta la carriera. Un insegnamento non solo professionale ma anche di vita. Una vita da cuoco, fatta di rinunce, scelte coraggiose e spesso di viaggi in solitudine.

Insegnamenti di base che possono sembrare banali ma negli anni settanta rappresentavano una sfida innovativa, in un’epoca, quella a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, dove i cuochi non avevano palcoscenici su cui mostrarsi ma solo stufe (tante ancora a carbone) che limitavano il mestiere alla sola pratica in cucina.

Peppino Falconio rappresenta l’ultima frontiera di quei ‘cuochi antichi’ che hanno fatto in tempo ad affacciarsi e a precedere la modernità tra i fornelli. Ha ispirato pubblicazioni (su tutte “Ricette per un anno” di Candido Calabrese) ed è stato tra i primi cuochi a comparire in Tv, negli anni Novanta, alla trasmissione antesignana della cucina in televisione “Ristorante Italia” di Antonella Clerici. 

La Onlus a lui dedicata porta avanti questo messaggio, per dare un’opportunità concreta ai ragazzi freschi di diploma professionale dell’istituto alberghiero che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro. Borse di studio itineranti che toccheranno in lungo e in largo l’Italia. Di volta in volta l’offerta formativa si concretizzerà sotto forma di master intensivi in ristoranti ed hotel qualificati ma anche viaggi studio, bonus per acquisto di testi e attrezzature, corsi settoriali sulle diverse branche della cucina italiana e internazionale. L’aggiornamento e lo studio come appendice della passione e del ‘mestiere’, con il gusto estetico a fare da ciliegina su una torta, quella del mestiere del cuoco, tutta da conoscere, gustare e tramandare

Chi è Peppino Falconio

Giuseppe Falconio (16/02/1942 – 29/04/2020) detto Peppino è stato executive chef e docente di quattro istituti alberghieri italiani (Villa S. Maria, Pescara, Formia, Castrovillari).
Grande cultore della cucina italiana, e abruzzese in particolare, è stato animatore di un processo di rivisitazione e rielaborazione di ricette tipiche della tradizione contadina italiana  in “veste gourmet”.
Ha rielaborato la cucina quanto basta per non “urtare” i mutati gusti gastronomici della nostra epoca. Una cucina fatta nel rispetto rigido della stagionalità delle derrate evitando di confinarla però in un “integralismo” regionalistico angusto e limitativo.

La carriera di Peppino Falconio inizia nel 1956 all’hotel Nuova Italia di Roma. Nel 1957 è al Grand Hotel Imperiale di Viareggio, nel 1958 Hotel Universo di Fiuggi. Nel 1960 lavora al Cafè De Paris di Roma, locale simbolo della Dolce Vita felliniana, aperto nella data inaugurale da una brigata guidata da un altro chef villese, suo padre Francescopaolo ‘Ciccillo’ Falconio. 
Sempre a Roma Peppino Falconio ha prestato servizio nel prestigioso Hotel Vigna dei Cardinali nel 1961. In carriera è stato capo servizio presso: Hotel Duca d’Aosta (Sestriere), Grand Hotel Mediterraneo (Riccione). Chef executive poi all’Hotel Timi Ama di Villasimius (Ca), Grand Hotel Mediterraneo (Montesilvano).

Negli ultimi anni di carriera Peppino Falconio è stato testimonial di un importante pastificio abruzzese di Fara San Martino per cui ha realizzato ricette e organizzato eventi tra cui si segnalano le manifestazioni gastronomiche di cucina italiana a Mosca (URSS 1983) Toronto (1996), Baltimora, Chicago, Washington, Pechino, Rio de Janeiro (1997), Helsinki (1998), Parigi, Amsterdam, Vienna Hannover, Salisburgo, Philadelphia, (1999), Coimbra, Lisbona, Glasgow Oporto, Monaco di Baviera (2000).
Ha cucinato per primi ministri e personaggi dello spettacolo e nel 1985 è stato selezionato per la preparazione del pranzo di lavoro in occasione della visita in Abruzzo di Papa Giovanni Paolo II.