Formia rende omaggio a Salve D’Esposito: in anteprima nazionale il brano “Formia”

In scena all’Arena Vitruvio il tributo al celebre autore di Anema e Core, con un inedito ispirato a Formia

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Formia rende omaggio a Salve D’Esposito: in anteprima nazionale il brano “Formia” – Un evento di grande spessore culturale e musicale animerà l’Arena Vitruvio in Piazza Aldo Moro alle ore 21:00, nell’ambito della rassegna “Sentieri d’Arte”: va in scena “’A nuvola è femmena – Anema e Core, Salve D’Esposito Tribute”, un sentito omaggio a uno dei più raffinati compositori della tradizione napoletana del Novecento. Protagonista della serata sarà Raffaello Converso insieme all’Anema & Core Ensemble, che guideranno il pubblico in un percorso musicale e poetico tra le celebri melodie di Salvo D’Esposito, autore di capolavori immortali come Anema e Core.

Ma l’evento acquista un significato ancora più speciale grazie a un momento esclusivo: l’anteprima nazionale del brano “Formia”, un componimento inedito, magistralmente dedicato dal Maestro proprio alla città di Formia. Un omaggio denso di emozione, che racconta l’anima del territorio attraverso le note e la sensibilità compositiva di uno dei più grandi artisti della musica italiana. La serata si preannuncia come un’occasione imperdibile per cittadini e turisti: un intreccio di storia, arte e musica nel cuore dell’estate formiana, che celebra non solo un gigante della musica, ma anche l’identità culturale di una città capace di ispirare ancora oggi bellezza e creatività. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La locandina dell’evento

SALVATORE D’ESPOSITO E L’OMAGGIO A FORMIA: CITTA CHE ISPIRO’ PARTE DELLA SUA MUSICA

“Salvatore D’Esposito, meglio conosciuto come Salve D’Esposito (Sorrento, 9 agosto 1903 – Roma, 22 gennaio 1982), è stato un compositore e direttore d’orchestra italiano di grande rilievo, celebre soprattutto per il suo contributo alla tradizione della canzone napoletana. La sua fama è indissolubilmente legata al successo di “Anema e core”, uno dei brani più iconici del repertorio musicale partenopeo, che ha conquistato il pubblico italiano e internazionale.

Nel 1950, durante una passeggiata fuori Roma in compagnia di amici e delle rispettive famiglie, D’Esposito arrivò a Formia e si innamorò immediatamente della città. Fu colpito in particolare dalla bellezza del mare e dalla spiaggia di Vendicio, che trovò irresistibilmente affascinanti. Questo amore a prima vista lo spinse ad acquistare un appartamento affacciato su quel panorama unico, trasformando Formia nel suo rifugio estivo. Ogni estate vi trascorreva le vacanze, immergendosi nella tranquillità e nella magia del luogo. Proprio sulla spiaggia di Vendicio, Salvatore fece la conoscenza del dottor Pasquale Gallinaro, con il quale nacque una profonda amicizia. Insieme, i due condividevano momenti di spensieratezza, raccontandosi barzellette e ridendo di gusto. Questi episodi riflettono l’umanità e la semplicità di D’Esposito, un uomo capace di trasformare le sue esperienze quotidiane in fonte di ispirazione per la sua arte.

Il suo amore per Formia crebbe di anno in anno, alimentato dalla bellezza dei suoi paesaggi e dalla serenità che trovava in quel luogo. Questa passione profonda si tradusse anche nella sua arte: Salvatore D’Esposito dedicò alla città una canzone intitolata proprio Formia. Per la creazione del testo, si avvalse della collaborazione del paroliere Augusto Marchegiano, dando vita a un brano che celebrava l’incanto e il fascino di questa perla del litorale laziale. La canzone Formia rappresenta non solo un omaggio a un luogo amato, ma anche una testimonianza del legame emotivo che D’Esposito aveva instaurato con la città e con il suo mare, un rapporto così forte da ispirarlo a tradurre in musica e parole l’atmosfera unica che Formia gli trasmetteva.

Nell’agosto del 2006 ebbi l’opportunità di conoscere la figlia di Salvatore D’Esposito, Isa che con il figlio Andrea, aveva ereditato l’abitazione di Formia dal padre. Proprio come lui, anche Isa ed Andrea avevano mantenuto un forte legame con la città, continuando a trascorrervi le estati, immersi nella stessa atmosfera che tanto aveva affascinato il celebre compositore.

Fu Isa a raccontarmi molte delle storie e dei dettagli che ora cerco di riportare alla memoria in questo scritto. Mi parlò dell’amore sconfinato che suo padre nutriva per Formia, di come il mare e la spiaggia di Vendicio fossero diventati per lui un luogo di ispirazione e serenità, e di quell’amicizia speciale con il dottor Pasquale Gallinaro, caratterizzata da risate sincere e momenti di condivisione. Isa mi descrisse con affetto anche l’atto creativo che portò alla nascita della canzone Formia, un tributo musicale che rifletteva tutta la gratitudine e l’incanto che suo padre provava per la città. Mi raccontò che fu proprio a Formia, sul balcone della casa affacciata sulla spiaggia e sul mare, che suo padre Salvatore D’Esposito scrisse la canzone ‘O padrone d’ ‘o mare. Quel balcone, che sembrava abbracciare l’intero Golfo, divenne per lui un rifugio di ispirazione e contemplazione. La canzone, nata in quell’atmosfera magica, conquistò poi un grande riconoscimento, arrivando al secondo posto del Festival della Canzone Napoletana nel 1959, a testimonianza del talento e della sensibilità artistica di D’Esposito. Isa mi confidò che suo padre passava intere notti sul balcone, immerso nell’incanto delle lampare che illuminavano il mare. Erano le luci dei pescatori intenti nella loro attività notturna, un quadro vivo che nutriva la sua immaginazione. A volte, rapito da quella visione, preferiva dormire all’aperto, lasciandosi cullare dal suono delle onde e dal respiro del mare, per non perdere nemmeno un istante di quello spettacolo unico. Questi momenti erano per lui fonte di pace e ispirazione, e trovarono espressione nelle sue melodie, che ancora oggi raccontano il fascino di quei luoghi e la profondità delle sue emozioni.

La canzone inedita dedicata a Formia

Salvatore D’Esposito conseguì il diploma in pianoforte all’età di 16 anni presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Successivamente, proseguì gli studi di composizione sotto la guida del rinomato Maestro Gennaro Napoli. La sua carriera musicale ebbe inizio negli anni Venti, quando si fece conoscere come concertista in Francia e in Inghilterra, con particolare successo a Londra, dove visse e lavorò per due anni. Rientrato in Italia nel 1930, si sposò con Giulietta e si stabilì a Capri, dove visse fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Dal matrimonio nacquero due figlie, Luisa nel 1932 e Raffaella nel 1937. Durante questo periodo, D’Esposito avviò la sua attività di concertista a Napoli, raggiungendo grande prestigio come Direttore d’orchestra al Teatro San Carlo. Collaborò con illustri Maestri come Riccardo Zandonai, Gino Neri e Albert Coates, guadagnandosi un riconoscimento internazionale.

Nel novembre del 1942, in pieno conflitto mondiale, decise di trasferire la sua famiglia a Roma, dove visse stabilmente. L’amore di D’Esposito per il pianoforte e per le colonne sonore cinematografiche fu una costante della sua vita. Fin da bambino, infatti, accompagnava al pianoforte i film muti proiettati al Teatro Tasso di Sorrento, come attestato dai giornali dell’epoca. A partire dagli anni Cinquanta, divenne un punto di riferimento per i giovani compositori emergenti, desiderosi di apprendere le tecniche di sincronizzazione e di composizione per il cinema. Tra questi, spiccano i nomi di Armando Trovajoli ed Ennio Morricone, che la RCA affidò alla guida di D’Esposito per perfezionare le proprie competenze.

Un altro episodio significativo della sua vita riguarda Sofia Loren, che agli inizi della sua carriera frequentava la casa del Maestro D’Esposito a Roma, in Via Andrea Bregno 45, nei pressi del Teatro Olimpico. Qui la giovane attrice studiava i brani musicali da interpretare nei suoi film, come L’Oro di Napoli e Carosello Napoletano. Loren si fermava spesso presso l’abitazione di D’Esposito per perfezionare le canzoni che avrebbero contribuito al successo delle sue interpretazioni sul grande schermo.” Queste le parole di Renato Marchese

La melodia che unisce: un tributo a Salve D’Esposito

“Da sempre, la musica è la colonna sonora della mia vita, un rifugio e un modo per esprimere emozioni. Ma se c’è un genere che mi tocca profondamente, è la musica napoletana classica. Quando mi siedo al pianoforte, le mie dita cercano spontaneamente quelle melodie che mi sono care, quelle che risuonano con la storia della mia famiglia. Per mia nonna Adelda, ad esempio, suonavo sempre “O surdato ‘nnamorato”, perché le ricordava suo marito, mio nonno Giuseppe e l’attesa del suo ritorno a casa dalla guerra.

Ma c’è una melodia in particolare che mi ha sempre emozionato più di tutte: “Anema e core”. Chi avrebbe mai immaginato che, anni dopo, nel percorso della mia vita professionale avrei avuto l’onore di conoscere la figlia del compositore di “Anema e core”, Salve D’Esposito! La dolcissima Isa e suo figlio Andrea Rossi D’Esposito. Con loro è nata una sincera amicizia e proprio in questi giorni, abbiamo avuto il piacere di rincontrarci proprio a Formia. Il vulcanico Andrea, poi mi ha presentato il loro straordinario progetto. Il 30 agosto, a Formia, si terrà infatti un evento speciale: “Anema e core e ‘A nuvola è femmena”, un tributo a Salve D’Esposito con l’esibizione di Raffaello Converso. Questa iniziativa non è solo un concerto, ma una celebrazione della vita e dell’eredità di un grande maestro.

Il 2025, poi, segna un anniversario speciale: il centenario della prima pubblicazione del compositore e direttore d’orchestra Salvatore D’Esposito, detto Salve. Il suo primo lavoro, “Dancing Girl’s”, un ballabile per pianoforte, vide la luce nel 1925. Per celebrare questo importante traguardo, l’Associazione Anema e core, in collaborazione con Edmus, ha voluto realizzare un’opera unica: un volume che raccoglie ben 32 canzoni napoletane per voce e pianoforte del Maestro. Questo lavoro editoriale non è stato semplice, mi ha confessato Andrea. Grazie alla preziosa collaborazione con il Centro Studi Musicali Luigi Guida e musicologi di chiara fama come Candida Guida, Francesco Aliberti e Giovanni Lucibello, è stato possibile condurre uno studio meticoloso su manoscritti e fonti originali.

Il risultato è una raccolta che include brani molto noti, ma anche composizioni di rara reperibilità o del tutto inedite, offrendo al pubblico una visione completa e profonda del genio di Salve d’Esposito. Anche i testi in dialetto napoletano sono stati oggetto di una minuziosa cura linguistica, per preservarne l’autenticità e la bellezza.

Questo tributo è un atto d’amore non solo verso la musica, ma verso la storia e la cultura napoletana. È la dimostrazione che certe melodie non invecchiano mai, ma continuano a vivere e a emozionare, passando di generazione in generazione, proprio come un ricordo prezioso di un nonno che torna a casa.” Queste le parole del giornalista Andre Brengola.

Per comprare le canzoni: https://www.armelin.it/catalogo/32-canzoni-napoletane/