“La classe politica deve imporre un cambiamento: di visioni, di modelli, di strumenti e
di linguaggio. Deve sollecitare una riflessione aperta su una nuova visione di città rimodellando gli spazi e utilizzando attivamente l’esperienza collettiva che deriva dalle idee e dall’attenzione nei confronti dell’ambiente re-immaginando le funzioni urbane.

Oggi serve un salto evolutivo nella programmazione urbanistica, reso necessario da numerosi e inascoltati allarmi che mettono a nudo le conseguenze del cambiamento climatico e a cui non basta più rispondere con azioni sporadiche.

Questo ci chiama oggi, come cittadini, ad affrontare una nuova sfida: farci carico e governare la rivoluzione tecnologica che amplifica i processi spaziali, umani, sociali ed economici che potrebbero veramente generare un nuovo e rinnovato valore urbano
alimentato dalla capacità della città di capire meglio i problemi e dalla politica di agire tempestivamente per la loro soluzione.

Decisioni tutte politiche e, forse, prima ancora, culturali devono guidare la classe dirigente a lavorare a un serio e programmatico rilancio della città, con la consapevolezza che uno sviluppo razionale della stessa consente una vita di comunità, il crescere di relazioni feconde, la produzione di nuove economie e innovazione.

Abbiamo bisogno di definire un nuovo terreno di gioco per una visione alternativa
più proficua, capace di potenziare il ruolo della città come acceleratore economico e culturale.

Una Città, Formia, che migliori la qualità della vita degli abitanti, che sia luogo per la crescita delle persone e per la realizzazione delle loro aspirazioni, oltre che per la risposta ai loro bisogni e diritti.

L’occasione presentatasi oggi è più unica che rara. La sfida che abbiamo davanti è quella di ripensare il quartiere Mola attraverso la rigenerazione urbanistica. Un investimento, quello sulla scuola media Vitruvio Pollione (che ricordiamolo, andrà abbattuta e ricostruita si spera in loco), capace di riallacciare quel rapporto con il mare che da troppo tempo mancava.

Riconsegnare al quartiere una piazza sul mare, capace di rilanciare e costruire uno spazio dove verde, archeologia e turismo possano esprimere tutte le loro potenzialità. Un luogo che sia vanto e fiore all’occhiello per l’intera città.

Infine, dobbiamo invertire la scarsa rilevanza dei temi della vivibilità, della qualità del paesaggio, della coesione delle periferie, della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica nell’agenda politica, ripensando e declinando con maggiore incisività l’ormai dimenticato “piano città” verso un più collaborativo “Patto per Formia”.

L’appello lanciato sulla piattaforma di Formié riguardo la ricostruzione della scuola Media Vitruvio Pollione di Formia, il link web: https://www.formiae.org/temi/nuova-scuola-nuova-citta/.

Formiaé