Incontro il primo cittadino di Formia Paola Villa. Il nostro è un rapporto antico, fondato su amicizia e affetto sinceri. Ma questo non impedisce a entrambi di onorare i propri ruoli. Io, in particolare, quello di giornalista disponibile a dare voce e spazio a tutti i fermenti politici, sociali e culturali, da chiunque provengano. Ma conversare con il sindaco di Formia in tranquillità per la classica intervista esclusiva è qualcosa che nutre il cuore e arricchisce l’anima.
Come sono i rapporti con gli altri primi cittadini del Golfo? “Io sono l’unico sindaco donna del comprensorio ma circondato da sindaci primedonne. Comunque i rapporti sono molto vivaci, per niente formali”.
Crede nelle sinergie intercomunali? “Non abbiamo alternative. Dobbiamo fare sinergie per garantire alla Riviera di Ulisse prospettive future al livello delle Cinque Terre, della Costiera Sorrentina, del Cilento, a prescindere dai sindaci che governano, altrimenti non se ne viene fuori”.

Si è lamentata di alcune “scortesie” in passato. Replica il sindaco: “Non mi sono piaciute le modalità con cui si sono svolti alcuni accadimenti. Per il distretto socio-sanitario non mi sono piaciute per nulla le modalità. Nel 2015 il sindaco di allora Michele Forte aveva promesso, ma non si fa non appena si insedia un nuovo sindaco. Una storia durata venti anni: dal 1999 al 2018. Io come primo cittadino mi sono assunto tutte le responsabilità, anche se non mie. Non ho mai elencato le voci del passato. E ancora per quanto riguarda il consiglio direttivo del Parco Regionale della Riviera di Ulisse mi attendo che il presidente della Comunità del Parco Gerardo Stefanelli (nonché sindaco del Comune di Minturno) riveda la situazione facendo una giusta apertura. Hanno costituito l’organismo di governo del Parco mentre a Formia vi era il commissario prefettizio che aveva chiesto loro di attendere l’imminente elezione del sindaco formiano. Istanza disattesa per consentire le intese spartitorie tra candidature di Gaeta e di Minturno”.
Come sono i rapporti con i media? Osserva prontamente: “Ritengo che senz’altro la stampa non vada sponsorizzata né sostenuta da aziende imprenditoriali per preservare l’autonomia dei giornalisti. Nel contempo la stampa va contestata e contradetta quando lo si ritiene opportuno, ma mai querelata. Difficile, oggi, fermare i social, che hanno sdoganato tutti coloro che scrivono da casa loro, sovente senza alcun titolo e dando sfogo alle loro frustrazioni, intervenendo sul nostro vivere sociale e civile. I social ci stanno trasformando, comunque l’obbligo rimane assolutamente quello di dare informazioni corrette e attendibili. E invece i social sovente dicono il contrario di tutto, facendo del male alla comunità e alle singole persone. I più accaniti avversari sono, per lo più delle volte, coloro che hanno richiesto e non hanno avuto quanto chiesto”.
Dopo undici mesi di governo cittadino che analisi può fare? “Abbiamo trovato nel Comune tanti debiti, una cifra enorme. Stiamo organizzando la macchina amministrativa al meglio, comunque registriamo una forte carenza di personale. Abbiamo due nuovi dirigenti Annunziata Lanzillotta, irpina, proveniente da Viterbo e Daniele Rossi proveniente da Arpino. Hanno affiancato gli attuali dirigenti Rosanna Picano, Tiziana Livornese, Domenico Di Russo, per un totale di cinque.”
Che prospetta per il personale? “Nessuno è stato messo da parte, dobbiamo lavorare al meglio con l’esistente, trasformare l’esistente e trarre il meglio dall’esistente”.

Quale comune tiene il nostro ritmo?” Che valutazione fa del presidente dell’assise civica? “Bella validità, personalità preponderante. D’altronde non ho mai amato gli yes men. Nella giunta e nella maggioranza viviamo di dialettica continua, confronti e scontri si alternano ma ci fanno crescere. Non sono mai stata una testa di legno”.
Mi può fare un esempio? “Il 21 febbraio ho incontrato la commissione regionale sulla criminalità organizzata nel sud pontino. Ed io non sono per nulla facile, ho espresso dichiarazioni documentate e difficili. Ho parlato di 12 clan ed esternato nomi e numeri secondo i rapporti della DIA. Mi sono accorto che non conoscevano la realtà del nostro territorio. Non siamo terra di infiltrazione, è un falso storico. Sono stanziali. Infiltrati, fanno sistema, attività e colletti bianchi e rappresentanti politici”.
Come giudica le forze politiche in tal senso? “Responsabili sono le persone, non le sigle politiche. Negli anni ho rivisto le mie posizioni. L’onestà è personale. Legare l’onestà alle forze politiche di appartenenza è un falso. Non bisogna mai cadere nell’errore di valutare secondo le etichette politiche. E soprattutto mai essere omertosi. Come sindaco non dispongo di occhi a sufficienza per vedere tutto ma debbo avere la capacità di fare il mio lavoro in modo assolutamente lineare.” Una domanda sul traffico cittadino. Sulla via nazionale Appia si crea nelle ore critiche una lunga fila di auto provenienti da Santa Croce verso la rotonda dei Carabinieri. La fila va a passo d’uomo già ancor prima del Grande Albergo Miramare. Vanno diversamente regolate le direzioni di traffico di Via San Giulio e di Via Verdi e i semafori esistenti. Secondo alcuni esperti non bisognerebbe consentire per via San Giulio la direzione veicolare verso l’Appia ma viceversa per evitare quanto accade attualmente.
Andrebbe collocato un solo semaforo all’ingresso di Formia, dopo quello di Gianola, all’altezza di Via Verdi in modo che chi proviene dalle parallele dell’Appia utilizzi questa strada con gli accessi regolamentati da un impianto semaforico. Il primo cittadino osserva: “la precedente amministrazione aveva predisposto un PUT, piano urbano del traffico. Dobbiamo riprendere gli studi fatti e sperimentare, per verificare quale è il meglio per la comunità”.














