Si è chiusa con un successo strepitoso la IX edizione del premio intitolato a Remigio Paone, storico impresario che ha dato lustro a Formia e ha trasformato la sua villa “La Caravella” in un punto di riferimento per la musica italiana. La serata, condotta dalla giornalista Matilde Andolfo, è stata introdotta dal duo Marco e Silvia, i quali hanno interpretato una versione di “Un bacio a mezzanotte” – brano nato, come ha ricordato la nipote di Paone e madrina della kermesse, Maria Rosaria Stammelluti, proprio alla Caravella.
Dieci le personalità insignite della scultura ideata dal patron della rassegna e presidente dell’associazione “La Magica”, Augusto Ciccolella. Tra i premiati che si sono alternati sul palco figure che hanno segnato il panorama musicale italiano:
– Donatello
– Giuliano dei Notturni
– Angelo Avarello
– Grazia Di Michele che ha intonato, accompagnata dalla sua chitarra, il brano presentato a Sanremo nel 2015 insieme a Mauro Coruzzi (in arte Platinette) “Io sono una finestra”, omaggio a un artista che attualmente attraversa un momento delicato per la salute, e lo spunto per una riflessione sul tema della diversità e del pregiudizio.
– Roselyn Mirialachi, artista poliedrica e mental coach che ha parlato del suo ruolo nel cortometraggio sulla diversità “Una diversa prospettiva”.
– Fiorenza D’Antonio, l’attrice recentemente protagonista nel ruolo della struggente e delicata Bianca ne “Il commissario Ricciardi”.
– Bruno Tabacchini, autore teatrale che ha sottolineato l’importanza di incentivare i giovani talenti.
– la giornalista Roberta Ammendola
– Bruno Giordano, ex bomber di Lazio e Napoli, che ha rievocato, mentre in sala scorrevano le immagini di quegli anni, il Napoli di Maradona: con Careca e “Pibe de Oro”, Giordano formava il famigerato tridente.
– Particolarmente coinvolgente e toccante il video realizzato da Mirko, giovane autistico di 24 anni; il padre Mariano ha lanciato dal palco un appello alle istituzioni affinché le persone fragili non vengano ignorate.
Un ricordo particolarmente commovente è stato dedicato a Lucio Dalla
dalle parole di Marcello Balestra, amico fraterno e ultimo manager del cantautore bolognese. Balestra ha raccontato aneddoti confluiti nel libro “Lucio, c’è” (Mondadori), offrendo al pubblico un tuffo nella storia della musica italiana, e ha inoltre ricordato come siano nate le celeberrime “Caruso” e “Attenti al Lupo”.
Quest’ultima edizione ha dimostrato come il Premio Remigio Paone continui a essere un palco di eccellenza, capace di unire artisti di generazioni diverse e di promuovere valori di solidarietà e inclusione.













