PINO DANIELE E FORMIA, UN AMORE CHE SI RINNOV

A Formia sabato 10 maggio ore 18 presso il club Napoli del Golfo (via Rialto Ferrovia, 12) la presentazione del libro dal titolo “Pino Daniele Napoli e l’anima della musica, dal Mascalzone Latino a Giogiò” (Edizioni San Paolo) di Pietro Perone.

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Comunicato stampa: FORMIA E PINO DANIELEUN AMORE CHE SI RINNOVA – Sabato 10 maggio alle ore 18,00presso il club Napoli del Golfovia Rialto Ferrovia 12 Formia A Formia sabato 10 maggio ore 18 presso il club Napoli del Golfo (via Rialto Ferrovia, 12) la presentazione del libro dal titolo “Pino Daniele Napoli e l’anima della musica, dal Mascalzone Latino a Giogiò” (Edizioni San Paolo) di Pietro Perone.  Pino Daniele e Formia, la città in cui ha vissuto alla fine degli Ottanta, un amore che si rinnova.  Dal libro:(…) “Formia all’inizio rappresenta un po’ la mediazione possibile tra l’amore per i vicoli da cui Pino trae ispirazione e il marcio in cui quei luoghi affondano. La città laziale è geograficamente fuori regione ma di fatto rappresenta agli occhi dei napoletani un’appendice del capoluogo partenopeo. Stesso clima, una quarantina di minuti in auto lungo la statale Domiziana costellata di caseifici dove solitamente ci si ferma per acquistare mozzarella appena lavorata e pane cotto nel forno a legna. Casa al quarto piano senza ascensore, studio di registrazione, “Bagaria”, che Daniele immagina possa diventare una sorta di “comune” per tutti coloro che sperimentano nuove musicalità… 

Dialogherà con l’autore:Sergio Monforte giornalistaInterventi musicali di Pietro Valente.L’evento organizzato in collaborazione con l’A.P.S. “Principe di Napoli” è patrocinato dal Comune di Formia.Pino DanieleNapoli e l’anima della musicadal Mascalzone latino a Giogiòdi Pietro Perone (Edizioni San Paolo)    Viaggio nella Napoli di ieri e di oggi attraverso i brani di Pino Daniele che continuano a parlarci del presente. Le più “carte sporche” di una città amata e criticata senza mai perdere la speranza nel cambiamento.  Il racconto dei luoghi, sospesi tra colera e terremoto, in cui lo straordinario artista trova ispirazione per le prime, intramontabili canzoni di sferzante denuncia. Poi, momento per momento, lo storico concerto del 1981 con duecentomila giovani arrabbiati e sognanti, ma anche le molte delusioni patite in una metropoli rivelatasi troppo spesso matrigna, motivo per cui Pino Daniele sceglie di allontanarsi e ora le sue ceneri sono custodite a Magliano in Toscana. ***Omaggio a un poeta della modernità, che sognava di tornare nei suoi vicoli, “a casa di mammà”, come spesso ripete sulla spiaggia di Sabaudia durante brevi ma intensi dialoghi con l’autore. Finalmente in una Napoli libera e non più illuminata da un “sole amaro”, luogo in cui un musicista ventiquattrenne, Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, viene ucciso senza un perché. Muoveva i primi passi della carriera proprio negli stessi vicoli in cui è partita la straordinaria avventura umana e artistica del “Mascalzone latino” che in Faccia Gialla si rivolge a San Gennaro, preghiera laica per chiedere al Santo patrono di liberare la propria terra dalla camorra. Brano scritto nel 1989 quando Daniele intuisce la deriva, anche culturale, della sua città.Pino, simbolo intramontabile di più generazioni poi tradite dalla politica e forse sconfitte dalla storia, ma che non smettono di credere che Arriverà l’aurora.