Chi scrive ha dedicato un ampio servizio al turismo sessuale all’estero dedicato a “prede” minorili. Ma questi padri di famiglia o mariti modello debbono soddisfare i loro bassi istinti anche nella quotidianità delle loro inutili e perniciose esistenze. A Sezze individuato un mercato di sesso minorile. Ora tre arresti eseguiti dai Carabinieri di Mondragone per una brutta storia di uomini maturi e adescamenti di giovanissimi dello stesso sesso.

In carcere una persona di Formia, insieme ad altre due di Gaeta e di Roma finite ai domiciliari, per aver approfittato di ragazzini immigrati adescati sul lungomare di Mondragone e portati da affittacamere senza che questi registrassero o segnalassero le loro presenze, invece traendo profitto da questo mercimonio. Ragazzini tredicenni (quindi incapaci di intendere o volere) o quattordicenni (quindi minori) rom di origine bulgara o nord africana che si vendevano per pochi spiccioli se non per birre e sigarette. Uno scenario da brividi che si consumava mentre i genitori dei minori lavorano nei campi, spesso schiavizzati. Un’inchiesta partita da un meritorio articolo del quotidiano L’Avvenire pubblicato nell’ottobre scorso e che gli stessi giornalisti temevano fosse finito insabbiato. Avevano scritto i colleghi di un giro inquietante dopo aver parlato nel luglio precedente con il parroco don Osvaldo Morelli responsabile della Caritas di Mondragone, che denunciava l’assenteismo scolastico di questi ragazzini di nazionalità straniera.

Scriveva L’Avvenire: “Ore 11.30, Lungomare di Mondragone, due ragazzini rom bulgari chiacchierano vicino alle loro biciclette. Non avranno più di quindici anni. Fanno parte della comunità della quale abbiamo scritto alla fine dello scorso mese di luglio. Più di duemila persone sfruttate da caporali connazionali e da imprenditori italiani senza scrupoli. Vengono in Italia per fare i braccianti. Uomini, donne e perfino bambini portati sui campi per pochi euro. Ma c’è anche di peggio. Molto peggio. Un’auto con un uomo si ferma vicino, lampeggia, un ragazzino si avvicina, due parole e l’auto va via. Anche il minore inforca la bicicletta e si allontana. In direzione opposta. Non li seguiamo subito per evitare di insospettirli. Ma chi ci accompagna sa dove andare. E infatti non lontano troviamo l’auto e la bicicletta parcheggiate sotto una casa. È un affittacamere abusivo gestito da un italiano. L’adulto e il ragazzino sono dentro”. Complimenti ai colleghi per l’inchiesta, ai carabinieri per il loro intervento, a noi la tristezza che sulla riva sinistra del fiume Garigliano vi sia tale orrore sessuale, coinvolti un formiano, un gaetano e un romano. Possa Dio aver pietà di loro, chi scrive, da buon nonno, mai.