Tra i viaggiatori che nei secoli trascorsi hanno visitato i nostri luoghi, il più singolare senza dubbio è stato l’inglese Arthur John Strutt (Chelmsford 1818 – Roma 1888): partendo dal centro Italia è arrivato fino in Sicilia, percorrendo l’intero viaggio a piedi. Pittore ed incisore, allievo del padre Jacob Jeorge (1790-1864), valente pittore paesaggista; giovanissimo giunge in Italia con il padre nel 1831 e vi rimane definitivamente. Il giovane Strutt resta immediatamente affascinato dall’incontaminato paesaggio della campagna romana, dai costumi dei suoi abitanti e in particolar modo all’aspetto pittoresco del Mezzogiorno d’Italia. Nel 1841, a soli 23 anni, insieme con il suo amico il poeta William Jackson intraprende il suo tour a piedi verso il sud, con il suo inseparabile album da disegno. Tutte le sue osservazioni furono, poi, raccolte in un libro “ A pedestrian tour in Calabria & Sicily”, pubblicato in Inghilterra nel 1842. Il volume corredato da delicate incisioni tratte dagli acquerelli dipinti durante il viaggio, è una sorta di epistolario-diario di viaggio, poiché Strutt usava scrivere ogni sera prima di addormentarsi una lettera ai suoi parenti in Inghilterra. Non sono riuscito a trovare una edizione in italiano di questo raro libro, quindi mi sono dovuto cimentare nella traduzione dall’inglese delle pagine che descrivono il passaggio e la breve sosta a Formia dei due giovani viaggiatori, sperando di aver fatto cosa gradita ai lettori di questa rivista.
Mola di Gaeta 3 maggio 1841

Il “Salone” è una stanza di enormi dimensioni; la nostra camera da letto, anche se non di così vaste proporzioni, ha una bellissima vista sul mare, e gode del profumo di un rigogliosissimo aranceto, che si estende dalla parte posteriore della casa fino alla riva del mare. La coltura dei limoni sembra essere più redditizia di quella delle
arance, poiché reca frutti tutto l’anno. Infatti abbiamo visto sullo stesso albero il fiore, la frutta acerba e il limone maturo. I limoni si pagano qui mezzo grana (poco meno di un farthing), mentre le arance costano un grana: questi prezzi elevati sono giustificati per la grande quantità che viene inviata a Roma.
Le acque blu del Mediterraneo scintillano sotto i raggi del sole. Devo, per forza, andare ad immergermi in quelle acque, a dispetto di quello che mi sconsigliano le “donnicciole italiane” per i quali sono ancora troppo fredde e fanno molto male (in italiano nel testo).
Mola di Gaeta 4 maggio 1841

La strada, delimitata da aloe che non ho mai visto prima in tale quantità, abbandona il mare, attraverso pianure sabbiose ci conduce al fiume Garigliano…”.
1) la prima immagine è il frontespizio del libro di Arthur John Strutt;
2) la seconda è la deliziosa incisione ben descritta dallo stesso A. J. Strutt e contenuta nel volume;
3) la terza ritrae una particolare acconciatura delle donne di Mola che tanto ha impressionato il nostro artista.













