GAETA, PIAZZALE NUOVO PARCHEGGIO NEL CENTRO STORICO, ORA C’E’ IL NOME – Il nuovo Piazzale da poco inaugurato all’ ingresso del cuore del centro storico S. Erasmo
assume ufficialmente la denominazione “5 febbraio 1861”. La stessa, voluta fortemente dal
sindaco Cristian Leccese e dall’ Amministrazione Comunale era stata espressa attraverso
la delibera di Giunta Comunale n.162 del 20 maggio scorso. Ora è arrivata la nota di
autorizzazione della Prefettura di Latina all’ intitolazione “del parcheggio pubblico sito tra le
vie «Annunziata» e «Lungomare Giovanni Caboto», «visti i pareri espressi dalla Società
Romana di Storia Patria e dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Frosinone e Latina presso il Ministero della Cultura.» La Città di Gaeta è
stata protagonista del processo di unificazione nazionale e, in particolare, dal 5 novembre
1860 al 13 febbraio 1861, è stata scenario di quello che è passato alla storia come
“l’Assedio di Gaeta”, a seguito del quale il Re e la Regina delle Due Sicilie lasciarono
definitivamente il suolo del loro regno per dare spazio all’unità nazionale.
Durante i centodue giorni di assedio la Città dovette patire non solo pesanti devastazioni
ma anche importanti perdite di vite umane tra civili e militari.
Il momento piùduro e cruento dell’assedio si verificò il giorno 5 febbraio del 1861, quando
alle ore 16:00 circa esplose il deposito di munizioni della cosiddetta “Cortina Sant’Antonio”
− una delle batterie che formavano il sistema di difesa della fortezza sul versante nord −
riportando centinaia di vittime tra civili e militari. L’esplosione fu così grande che fece
tremare la terra a raggiera per centinaia di metri, seguita da una spaventosa oscurità
causata dalle dense colonne di fumo e dalla polvere alzata in cielo.
L’assedio terminò otto giorni dopo i fatti del 5 febbraio, il giorno 13, mentre il 14 Francesco
II di Borbone e la consorte Maria Sofia di Baviera lasciarono definitivamente il suolo del
loro regno a bordo della nave da guerra francese Mouette. Al termine dell’assedio si registrarono tra le fila degli assediati oltre ottocento morti,
cinquecento feriti e duecento dispersi. Solo nella giornata del 5 febbraio, per lo scoppio
della cortina Sant’Antonio, perirono 212 militari e circa cento civili, tra loro numerose
donne e bambini.
Terminato il terribile “bombardamento di logoramento”, la Città di Gaeta era ridotta ad un
cumulo di macerie e cadaveri. Ancora oggi in qualche scavo effettuato per opere
pubbliche o civili, sovente capita di scoprire scheletri umani dell’epoca. Come riportato
nella delibera di Giunta «la devastazione lasciò spazio ad una profonda crisi sociale ed
economica; iniziò l’epoca delle emigrazioni. Moltissimi gaetani emigrarono, in particolare,
verso la Francia e l’America; ancora oggi, grazie ai rapporti di gemellaggio stretti con le
relative cittadine di riferimento, si continua a rimembrarne la storia. »
Agli inizi del 1930, a seguito di una bonifica parziale delle aree distrutte dagli eventi bellici
dell’assedio, le autorità fasciste realizzarono una scogliera di protezione dal mare, un
tratto di strada ed un piazzale che fu intitolato «Piazzale del Risorgimento» con la
deliberazione del Commissario Prefettizio del 10/06/1935. Con il completamento del
Lungomare Giovanni Caboto e la bonifica di quel che restava del bastione “Annunziata”,
negli anni sessanta, l’area in questione venne nuovamente ridefinita con la creazione della
moderna strada di collegamento che, da Porta Carlo III, giunge all’attuale Piazzale
Caboto, fu inoltre creato in loco un nuovo largo che fungeva da capolinea degli autobus.
Nella seconda metà del novecento su detto piazzale ha trovato spazio un complesso
sportivo per il gioco del tennis e perse la sua dicitura, essendo anche mutata la sua
destinazione di pubblica piazza o, per l’appunto, di pubblico piazzale.
L’intera area rientra nelle zone del demanio marittimo portuale, attualmente sotto la
giurisdizione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Nell’ambito di un progetto di riqualificazione del centro storico del quartiere di
Sant’Erasmo, nella prima metà del 2019, l’Amministrazione comunale Mitrano è riuscita ad
ottenere dall’Autorità Portuale la concessione delle aree in argomento,
con il fine di attenuare i disagi vissuti da residenti, turisti ed operatori economici, che
lamentavano da decenni, la carenza di idonee aree per la sosta e la mobilità.
Grazie ad un importante investimento diretto della civica Amministrazione si sono dunque
avviati i lavori di realizzazione di una nuova area a parcheggio (opera approvata con la
Deliberazione della Giunta Comunale n.312 del 06/12/2020), con la contestuale costruzione della nuova “cittadella del tennis” in zona “Arena Rossa”, dove sono stati
delocalizzati i vecchi campi da tennis.
I lavori del nuovo parcheggio sono terminati nel mese di aprile 2025, con grande attesa da
parte della popolazione che dopo l’avvenuta apertura può beneficiare finalmente di una
strategica area hub di sosta che conta oltre 170 posti auto e che comprende una zona ben
più definita che dalla Via Annunziata si estende fino alla Via L.re Giovanni Caboto.
«Abbiamo ritenuto giusto rimarcare l’estremo sacrificio dei molti soldati e delle vittime civili
proprio a seguito dell’infausto evento dell’esplosione della cortina Sant’Antonio avvenuta
nel pomeriggio del 5 febbraio 1861.- commenta il sindaco Cristian Leccese – Ed inoltre
lasciare testimonianza ai posteri di quello che fu un evento cruento e importante della
storia gaetana e dell’Italia intera, e che narra il reale vissuto dei soldati e dei civili
dell’epoca.
Si è voluto così rendere un perenne omaggio alla memoria di migliaia di soldati, donne,
bambini e uomini civili caduti durante il lungo assedio che segnò il destino dell’unificazione
nazionale e l’estremo sacrificio di soldati e cittadini gaetani. Doveroso per noi
commemorare un evento che ha contraddistinto una delle pagine più cruente della storia
d’Italia e che, ancora oggi, tutti rammentano e che alberga nelle menti della cittadinanza.
Anche al fine di evitare che la memoria degli eventi storici su cui si basa la storia della
Città e del suo popolo svanisca, sbiadendo pian piano nel tempo, lasciando spazio
all’indifferenza. »
Nei prossimi giorni si procederà con l’apposizione di una targa recante la denominazione
“5 febbraio 1861” associata ad una descrizione dei tragici eventi.