Gaeta punta a diventare il luogo di incontro degli itinerari culturali europei che passano dai porti del Mediterraneo

0
3

Interessante è stata la Conferenza Stampa effettuata il 10 di dicembre, indetta dal sindaco di Roccasecca dei Volsci, nonché presidente SER.A.L.  e ospitata dal sindaco di Gaeta Cristian Leccese.  Essa è stata effettuata a fine dicembre per condividere le modalità con cui tenere fede agli impegni assunti nel corso della Fiera Internazionale dell’Ergonomia dei Cammini che si è tenuta il 23 ottobre a Cassino e il 24 ottobre a Gaeta

L’obiettivo della conferenza è stato infatti quello di illustrare alcuni programmi che si conta di sviluppare sul territorio attraversato dalla Via Francigena nel Sud, sulla direttrice Appia e che passa dai Comuni aderenti all’Associazione SER.A.L. Nel corso dell’incontro si è preso nota di ciò che è riportato nella Delibera della Regione Lazio del 23 ottobre u.s. n° 923, voluta fortemente dall’Assessore regionale, Elena Palazzo.

La Regione Lazio attribuisce giustamente alla Fiera la peculiarità di “attivare un processo di miglioramento degli aspetti ergonomici dei Cammini effettuando confronti tra i risultati attesi e i risultati conseguiti da studi, ricerche e innovazioni perseguite nonché la condivisione delle migliori esperienze maturate per migliorare il Sistema Cammini..”

Proprio per questa peculiarità, il dibattito che si è sviluppato nel corso della Fiera ha consentito di mettere in rilievo alcuni temi sui quali effettuare studi e ricerche per individuare miglioramenti possibili per la sua fruibilità. Nella conferenza Stampa si è conseguentemente voluto dare notizia che l’Istituto Nautico Caboto e il Liceo Fermi hanno sottoscritto al riguardo un accordo (PTCO) con l’Istituto di Ricerca sulla Formazione Intervento (IRIFI) di Roma per coinvolgere un nutrito gruppo di studenti in un programma di formazione-intervento sul tema dei Cammini.

Gli studenti dell’Istituto Caboto studieranno gli Itinerari culturali europei che passano dai porti del Mediterraneo. Gli studenti del Liceo E. Fermi studieranno invece Cammini , come quello della Francigena del Sud, che passa sull’Appia. A marzo Le scuole contano di incontrare i referenti di entrambi i Cammini (quelli per mare e quelli per terra) e di convenire sui miglioramenti individuati e portare il frutto del loro lavoro nell’edizione 2026 della Fiera.

Questa azione è stata possibile grazie al lavoro fatto dall’avv. Civita di Russo, vicecapo di gabinetto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca che è riuscita a portare alla Fiera. a Gaeta i referenti dei due maggiori Cammini Europei, quello delle Vie Francigene (Francesco Ferrai) e quello di Santiago de Compostela (Francesco Singul).

Ora che l’accordo è stato sottoscritto, i programmi con gli studenti partiranno dalla seconda settimana di gennaio. I docenti che se ne occuperanno saranno Roberta Ibba del Caboto e Lucia Dell’Oro D’Amico e Salvatore Albano del Licei E. Fermi.

Matteo Mastuantuono, Consigliere Comunale di Spigno Saturnio, presente alla Conferenza, ha suggerito di coinvolgere anche le Scuole primarie sul tema dei Cammini e si è impegnato a coinvolgere, attraverso il GAL Aurunci e Valle dei Santi, i Comuni e le Scuole primarie, che sono sulla fascia che unisce il tratto della Francigena che corre sulla Via Appia con quello che viaggia sulla Casilina.

Ciò ha fatto immaginare che la prossima edizione della Fiera dovrà prevedere un focus specifico sul rapporto tra Giovani e Cammini, anche ai fini del recupero dei valori europei che vanno consolidati soprattutto in questa epoca.

Il sindaco Cristian Leccese, che ha presieduto la Conferenza, ha voluto ricordare un ulteriore impegno da assumere, quello di ottimizzare, già nell’immediato, la fruibilità dei Cammini che attraversano il territorio. “Si comincia a registrare un certo flusso di camminatori”, ma va certamente migliorato tutto il sistema che ci gira intono. Per questo motivo abbiamo sempre più bisogno di lavorare assieme, ma anche di avere un supporto qualificato di esperti che ci aiuti a trovare rapidamente le soluzioni migliori, a intercettare, con efficacia, i finanziamenti pubblici messi a bando e a chiedere alle comunità locali un’accoglienza adeguata anche per questo tipo particolare di turismo.