La Crisi Abitativa Europea riguarda anche il Comune di Gaeta. Ecco perchè – “Serve uno sforzo condiviso a tutti i livelli”, è l’esplicito invito di Irene Tinagli, Presidente della “Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione europea”, ai governi centrali, ai sindaci e alle amministrazioni locali, per una nuova comprensione della realtà cittadina, un cambiamento di approccio e di strategia risolutiva e obbligatoria per il benessere e la sostenibilità.
L’invito è rivolto anche al Sindaco Leccese e alla sua Amministrazione, poiché la città di Gaeta soffre la crisi abitativa, il calo demografico, ed è “de facto” presente nell’Elenco dei Comuni della Provincia di Latina ad Alta Tensione Abitativa.
È una sfida per i Comuni grandi e piccoli che si trovano a far fronte al fenomeno che sta danneggiando la vivibilità in Italia e nel continente. Il turismo non equilibrato ha contribuito negli anni all’aumento dei prezzi degli affitti e alla riduzione dell’offerta abitativa, ragion per cui vanno revisionate le normative. I sindaci, responsabili per lo sviluppo sostenibile dei territori, hanno bisogno di strumenti giuridici che regolamentano il settore e di attivarsi in prima persona, seguendo l’esempio di battaglia condotta a Barcellona dal sindaco Collboni.
“Case sostenibili e a prezzi accessibili non sono in contraddizione”, dice la Presidente Tinagli alla Commissione speciale, composta da 33 membri, istituita dal Parlamento europeo allo scopo di analizzare la crisi abitativa nell’Unione e proporre soluzioni per garantire affitti e mutui alla portata di tutti, diritto alla casa a prezzi accessibili senza dover spendere l’intero stipendio.
Il mandato della Commissione speciale prevede i compiti di: mappatura delle esigenze abitative, analisi delle politiche esistenti in materia di alloggi, sia europeo che nazionale, valutazione dei problemi sistemici legati agli affitti a breve termine, esame delle strozzature negli investimenti sugli alloggi sociali, cioè i punti critici che ne impediscono la realizzazione.
L’allarme è stato lanciato per la crescente carenza di opzioni abitative per famiglie a basso e medio reddito, lavoratori e giovani. La richiesta dei Sindaci all’Unione Europea è di <mettere in campo un’azione urgente di investimenti in edilizia abitativa per risolvere la crisi> a livello europeo.
A questo punto, essendo la crisi abitativa e la priorità della casa “all’ordine del giorno” per gli Enti locali, il Comitato delle Regioni (CdR) ha chiesto all’Eurocamera, nella sessione di maggio a Bruxelles, di garantire con un piano europeo alloggi a prezzi sostenibili ai cittadini e i fondi necessari per affrontare l’emergenza sul territorio dei Ventisette Stati dell’Unione.
Il sindaco di Barcellona Jaume Collboni, quale relatore, ha presentato il suo rapporto alla Commissione speciale europea per gli Alloggi, in cui ha esposto la necessità di elaborare un piano d’azione “ambizioso e concreto” che coinvolge Regioni, Province e Comuni per affrontare la crisi, dato che “l’accesso alla casa è diventato il principale fattore di disuguaglianza in Europa”. Servono risorse finanziarie, regolatorie, legislative e una strategia ad hoc per far fronte alla crisi, in effetti problema non solo per le fasce deboli, ma anche per la classe media emarginata dalla città per mancanza di alloggi accessibili. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, membro del CdR, e il sindaco di Milano, Beppe Sala. suggeriscono di sostenere con fondi europei i Comuni che decidano di investire in case popolari. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha evidenziato un altro aspetto del fenomeno: gli alloggi sfitti in Italia e in tante città europee, case private vuote che i proprietari non affittano per timore di non essere pagati. Quindi, serve un intervento per assicurare garanzie ai proprietari che vogliono affittare. Inoltre, il CdR chiede di istituire un registro per la trasparenza nel settore immobiliare e di regolamentare gli affitti a livello locale.
Le tante sfaccettature della crisi abitativa continuano ad essere un fenomeno sociale affliggente per i lavoratori, i giovani, le famiglie a basso reddito, i senza casa e anche per gli anziani in affitto, che si trovano nella situazione di essere allontanati dalla città, in cui hanno vissuto per tanti anni, per cercare un alloggio altrove. Perciò, la Commissione speciale e il piano europeo per alloggi a prezzi accessibili “non dovranno lasciare nessuno indietro”.
È evidente il bisogno che l’Europa batta un colpo, che i governi facciano altrettanto e soprattutto che i Sindaci dei Comuni coinvolti dalla crisi abitativa si rendano fortemente responsabili delle condizioni insostenibili per una parte della cittadinanza e intervengano con misure eccezionali e investimenti nell’ERP. Le politiche di edilizia residenziale pubblica devono integrarsi in un piano capace di offrire risultati socialmente utili. Il Comune di Gaeta batta un colpo!” Lo comunica Fernanda, Cittadina di Gaeta.