Migrazioni interne e calo demografico: Gaeta e Formia perdono abitanti – Negli ultimi cinque anni, il panorama demografico della provincia di Latina ha subito una trasformazione profonda e disomogenea. I dati ISTAT relativi al quinquennio 2020–2025 tracciano un territorio in fermento, dove spostamenti interni, condizioni economiche e disponibilità di servizi determinano vincitori e vinti nella corsa all’attrattività.
Sul fronte della crescita, Aprilia svetta con un balzo di 1.756 residenti in più, distaccando nettamente le inseguitrici. Seguono Terracina (+1.414) e Fondi (+1.029), con Minturno (+843) e il capoluogo Latina (+695) a completare la top five. A beneficiarne sono soprattutto i centri urbanizzati o semiurbanizzati, dotati di collegamenti efficienti e di un’offerta di servizi capace di attirare nuovi nuclei familiari.
Non mancano incrementi anche in centri turistici e residenziali: Cisterna di Latina (+553), San Felice Circeo (+465), Pontinia (+336) e Sezze (+135) mostrano segnali positivi. Tra i comuni più piccoli, Itri (+97) e Santi Cosma e Damiano (+94) confermano che la qualità della vita può essere un fattore di attrazione anche lontano dalle grandi città.
La situazione si capovolge, però, guardando al sud della provincia. Gaeta perde 956 abitanti, mentre Formia ne lascia andare 768. Dietro di loro, il bilancio negativo tocca Castelforte (-251), Monte San Biagio (-219), Sperlonga (-190), Cori (-168) e Roccagorga (-159). Una tendenza che alimenta i timori per un’area che sembra faticare a trattenere la propria popolazione, forse penalizzata dal costo della vita, dalla carenza di servizi o dalla scarsità di opportunità lavorative.
Altri comuni si mantengono quasi invariati: Ponza segna un timido +2, Lenola +1. Lieve calo per Sermoneta (-11), mentre piccoli borghi come Bassiano, Ventotene e Norma registrano flessioni minime che, se protratte nel tempo, potrebbero però risultare significative.
La provincia di Latina sta vivendo una frattura sempre più netta: città grandi e centri costieri ben serviti attraggono nuovi abitanti, mentre l’entroterra e alcune località turistiche si svuotano, soprattutto della presenza dei giovani. È un equilibrio fragile, che senza interventi concreti su casa, lavoro, servizi e trasporti rischia di spezzarsi del tutto, lasciando interi territori in un declino silenzioso ma inesorabile.













