Schiuma in mare avvistata anche nel litorale dell’Arenauta di Gaeta. Tra rassicurazioni, dubbi e soluzioni – Una distesa di schiuma bianca è apparsa in mare presso il litorale dell’Arenauta (foto del 1 giugno 2025), a Gaeta, destando preoccupazione tra bagnanti. Ovviamente la schiuma sia nella zona dell’Arenauta sia in altre del golfo di Gaeta non è sempre presente ma viene a volte avvistata e segnalata. Le immagini hanno riportato l’attenzione su un fenomeno già osservato negli scorsi anni lungo il tratto di costa che va da Minturno a San Felice Circeo, compreso quindi il golfo di Gaeta. Vedere schiuma in mare non è mai un segnale rassicurante, soprattutto in una località dalla straordinaria bellezza paesaggistica e naturalistica come la spiaggia dell’Arenauta. Tuttavia, le apparenze possono ingannare.
Secondo i dati diffusi da ARPA Lazio lo scorso anno, le analisi effettuate in seguito a numerose segnalazioni hanno individuato nella specie TenuiCylindrus belgicus – una microalga appartenente al gruppo delle diatomee – la causa principale della presenza di schiume e acqua torbida. Si tratta di un fenomeno noto come “fioritura algale”, del tutto naturale e non tossico, che si verifica frequentemente durante la tarda primavera e l’estate, favorito da condizioni climatiche particolari e dall’abbondanza di nutrienti (come azoto e fosforo) nelle acque marine.
Nel rapporto ARPA viene inoltre specificato che le strie di schiuma, spesso bianche o marroni, compaiono comunemente nei giorni successivi a forti venti o mareggiate, come risultato della combinazione tra l’energia delle onde e la presenza di sostanze tensioattive di origine naturale, legate ai cicli biologici del plancton. Queste formazioni tendono ad accumularsi in specifiche zone costiere per effetto delle correnti e possono includere anche altri materiali, come pollini, batteri, frammenti vegetali o microplastiche.
Tuttavia, non tutti sono convinti che le cause siano esclusivamente naturali. Giovanni Castorina, presidente dell’associazione ambientalista Golfo Vivo, sempre lo scorso anno, ha sollevato dubbi sull’efficienza degli attuali sistemi di depurazione delle acque reflue. «In assenza di fioriture algali, la presenza di schiuma potrebbe essere il sintomo di scarichi fognari insufficientemente trattati», ha dichiarato Castorina, sottolineando la necessità di un controllo più rigoroso sugli impianti esistenti.
Schiuma in mare, una possibile soluzione
Una possibile soluzione, suggerita dagli esperti, potrebbe consistere nell’adozione di depuratori di ultima generazione con filtri a membrana, in grado di trattenere anche le particelle più piccole e le sostanze chimiche più pericolose. Si tratterebbe di un passo importante verso un trattamento più sicuro e completo delle acque reflue, sia di origine domestica che industriale.
Il fenomeno della schiuma marina nel Golfo di Gaeta non può più essere ignorato. È urgente adottare misure concrete per proteggere l’ecosistema marino, la salute pubblica e l’economia turistica locale. La collaborazione tra enti locali, autorità ambientali e associazioni del territorio, affiancata da una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, rappresenta la strada da seguire per preservare la bellezza e la vivibilità del litorale. In un momento in cui il cambiamento climatico e l’inquinamento mettono a rischio i nostri mari, ogni azione di prevenzione diventa fondamentale. Il mare di Gaeta merita attenzione, cura e rispetto. E noi tutti – cittadini, istituzioni, turisti – ne siamo custodi.