5 tartarughe caretta caretta decedute in 5 mesi nel Golfo di Gaeta. Ancora un ritrovamento

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Immagine di repertorio

5 tartarughe caretta caretta decedute in 5 mesi nel Golfo di Gaeta. Ancora un ritrovamento – “La Carcassa di un esemplare di tartaruga caretta caretta è stato ritrovato spiaggiato nella mattinata di oggi, sul litorale di Levante nei pressi nel territorio di Minturno.” Lo comunicano i colleghi di Telegolfo, postando una foto di una carcassa di tartaruga caretta caretta sul bagnasciuga.  Sulle coste del sud pontino si sta delineando un inquietante scenario ambientale. In meno di cinque mesi, tra le località di Formia e Minturno, sono stati rinvenuti i corpi senza vita di cinque tartarughe marine della specie Caretta caretta e un delfino. Una scia di ritrovamenti che solleva interrogativi sulla salute del mare e sulla capacità delle istituzioni e della comunità di tutelare l’ecosistema costiero. Il penultimo caso, in ordine di tempo, risale al 27 giugno, quando una tartaruga è stata fotografata morta sulla spiaggia dell’Arenauta.

Solo qualche settimana prima, l’8 giugno, un altro esemplare era stato segnalato lungo il tratto sabbioso della zona Don Bosco a Formia. A documentare l’episodio è stata l’associazione ambientalista Compagnia dell’Albero, che ha denunciato le condizioni del litorale e chiesto maggiore attenzione alla pulizia delle spiagge. Nello stesso giorno, la stessa organizzazione ha pubblicato le immagini di un delfino arenato sulla spiaggia di Vindicio, scatenando sgomento e rabbia tra i cittadini e gli ambientalisti. La triste serie di ritrovamenti non si limita a Formia e Gaeta. A Minturno, a maggio, è stato segnalato un altro caso in poche settimane di tartaruga Caretta caretta morta sulla costa. Già ad aprile, la stagione era iniziata con il rinvenimento di un altro esemplare senza vita sulla spiaggia di Scauri.

A ogni segnalazione sono seguiti interventi tempestivi da parte di enti e associazioni: dai Tartawatchers di Legambiente, impegnati nel monitoraggio delle tartarughe marine, al Centro di Primo Soccorso del Parco Riviera di Ulisse, gestito da Tartalazio, fino alla Capitaneria di Porto e al Servizio Igiene del Comune di Minturno. Tutte le operazioni sono state condotte nel rispetto dei protocolli ufficiali per cetacei e rettili marini, con l’obiettivo di documentare accuratamente i casi e avviare esami necroscopici per chiarire le cause dei decessi.