La campagna di adesioni alla Conferenza delle Democratiche del 2025 prosegue in questi ultimi giorni di settembre “Partecipino anche le non iscritte al Pd”

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Ovunque nel mondo le donne sono protagoniste del cambiamento e anche per questo sotto attacco. In una  nota lo riferisce Roberta PULVIRENTI Donne Democratice. Mentre le disuguaglianze si acuiscono la Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche vuole fare la propria parte, per un mondo più inclusivo, giusto, femminista che metta al centro la pace, la cura delle persone e del pianeta. Per questo è fondamentale rafforzare e moltiplicare la rete tra donne costruendo alleanze nella società, nell’economia, nella cultura e nella politica contro il retaggio patriarcale che contamina menti e cuori, per affermare la nostra libertà.

Il Partito Democratico chiama a raccolta le donne, iscritte e non iscritte, in vista del rinnovo, “la Conferenza è luogo di elaborazione di proposte e progettualità, dove si incontrano donne iscritte al partito, ma soprattutto non iscritte, un luogo aperto alla società”.

Per Pulvirenti la conferenza territoriale deve essere l’invito è a iscriversi: “Sono aperte le iscrizioni”. Tutte le donne posso aderire tramite il sito https://partitodemocratico.it/adesione-conferenza-democratiche/, in questi giorni stiamo ricevendo moltissime iscrizioni anche di donne esterne al nostro partito, per noi contaminarci è importante in quanto ci dà aderenza ai problemi delle persone e ci rende un partito di prossimità, di strada”.

In questo Paese lavoro e figli rimangono inconciliabili”. A livello locale, spiega sempre la vice segretaria, “anche da noi si nota un calo di occupazione femminile, su queste tematiche c’è un’Italia a due velocità tra Nord e Sud”. Le famiglie sono sostenibili se parliamo di condivisione e non conciliazione, quest’ultimo termine che mette il peso tutto sulle spalle delle donne”. “Dobbiamo lavorare a favore delle politiche di genere e per la democrazia paritaria. Abbiamo una storia e un know how di tutto rispetto e all’avanguardia”. Bisogna darsi da fare sugli aspetti culturali e di prevenzione, dato che questa è la punta dell’iceberg di stereotipi di genere da superare”.

Conclude Roberta PULVIRENTI “Il substrato sociale dove risiede la discriminazione lo si vince con la conoscenza”. E ribadisce la necessità di “coinvolgimento di chi è fuori dal partito:  non ci chiudiamo nel nostro fortino, ma diamo un segnale alla società di apertura, vale a dire combattere la disuguaglianza che è anche di partecipazione”. Molti cittadini vivono l’esclusione dai luoghi dove si discute e si lavora per cambiare la società”.

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