Le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Fondi Beniamino Maschietto in merito all’incontro svoltosi a Sperlonga il 21
febbraio, definendolo “inutile e anacronistico”, appaiono offensive e inaccettabili nei confronti degli amministratori
locali che, democraticamente eletti dai cittadini, hanno il diritto e il dovere di confrontarsi su questioni fondamentali per
il futuro delle proprie comunità.
Forse il Sindaco di Fondi non è molto abituato al dibattito libero e democratico, visto che le scelte vengono presentate
come un “Editto romano”. Inoltre, è stato volutamente omesso ogni riferimento all’inserimento nell’ordine del giorno
del 27 febbraio del Comitato Istituzionale riguardante la discussione sullo statuto dell’Unione dei Comuni, in quanto
tale inserimento è avvenuto esclusivamente a seguito di un intervento, rappresentato da una formale diffida a firma del
Sindaco Cusani e del Sindaco Grossi, inoltrata alla Prefettura e alla Regione Lazio.”.
Tale intervento ha imposto, di
fatto, l’inclusione del punto all’ordine del giorno, forzando una discussione che altrimenti sarebbe stata ancora una volta
rimandata. È fondamentale sottolineare che, per evitare un inutile e mediatico botta e risposta, è preferibile trattare
queste tematiche in modo costruttivo e con la serietà che merita, piuttosto che lasciarsi travolgere da polemiche sterili.
È opportuno sottolineare che l’incontro in questione ha visto la partecipazione di amministratori locali e rappresentanti
istituzionali che, con spirito di servizio, hanno esposto le proprie valutazioni e perplessità sulla scelta della forma
consortile, ritenendo che l’Unione dei Comuni rappresenti una soluzione più vantaggiosa e maggiormente inclusiva.
Questo non significa mettere in discussione la volontà unanime di cambiare questa forma di convenzione, ma piuttosto
esercitare un legittimo diritto di valutazione e approfondimento, considerando l’impatto che tale decisione avrà sulla
gestione dei servizi. La situazione attuale sta portando il distretto verso un inefficace disordine, e quindi è necessario un
riesame attento per evitare ulteriori complicazioni. Se vi sono posizioni divergenti, queste vanno affrontate con rispetto e
con argomentazioni di merito, non liquidate come meri ostacoli burocratici.
È davvero preoccupante che si tenti di delegittimare un’iniziativa istituzionale, organizzata per discutere il miglior
assetto possibile per la gestione dei servizi socio-sanitari, relegando il dibattito ad una mera formalità da svolgersi
esclusivamente nell’ambito del Comitato dei Sindaci. Sottolineiamo, nuovamente, che la scelta sarà fatta dai Consigli
Comunali, e non dai Sindaci e/o tantomeno dal Comitato Istituzionale.
Questo atteggiamento di censura, adottato dal comune di Fondi, appare alquanto insolito e sarà necessario fare
chiarezza.
Il tentativo di ridurre la discussione a una questione di numeri di adesione e di una maggioranza, monolitica e
precostituita, rischia di impoverire il dibattito e di compromettere la ricerca della soluzione migliore per l’intero
territorio. La scelta così forzata verso il consorzio, piuttosto che un’opzione realmente inclusiva, rischia di diventare un
utilizzo strumentale delle risorse e delle dinamiche locali, anziché un vero e proprio potenziamento del territorio e della
gestione condivisa dei servizi.
Non permetteremo che scelte così importanti vengano prese senza la dovuta informazione, contrastando con ogni mezzo
questo atteggiamento di silenziamento e mancanza di trasparenza.