Ho conosciuto l’ex Guardia Campestre Comunale di Spigno Saturnia Raimondo Pampena, che ora ci ha lasciato, prima nel periodo in cui ero direttore dell’agenzia bancaria che inaugurai e successivamente sia come diacono che come associato alla sezione locale dell’ANC – Associazione Nazionale Carabinieri. Sempre era presente a ogni celebrazione e cerimonia, testimone di una generazione che ci sta lasciando per ragioni anagrafiche. Era novantaquattrenne, classe 1926, quindi ventenne alla data del referendum istituzionale del 1946, solo diciasettenne durante l’occupazione tedesca del territorio. Gli spignesi conobbero lutti, distruzione delle loro case, esodo in montagna, fame e privazioni indicibili. Raimondo Pampena era un testimone vivente di tutto ciò. E oggi in Italia i novantenni che possono narrare da testimoni oculari sono sempre di meno. La notizia della sua morte ha addolorato tutta la comunità di Spigno Saturnia, che saluta uno dei suoi simboli.

ANC Spigno Saturnia

Raimondo Pampena era per tutti Zì Raimo in nome di un legame con il territorio che è stato lungo e intenso ed ha toccato diversi aspetti della vita cittadina. Ha svolto per tanti anni alle dipendenze del suo Comune l’incarico di guardia campestre. Il sindaco Salvatore Vento osserva: “Si è contraddistinto per l’abnegazione nello svolgimento del suo compito di vigilanza e stimolo alla cura del nostro territorio. Un lavoro che sapeva combinare tra l’intransigenza del rigore istituzionale alla bontà d’animo di chi materialmente lo metteva in pratica. L’infanzia trascorsa attraverso il periodo bellico ha segnato lo spirito di Raimo: per tutta la vita ha narrato le sue esperienze e le vicissitudini di molti concittadini. Ha raccontato il suo sapere e trasmesso la sua memoria ovunque ne avesse la possibilità, e creato un rapporto particolare con tutti i giovani studenti spignesi. Ha insegnato a non dimenticare. È stato una colonna della sezione comunale Combattenti e Reduci ed a lui si devono alcune importanti intuizioni come l’avvio del percorso che ha portato l’intitolazione della Piazzetta di Campodivivo ai Fratelli Venturino, due giovani spignesi barbaramente uccisi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Zì Raimo è stato sempre in prima linea anche nella vita sociale del nostro Paese.

Il suo impegno è stato fondamentale per la realizzazione delle Giornate della Memoria, della Festa dedicata al Santo Patrono San Giovanni e di tutti i principali eventi cittadini. Oggi Spigno Saturnia si è svegliata più povero. A coronamento di una vita vissuta nell’interesse della sua comunità, lo scorso mese di novembre è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Tutta l’amministrazione comunale e i dipendenti si stringono intorno alla sua famiglia in questo momento di assoluta tristezza.” Gli ultimi sei mesi di vita da cavaliere, un’onorificenza a riconoscimento di una vita vissuta con profondo senso del dovere e al servizio della sua terra e della sua comunità, da sempre ricca di orgoglio e di dignità in ogni episodio, bello o tragico, della sua storia.