Torniamo a parlare di cultura della Legalitá, perché anche solo parlarne aiuta

Animare dibattiti e momenti di confronto per pensare agli strumenti concreti

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In un territorio come il nostro, ferito dalla presenza e dagli interessi criminali, abbassare la guardia e dimenticarsi della cultura della legalitá é un errore tremendo. E allora torniamo ad animare il dibattito sulla cultura della legalitá e la sua importanza. Per troppo tempo lo abbiamo abbandonato a beneficio di quanti criticavano dibattiti ed eventi sul tema. Ed invece parlare di legalità e lotta alle mafie è compito importante di tutti. Politica e associazionismo, sindacati e cittadini. 

La parola è un’arma affilata e porta con sé speranza e riflessione. E cosí si torni a parlare di legalità, cultura e antimafia nelle scuole di ogni ordine e grado. Creare occasioni vere per far sentire ai ragazzi che la legalità non è un’astrazione, ma una postura concreta, fatta di scelte quotidiane, anche piccole.  Serve raccontare, ascoltare, creare domande. Perché solo così si costruisce un rapporto autentico con il concetto di giustizia.

Torniamo a parlare di riutilizzo dei beni confiscati e reintroduzione nel circuito economico. Si torni a parlare di strumenti concreti, come gli Osservatori comunali per la legalità. Non si tratta solo di un simbolo, ma di uno spazio reale per il monitoraggio civico, il confronto pubblico, l’attivazione delle energie migliori della comunità. Farli funzionare davvero significherebbe dare voce a chi ogni giorno sceglie di non voltarsi dall’altra parte, di denunciare, di costruire alternative.

A Formia abbiamo avuto un esempio positivo. Ma è tutto il territorio che deve beneficiare di una più ampia rete della legalità.  Il Golfo merita questo slancio. Merita scelte coraggiose.  È il momento di riaccendere il dibattito, di dare spazio alla riflessione e all’azione. Perché la legalità, quando è cultura condivisa, diventa il seme più potente per un futuro più giusto.