Giornata mondiale della giustizia sociale

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Istituita nel 2009 dall’Onu, la “Giornata mondiale della giustizia sociale” è sempre più importante e attuale, visto che circa metà della popolazione terrestre non ha alcun accesso alla protezione sociale. In tanti paesi persino avere un lavoro non garantisce l’uscita dalla condizione di povertà, aspetto questo che deve far riflettere sempre di più i governi dei paesi occidentali. Giornata che dovrebbe stimolare la discussione (e si spera la trasformazione di idee in fatti) sulle disparità sociali, l’ingiustizia e la violazione dei diritti umani.

Il lavoro è certamente tematica rilevante per abbattere le iniquità. Difatti l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il 19 giugno 2008, ha unanimemente adottato la Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Equa, rappresentando la terza dichiarazione più rilevante riguardante i principi e le politiche emanate dalla Conferenza Internazionale del Lavoro, sin dalla nascita della Costituzione dell’ILO nel 1919.

La giornata è un’occasione altresì per analizzare e trattare questa fondamentale questione in Italia, dove circa il 20% della popolazione si trova a rischio povertà, che non vuol dire povertà assoluta ma comunque condizioni sociali ed economiche precarie. L’occupazione e la giustizia sociale vanno di pari passo solo in presenza di uno stipendio dignitoso. Il lavoro è uno dei temi più scottanti quando affrontiamo la questione della giustizia sociale, soprattutto per le nuove generazioni. Una società che tende ad escludere sempre di più le persone e non è in grado di garantire stipendi sufficienti è destinata a generare disuguaglianze. Inoltre ci sono i diritti umani ed è fondamentale prevenire le violazioni di tali diritti attraverso un robusto corpus normativo. Tra i diritti certamente occorre ricordare l’accesso equo a servizi essenziali e indispensabili come la salute, l’educazione e la tutela legale.