
Un momento di distrazione, un guasto improvviso, una manovra sbagliata di chi viaggia accanto: l’incidente stradale può arrivare quando meno lo si aspetta. E, spesso, il problema non è soltanto la collisione in sé, ma ciò che accade nei minuti immediatamente successivi. È in quell’istante che la lucidità può fare la differenza tra una gestione ordinata e una situazione caotica. Quali sono allora i passi corretti per proteggere se stessi e gli altri automobilisti?
Mettersi subito in sicurezza
La prima azione è spostare la vettura nella corsia d’emergenza o in una piazzola, se presente. Un gesto semplice, ma essenziale per non trasformare un imprevisto in un rischio maggiore. Una volta fermata l’auto, occorre spegnere il motore, inserire il freno a mano e accendere le quattro frecce.
Prima di aprire la portiera, bisogna indossare il giubbotto catarifrangente, obbligatorio per legge. Si scende sempre dal lato destro del veicolo, lontano dal traffico, facendo uscire i passeggeri nella stessa direzione. Solo a questo punto si può posizionare il triangolo a circa 100 metri di distanza. Quel segnale arancione, spesso considerato un accessorio secondario, diventa l’unico avviso visibile per chi sopraggiunge a velocità sostenuta.
Gestire la paura e mantenere la calma
Un guasto improvviso o un impatto generano adrenalina e disorientamento. È normale, ma cedere al panico significa aumentare i pericoli. Fermarsi qualche secondo, respirare e valutare con lucidità la situazione è la base per affrontare la fase successiva.
Spesso, i problemi meccanici danno dei segnali premonitori: calo di potenza, rumori insoliti, spie luminose sul cruscotto. Se si riesce a coglierli in tempo, è possibile sfruttare l’inerzia residua per guadagnare la corsia di emergenza senza manovre brusche. A motore spento lo sterzo diventa più pesante e il servofreno non assiste più: un dettaglio che può sorprendere, proprio quando si ha meno margine di errore.
Avvisare gli altri automobilisti
Chi resta fermo in carreggiata costituisce un ostacolo che gli altri conducenti devono poter riconoscere in tempo utile. Oltre al triangolo e alle quattro frecce, è necessario che tutti i passeggeri indossino il giubbotto riflettente. Non rispettare questa regola può portare a sanzioni severe, oltre che a rischi concreti per la propria incolumità.
Sulle autostrade, la corsia di emergenza non può rimanere occupata a lungo: tre ore è il limite stabilito dal codice della strada. Superato questo tempo, il veicolo rappresenta un pericolo e può intralciare i mezzi di pronto intervento diretti altrove.
Contattare i servizi di emergenza
Dopo essersi messi al sicuro, arriva il momento della comunicazione. Il numero di emergenza 112 rimane il primo riferimento in caso di feriti o di situazioni critiche. Per i guasti o i fermi prolungati, invece, la strada da seguire è quella del soccorso stradale.
Esistono più possibilità: chiamare il numero ACI 803.116, utilizzare le colonnine arancioni distribuite lungo la rete autostradale oppure rivolgersi al servizio incluso nell’assicurazione o nel noleggio a lungo termine.
Riparare da soli? Una scelta da valutare con attenzione
La tentazione di aprire il cofano e provare a risolvere il guasto sul posto è comprensibile, ma spesso rischiosa. Non solo perché l’autostrada è un ambiente ostile per chiunque si muova a piedi, ma anche perché senza strumenti adeguati è difficile identificare e correggere il problema. Meglio non improvvisare.
Il codice della strada, inoltre, vieta di tentare manovre che possano mettere in pericolo il flusso del traffico. Fermare altri veicoli o abbandonare la macchina in corsia sono comportamenti sanzionabili, oltre che potenzialmente pericolosi.
Prevenire i problemi prima che accadano
Molti episodi di auto in panne potrebbero essere evitati con una manutenzione periodica. Tagliandi regolari, controlli sulle spie di avaria e verifiche prima di lunghi viaggi sono abitudini che riducono le probabilità di restare bloccati in situazioni critiche. Una batteria usurata, pneumatici troppo consumati o liquidi non rabboccati possono trasformarsi, senza preavviso, nel motivo di un fermo improvviso.
Eppure, per quanto ci si prepari, il rischio zero non esiste. La vera differenza la fa il modo in cui ci si comporta subito dopo lo stop. E in quel momento, il dettaglio che sembra secondario, come il lato dal quale si decide di scendere dall’auto, può diventare l’elemento che evita un pericolo maggiore…












