Il meccanismo di “cannibalizzazione” cellulare: l’autofagia. La scoperta del ricercatore Premio Nobel 2016 Yoshinori Ohsumi- Il nostro corpo in condizioni di digiuno scatena un meccanismo che é definito autofagia. Chi ha scoperto questo processo cellulare? Uno scienziato giapponese che si chiama Yoshinori Ohsumi e che con tale scoperta ha ricevuto il Premio Nobel per la Medicina nel 2016. Perché è così importante questa scoperta? Perché questa conferma la capacità di auto distruzione e rigenerazione del nostro organismo. Nel digiuno, le cellule fagocitano tossine, organelli, corpuscoli, proteine degenerate e materiale di scarto (costituenti citoplasmatici danneggiati), attuando una vera e propria auto pulizia in primis, il riciclo del materiale conservabile in secundis per la rigenerazione cellulare. Come se le cellule facessero ordine dentro se stesse e lasciassero solo ciò che e’ realmente funzionale e utile al nostro corpo.
In sintesi, il prodotto di scarto viene inglobato da un autofagosoma le cui membrane si uniscono a quelle del lisosoma. Attraverso gli enzimi lisosomiali gli scarti, trasformati in residuali chimici, saranno eliminati o riciclati. Si può comprendere come questa ricerca/scoperta abbia attivato subito esperimenti su pazienti oncologici e patologie neurologiche nelle quali sia necessaria l’attivazione della fase di autofagia che, e’ stato sperimentato, si avvia solitamente dopo 16 – 20 ore di digiuno. Attraverso cicli di digiuno terapeutici sperimentali e controllati si è dato vita così a dei protocolli di cura integrati.
Nel 2026, saranno trascorsi 10 anni da questa scoperta. Riflessione: già i mistici di ogni tempo e luogo avevano sperimentato i benefici del digiuno che consideravano un mezzo per purificare e disintossicare il corpo unitamente all’elevazione dello spirito mirando alla longevità senza conoscerne i tempi di utilizzo terapeutico e i complessi meccanismi biochimici ma riconoscendone il beneficio, sentendosi più vitali, più lucidi mentalmente e più agili come in effetti gli scienziati riscontrano. Ci sono principi attivi negli alimenti come il resveratrolo (polifenoli) , le catechine e la quercetina (flavonoidi) che stimolano il processo di autofagia. Anche la pratica di sport ad alta intensità e di tipo aerobico ne favorisce l’attivazione. Ovviamente chi mira a conservare bene se stesso ha già sperimentato questa modalità terapeutica e si ritiene soddisfatto ma come sempre: la virtù è nel mezzo, mai esagerare e parlarne con un esperto è preferibile.