L’influenza bussa prima del previsto: cosa sta succedendo e quando toccherà l’apice

Contagi in aumento e stagione influenzale in anticipo: atteso il picco tra fine dicembre e inizio gennaio

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L’influenza bussa prima del previsto: cosa sta succedendo e quando toccherà l’apice – L’influenza quest’anno ha iniziato a far parlare di sé con un certo anticipo. I medici di base segnalano da settimane un aumento costante di febbre, tosse e mal di gola, e nelle sale d’attesa si rivedono le classiche scene invernali: fazzoletti, termometri e famiglie preoccupate. Nulla di inatteso, certo, ma il ritmo con cui i contagi stanno crescendo lascia intuire che la curva sta accelerando.

In molte regioni si registra già un numero consistente di casi, soprattutto tra bambini e ragazzi, che come sempre rappresentano il primo “motore” della diffusione. Il ritorno a scuola, le classi affollate, gli sbalzi di temperatura: tutti elementi che contribuiscono a creare un terreno fertile per i virus respiratori. Da qualche settimana, infatti, la quantità di persone con sintomi simil-influenzali è aumentata al punto che molti specialisti parlano di una stagione più vivace del previsto.

Quando arriverà il picco dell’influenza? Le previsioni, per quanto non possano essere matematiche, convergono tutte su un’ipotesi: il picco dell’influenza è atteso tra fine dicembre e l’inizio di gennaio. Proprio quel periodo in cui ci si ritrova al caldo delle case, ci si scambia regali e ci si siede intorno a tavole affollate. Insomma, il momento ideale per far circolare un virus che ama gli ambienti chiusi e il contatto ravvicinato.

Il fatto che i contagi siano già in crescita fa pensare che il punto massimo non sia troppo lontano. L’ondata potrebbe raggiungere la sua intensità nelle prossime settimane, con un aumento dei casi anche nelle fasce adulte e negli anziani, che solitamente vengono colpiti un po’ più tardi rispetto ai bambini.

La situazione negli ospedali e nelle famiglie

Finora la pressione sugli ospedali è gestibile, ma in alcuni reparti si cominciano a vedere i primi segnali di affaticamento. Nulla che faccia gridare all’emergenza, ma qualche pronto soccorso registra già un afflusso più alto del normale di pazienti con febbre alta o difficoltà respiratorie, spesso aggravate da altre patologie invernali.

Le famiglie, dal canto loro, stanno vivendo la consueta giostra di assenze scolastiche e permessi dal lavoro. Molti genitori si ritrovano per la seconda o terza volta a fare i conti con febbri che vanno e vengono, e con virus che sembrano passare da un componente della famiglia all’altro come in una staffetta.

Anche dopo il momento più intenso, gli esperti ritengono possibile un’onda di rimbalzo nei mesi di febbraio e marzo. È un comportamento tipico dell’influenza: rallenta, sembra quasi scomparire, poi ritorna quando il clima resta freddo e le difese immunitarie sono messe alla prova dalla lunga stagione invernale. Per questo motivo, anche se nelle prossime settimane si raggiungerà il massimo della diffusione, non è escluso che la coda dell’epidemia accompagni tutto il resto dell’inverno.

Influenza, come difendersi in una stagione così dinamica

In un quadro di questo tipo, le raccomandazioni sono le stesse di sempre ma più importanti che mai: vaccinarsi se non lo si è ancora fatto, restare a casa in caso di febbre, evitare luoghi affollati quando si è malati e curare la propria salute con attenzione. Lavarsi spesso le mani, ventilare le stanze e usare il buon senso resta la strategia più semplice e, spesso, più efficace.

La stagione influenzale, insomma, è entrata davvero nel vivo. Le prossime settimane saranno decisive per capire l’entità dell’ondata e quanto durerà. Una cosa, però, è già chiara: quest’anno l’influenza ha deciso di non passare inosservata.