SCIOPERO – L’Italia dei cieli si ferma. Viaggiatori in attesa e lavoratori in protesta

Disagi in arrivo per migliaia di passeggeri: il personale di terra e di handling incrocia le braccia per chiedere contratti più giusti e maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.

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SCIOPERO – L’Italia dei cieli si ferma. Viaggiatori in attesa e lavoratori in protesta – Sarà un mercoledì di passione per chi dovrà viaggiare. Il 29 ottobre 2025 i principali aeroporti italiani si preparano a una giornata di sciopero che promette di bloccare gran parte dei voli, nazionali e internazionali. Una protesta annunciata da tempo, che porta in primo piano il malcontento diffuso tra i lavoratori del trasporto aereo e dei servizi aeroportuali.

Lo sciopero, della durata di 24 ore, coinvolgerà il personale di diverse società che gestiscono i servizi di terra negli scali italiani: tra queste Swissport Italia e Airport Handling negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, oltre alla Consulta nei due scali toscani di Pisa e Firenze. Anche alcune compagnie straniere, come Air France-KLM, vedranno il personale di terra fermarsi per alcune ore, tra le 12 e le 16.

Dietro questa mobilitazione c’è molto più di un semplice rinnovo contrattuale. I lavoratori lamentano condizioni di lavoro sempre più difficili, turni estenuanti, incertezze legate agli appalti e subappalti e un mancato adeguamento salariale che in molti casi dura da anni. “Chiediamo dignità e sicurezza, non solo stipendi migliori,” hanno spiegato i rappresentanti sindacali, denunciando anche la mancanza di dialogo con le aziende e le istituzioni.

Il settore dell’handling, quello che garantisce i servizi a terra – check-in, bagagli, assistenza ai passeggeri e movimentazione degli aerei – è tra i più esposti alla precarietà. Molti operatori sono impiegati tramite appalti esterni, con contratti a tempo determinato e carichi di lavoro sempre più intensi, soprattutto nei periodi di picco turistico.

Disagi per i viaggiatori

Lo stop, previsto per l’intera giornata, rischia di avere ripercussioni significative sul traffico aereo. L’Enac ha già comunicato le fasce orarie garantite, durante le quali i voli dovranno essere assicurati: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Ma al di fuori di questi orari, migliaia di passeggeri potrebbero trovarsi di fronte a ritardi, cancellazioni o lunghi tempi d’attesa ai banchi del check-in e ai controlli di sicurezza.

Le compagnie aeree, intanto, si preparano ad affrontare la giornata più complessa dell’autunno: molte hanno già iniziato a riprogrammare i voli o a informare i passeggeri tramite messaggi e app. Chi può, prova a partire prima o a spostare il viaggio di un giorno. Il 29 ottobre non è un caso isolato. Ottobre 2025 è stato definito dagli osservatori “il mese nero dei trasporti italiani”: in pochi giorni si sono concentrate proteste nei trasporti ferroviari, pubblici locali e nel settore merci. Il disagio economico e lavorativo, alimentato da anni di stagnazione salariale e dalla crescente precarizzazione, sembra aver raggiunto un punto di rottura.

Le sigle sindacali parlano di un grido d’allarme collettivo. “Non vogliamo fermare il Paese, ma richiamare l’attenzione su un settore dimenticato,” affermano. Tuttavia, il rischio di una nuova ondata di agitazioni è concreto: se non arriveranno risposte dalle aziende e dal governo, le proteste potrebbero estendersi nelle prossime settimane.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Per i viaggiatori, la parola d’ordine è prudenza: controllare lo stato del proprio volo prima di partire, restare in contatto con la compagnia e, se possibile, evitare le ore centrali della giornata. Le associazioni dei consumatori ricordano che, in caso di cancellazione, i passeggeri hanno diritto a rimborso o riprotezione su un altro volo, ma non a compensazioni economiche, trattandosi di sciopero sindacale.

Sul fronte politico e istituzionale, si attendono segnali di apertura: un incontro tra rappresentanti del Ministero dei Trasporti e i sindacati potrebbe tenersi nei giorni successivi allo sciopero, nella speranza di evitare un nuovo stop durante le festività di fine anno. Il 29 ottobre sarà dunque una giornata di disagi ma anche di riflessione. Lo sciopero nei cieli italiani è il sintomo di un disagio più profondo, che non riguarda solo i lavoratori del settore, ma la tenuta complessiva del mondo del lavoro in un Paese che fatica a riconoscere e valorizzare le professioni invisibili.

Tra i terminal affollati e i voli in ritardo, l’Italia ascolterà — forse — il rumore del silenzio di chi, per un giorno, ha deciso di fermarsi per farsi sentire.