Palestra Italia e non solo
Consultando qualche vecchio elenco telefonico di Buenos Aires, ci rendiamo subito conto di quanta parte della popolazione fosse (e ancora lo sia) di origine italiana: Bacigalupo, Ferrero, Bianchi ecc. In questa città, ammalata di tango, ballo di forte influenza italiana, i cognomi della nostra Penisola abbondano, soprattutto quelli piemontesi. Metropoli innamorata di tango e football. Boca, il quartiere del porto di Buenos Aires, è abitato da una folta comunità di genovesi e il Boca Juniors è proprio la squadra del barrio dei Los Xeneizes (i genovesi, appunto). Nei primi anni del Novecento i ragazzi italiani di questo quartiere cominciarono a giocare al pallone in un campo di calcio a ridosso delle banchine, dando vita al Boca Juniors, che in un primo momento ebbe la divisa bianconera. Non contenti di questi colori, decisero di adottarne altri. Un giorno videro attraccare un enorme bastimento svedese, che dovette apparire loro fantastico come il Rex di Fellini. Ne furono così colpiti che la loro maglietta prese i colori della bandiera della Svezia, blu e gialla. Nacque così il Boca Juniors che tutti noi oggi conosciamo, grazie alla passione di un gruppo di ragazzi liguri.
Pinerolo e Peñarol. Piemonte e Montevideo. Giovanni Battista Crosa, classe 1730, piemontese di Pinerolo, lasciò la sua cittadina per emigrare in Uruguay. In Sud America fece una discreta fortuna, una fazenda agricola e vari negozi. Ricordandosi della sua Pinerolo, che in dialetto chiamava Pegnaròl, fondò il villaggio Peñarol verso la fine degli anni settanta del XVIII secolo. Un gruppo di casupole destinate a diventare un importante quartiere di Montevideo, con la stazione sempre affollata, il mercato e il centro commerciale punto di riferimento per gli uomini d’affari. Nello stesso anno in cui fu inaugurata la stazione, 1891, gli operai, quasi tutti italiani, fondarono il Central Uruguay Railway Cricket Club, che nel 1913 cambiò il nome in Club Atlético Peñarol. Il resto è Storia del calcio: tanti trofei tra cui spiccano tre Coppe Intercontinentali.
Sociedade Esportiva Palmeiras, ex Palestra Italia, squadra della città di San Paolo del Brasile. Il Brasile sembra più figlio dell’Africa (per i profumi, la cultura, la musica) anziché dell’Europa ma sono tanti gli italiani che hanno costruito fabbriche e interi quartieri in varie città carioca. San Paolo, ad esempio, è la più grande metropoli del Brasile e metà degli abitanti è di origine italiana. Quasi sei milioni di cittadini d’origine tricolore e di ogni regione, anche molti toscani. Il 26 agosto del 1914, quattro giovani italiani (Luigi Cervo, Luigi Marzo, Vincenzo Ragognetti ed Ezequiel Simone) diedero inizio alla Società Sportiva Palestra Italia. Il nome cambiò in Sociedade Esportiva Palmeiras nel 1942 dopo la decisione del Brasile di partecipare alla Seconda guerra mondiale al fianco degli alleati. Così il nome Italia, nemico, divenne scomodo e si optò per altra denominazione. Anche il primo stadio del Palmeiras portava il nome di Estádio Pálestra Itália.