Acqualatina, in una recente relazione inviata ai Comuni dell’ATO, ha esplicitato nuovamente la propria intenzione di installare impianti di dissalazione presso il porto di Formia, “in caso di crisi idrica”.

Contro i dissalatori la precedente amministrazione, grazie al supporto dell’Università La Sapienza e dei cittadini, ingaggiò una battaglia politica e legale che sventò il rischio di insediarli proprio al Molo Vespucci. “E’ assolutamente necessario – ha dichiarato il consigliere di opposizione Claudio Marciano – che il Comune di Formia si attivi in tutte le sedi istituzionali e legali per tutelare gli interessi della città e del Golfo, con la stessa incisività. Purtroppo questa mattina in Commissione Ambiente abbiamo perso l’occasione per dare mandato alla Sindaca di procedere con una diffida legale immediata ad Acqualatina, a causa dell’astensione da parte di una forza politica di maggioranza, legata a livello provinciale a Forza Italia, su una proposta fatta dalla maggioranza stessa”. 

“E’ pertanto urgente che si tenga un Consiglio Comunale sul tema dell’emergenza idrica – ha continuato Marciano – in quella sede dovremo capire se il livello di dispersione idrica dal 2017 ad oggi è rimasto invariato (80%), se le manutenzioni straordinarie e ordinarie promesse sono state effettivamente realizzate, quale posizione intende assumere la maggioranza verso Acqualatina e quali misure possono essere messe in campo per lenire gli effetti di un’emergenza idrica dentro un’emergenza Covid. Infine, un Consiglio Comunale è necessario per rilanciare il tema della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, che da mesi, se non anni, è finito nel dimenticatoio.