Ospedale di Gaeta e Minturno

Il Comitato del Golfo per la Sanità Pubblica, che vede in primo piano le associazioni Italia Nostra Onlus, Associazione Pendolari Stazione Minturno-Scauri, Confconsumatori Latina, interviene sul tema dell’emergenza Covid-19 che ci sta mostrando quanto sia importante avere un’efficiente rete di assistenza sanitaria sul territorio, in particolare in una provincia come quella di Latina, dalle peculiari caratteristiche orografiche.

Occorre una sanità di prossimità che possa davvero soddisfare la domanda sanitaria dell’utenza. La denuncia montata l’estate scorsa riguardo alla chiusura dei PPI voleva mettere in evidenza proprio l’importanza di strutture sanitarie presenti sul territorio. Non è accettabile che chi è deputato a fare scelte in materia sanitaria lo faccia privando i territori periferici di strutture e assistenza.

Con i provvedimenti della Regione di conversione dei PPI denunciavamo anche il diverso assetto organizzativo-amministrativo delle strutture di prossimità che da quel momento in poi sarebbero state sottoposte non più a scelte organizzative politiche regionali bensì a scelte solo dirigenziali dell’ASL. Ebbene quanto da noi denunciato ha purtroppo trovato conferma in quanto accaduto in queste settimane.

La direzione sanitaria con un proprio atto ha potuto, per esigenze superiori che di sicuro non possiamo contestare, limitare il servizio di assistenza degli ex PPI. Come dire avevamo ragione nel dire che difficilmente quanto promesso al territorio sarebbe stato concesso. Avevamo ragione nel ritenere che non ci sarebbero state risorse tali da garantire assistenza sui territori.

Plaudiamo alla prima vittoria del Comitato Civico di Cori che ha ottenuto dal TAR del Lazio la sospensione della trasformazione dei PPI in PAT come da decreto del Commissario ad acta della Regione Lazio del 14 novembre 2019 numero U00469. La trattazione collegiale in camera di consiglio del TAR è stata fissata per il 7 aprile prossimo.

Detto ciò non possiamo tacere che il sud pontino, nonostante l’abnegazione mostrata dagli operatori sanitari (medici – paramedici ed equipaggi di autoambulanze), ha necessità di avere maggiori interventi di potenziamento delle pochissime strutture sanitaria. Bene è stato fatto per la temporanea apertura del reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Gaeta Mons. Luigi Di Liegro, ma diciamo che tutto ciò non è sufficiente! Sono necessari maggiori interventi di potenziamento dell’Ospedale di Formia “Dono Svizzero”.

Necessario che il Nosocomio degli Eroi di Minturno torni a un’operatività h24 poiché necessitano di assistenza anche coloro che soffrono di patologie differenti dal Covid-19 o subiscono incidenti e/o infortuni diversi. Abbiamo bisogno poi anche che gli enti territoriali di concerto con le autorità sanitarie e la protezione civile garantiscano la distribuzione, anche a pagamento con prezzi calmierati, dei dispositivi di protezione per i cittadini. Introvabili le mascherine, le poche sul mercato a prezzi speculativi e di fattura non regolamentare, e ancora alcool e disinfettanti.

E segnaliamo la via crucis di coloro che si rivolgono ai numeri di emergenza in caso di sospetto di avere sintomi collegabili al covid-19. Vengono invitati a desistere, richiamare soltanto in caso di sintomi gravi, dalla richiesta di tampone tramite medico di base alla sua effettiva esecuzione trascorrono giornate di attesa angosciata. Per non parlare poi dei tamponi successivi.

L’applicazione delle norme di salvaguardia contro la diffusione del corona virus debbono essere rispettate e applicate in tutti i servizi pubblici e, in particolare, nei trasporti dove si registrano ad oggi carenze igieniche dei convogli con episodi di affollamento. Per quanto concerne i pendolari che utilizzano i treni ancora si segnalano episodi di assembramento di viaggiatori nell’attesa dei convogli e soprattutto all’uscita delle stazioni centrali di Roma e di Napoli dinanzi ai punti di controllo.

Manca una programmazione calibrata dei trasporti e della composizione dei convogli in funzione delle esigenze dei lavoratori impegnati nei settori di prima necessità, a cominciare dagli operatori della sanità e dell’agroalimentare, e delle forze dell’ordine. E poi l’ulteriore problema della difficoltà economica delle famiglie, dei lavoratori, delle piccole imprese. Abbiamo il timore che quello che non farà il coronavirus, lo faranno le difficoltà economiche delle persone.

Ci sono famiglie di lavoratori precari o anche di lavoratori in nero! Non dobbiamo avere timore di dirlo c’è una grandissima fetta di lavoro in nero presente sui nostri territori che a brevissimo non potrà più andare avanti e questo è un problema che i Comuni debbono considerare semplicemente perché esiste e sino ad oggi è stato tollerato e consentito!

ASSOCIAZIONE PENDOLARI STAZIONE MINTURNO – SCAURI
CONFCONSUMATORI LATINA
ITALIA NOSTRA ONLUS – GOLFO DI GAETA
A NOME DEL COMITATO DEL GOLFO PER LA SANITA’