Sono 15.378 i tamponi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute. Le vittime sono 649, quasi raddoppiate rispetto a 24 ore fa (ieri erano stati registrati 348 decessi). 

In totale i casi da inizio epidemia sono 2.181.619, le vittime 76.329. 

I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 135.106.

Ieri i test erano stati 77.993. Il tasso di positività è dell’11,4%, in calo del 2.4% rispetto al 13,8% di ieri.

Sono 10 in meno i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite, secondo i dati del Ministero della Salute.

Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 202, il totale dei ricoverati in terapia intensiva è ora di 2.569. Nei reparti ordinari sono invece entrati 78 pazienti in più nelle ultime 24 ore, portando il totale a 23.395. 

In Veneto sono stati rilevati 3.151 casi, nel Lazio 1.719 e in Emilia Romagna 1.506.

«Più che il valore assoluto, è interessante la tendenza nel tempo dell’indice Rt e questa – ha detto Battiston all’Ansa – indica che, rispetto a Natale l’Rt è salito di un decimo di punto, passando da 0,89 a 1,01»

Negli ultimi giorni è stato superato a livello nazionale il valore di 1 per l’indice Rt di contagiosità del virus responsabile della pandemia di Covid-19. È la stima che emerge dai calcoli del fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento, basati sui dati della Protezione Civile ed ottenendo risultati simili a quelli utilizzati da Istituto Superiore di Sanità e Fondazione “Bruno Kessler”.

«Più che il valore assoluto, è interessante la tendenza nel tempo dell’indice Rt e questa – ha detto Battiston all’Ansa – indica che, rispetto a Natale l’Rt è salito di un decimo di punto, passando da 0,89 a 1,01». L’aumento dell’indice Rt avvenuto da Natale a oggi «corrisponde agli effetti di quanto è avvenuto nella settimana precedente», ha osservato Battiston riferendosi alle aperture e allo shopping natalizio.

«Oggi, invece, cominciamo a vedere i primi effetti del lockdown. Non sono effetti drastici, ma di contenimento, e se le restrizioni proseguiranno ancora per una settimana, l’effetto sarà più visibile». Per Battiston è quindi «la conferma che l’andamento dell’indice Rt in Italia è legato all’andamento delle misure contenitive», più ancora che ad altri fattori come l’influenza stagionale o la circolazione delle varianti del virus.

Secondo l’esperto, in vista dell’assegnazione delle zone «è importante spostare verso il basso i limiti in Rt che definiscono le varie zone (attualmente sopra 1.5 per la zona rossa, sopra 1.25 per la zona arancione e sotto 1.25 per zona gialla), adottando valori che più bassi, come proposto in queste ore dal ministero della Sanità. Quando Rt è superiore a 1 la situazione inizia ad essere preoccupante ed occorre intervenire con misure restrittive». Guardando ai mesi passati è infatti evidente che i provvedimenti adottati in ottobre hanno determinato una discesa di Rt in tutta Italia, indicando in modo chiaro l’efficacia delle misure, le zone rosse in particolare. L’uscita dalla zona rossa dopo la prima settimana di dicembre ha fatto ripartire la crescita di Rt in tutte le regioni.