Trasformare l’arte in iniziative di cardioprotezione a tutela della collettività: è l’idea dell’associazione “Ars et Vis” che, per realizzare il progetto, ha chiesto aiuto allo scultore Egidio Rinaldi e alla pittrice Beatrice Monopoli.

L’uno, scolpendo una meravigliosa cornice in legno formato maxi intitolata “Le quattro stagioni”, ha ispirato l’altra. L’opera d’arte è stata poi messa in palio nell’ambito di una lotteria il cui ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di un defibrillatore.

«Si tratta – spiega la presidente dell’Associazione “Ars et Vis” Giovanna Laura Nallo – del quarto dispositivo acquistato grazie alle varie iniziative organizzate sul territorio e poi donato alla città. Il primo è stato consegnato ai Falchi di Pronto Intervento che ringraziamo per il loro prezioso supporto, il secondo all’istituto Mater Domini, mentre il terzo, su colonnina, è stato posizionato nel cuore della città, nei pressi del Castello di Fondi. Con questa iniziativa ci apprestiamo ad acquistare il quarto defibrillatore che sarà installato nei pressi della chiesa di Santa Maria, a disposizione delle attività del Corso Appio Claudio e, naturalmente, di tutti i cittadini per futuri eventi e manifestazioni. Un sentito ringraziamento anche a tutti i nostri partner abituali come Croce Rossa, Andos, Torpedino, artisti, simpatizzanti e amici dell’associazione».

La famiglia Russo, vincitrice del quadro messo in palio con la lotteria, ha deciso a sorpresa di prendere parte a questo circolo virtuoso rimettendo il dipinto a disposizione per un’esposizione itinerante e per una successiva asta.

«In questo modo – ha detto Russo, padre della piccola Natalia che ha acquistato il biglietto vincente – potremo comprare non uno ma molti defibrillatori da mettere a disposizione della città».

«Ringrazio ancora una volta, a nome di tutta la città, l’associazione, gli artisti e la famiglia Russo – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – perché hanno mostrato grande sensibilità mettendosi a disposizione per cardioproteggere il nostro territorio. Un defibrillatore, il cui costo è tutt’altro che irrisorio, può davvero fare la differenza in caso di emergenza e, grazie a queste persone, la città adesso non ne ha uno ma ben quattro. Avere un dispositivo quando serve – conclude – significa, letteralmente, ridar vita ad una persona andata in arresto cardiaco. Ecco perché questo dono ha un valore inestimabile».