Lo scorso venerdì si è svolto “SuperAbile”, evento dedicato alla disabilità, promosso dal LEFT di Formia.

All’evento hanno partecipato la cooperativa Herasmus, l’associazione Lo Spiringuacchio, la sezione di Formia della Unione Italiana Ciechi, l’associazione LiberAutismo, Associazione Famiglie Disabili di Formia, la Cooperativa Nuovo Orizzonte, la Presidente della Consulta dei disabili, Franca Masiello, ed altri genitori di persone disabili.

Il Coordinamento LEFT di Formia spiega: “In nostra rappresentanza c’erano il coordinatore, Francesco D’Angelis, l’avvocata Maria Rosaria Battaglia e la psicologa dottoressa Mariarosaria Sannino.
L’incontro è stato molto partecipato e proficuo.

Molti i temi discussi che, pur essendo sotto gli occhi di tutte e tutti, hanno visto, negli anni, l’assenza della politica e delle istituzioni.
Particolare attenzione è stata dedicata al servizio TSMREE (Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva), essenziale per i bambini e ragazzi, dai primi istanti di vita fino ai 18 anni, e che vede una sostanziale incapacità di rispondere alle crescenti esigenze del territorio, complice il disinteresse delle amministrazioni locali.

E ciò nonostante il Comune di Formia avesse approvato sul punto una specifica mozione consiliare il 25 marzo 2019 (che vide il coinvolgimento anche della Consulta sulla disabilità) con cui si impegnava ad intervenire presso l’ASL e la Regione Lazio per un’intensificazione ed il potenziamento delle prestazioni.

Ad oggi, al contrario, si evidenzia la sparizione di fatto del servizio da Formia, mentre la struttura di Gaeta è in estrema sofferenza, nonostante la professionalità e gli sforzi degli operatori.

Ne conseguono una forte criticità ed un sostanziale disservizio per l’utenza del nostro territorio.
Quello della TSMREE è un servizio fondamentale teso all’accompagnamento dei ragazzi durante tutto il percorso di crescita fino ai diciotto anni e, in particolare, è funzionale alla prevenzione ed al trattamento di disturbi, di difficoltà socio-emotive o di patologie conclamate, problematiche afferenti tutti gli aspetti della vita di soggetti fragili : dalla scuola, agli affetti, alle capacità motorie, cognitive, ecc.
Un servizio fondamentale che permette a ragazzi e ragazze di prevenire e affrontare al meglio gli ostacoli che possono presentarsi durante l’età dello sviluppo.

Un servizio che ha l’obiettivo di inserire appieno il ragazzo nella società e sostenere le famiglie nei loro  vissuti, segnati spesso da dolore e disperazione.
Un servizio, dunque, finalizzato a  rimuovere quegli ostacoli che “limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, nel tentativo di dare piena attuazione al dettato dell’art. 3 della Costituzione Italiana.
Altro tema assai discusso è stato quello delle barriere architettoniche: l’approvazione, ormai un anno e mezzo fa, del PEBA – Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, importante strumento per rendere la città più fruibile per tutte e tutti, si è risolto in “nulla di fatto” in quanto i lavori, appaltati un anno fa, sono proseguiti a singhiozzo e, ad oggi, non sono terminati (rispetto ai progetti presentati, ad ora sostanzialmente bloccati). L’accessibilità è una questione irrisolta, ad esempio, per scuole, strutture turistiche, spazi ricreativi, spiagge, solo per fare qualche esempio tra i più significativi.
Ed a proposito di spazi ricreativi e di incontro,  il confronto tra le persone intervenute ha evidenziato da un lato la forte carenza e dall’altro la poca fruibilità di quelli esistenti: in definitiva si è di fronte ad una mancanza di progettualità a cui consegue uno scarso utilizzo anche delle poche strutture esistenti sul  territorio.

Una riflessione è stata dedicata all’esperienza de La Casa Giusta ed alle difficoltà di prosecuzione del progetto aggiudicatario del bando: come forza politica riteniamo in proposito che, trattandosi di un bene confiscato alla mafia, di un bene tornato alla collettività, sia utile e doveroso risolvere le criticità che hanno di fatto congelato il progetto, potendo la struttura costituire un valido spazio di accoglienza e socializzazione. 
Infine, e questo sarà nostro prioritario impegno, si è evidenziata l’urgente necessità di creare soluzioni alternative ai drive-in ordinari per sottoporre persone con disabilità ai tamponi per la rilevazione dei contagi da Covid-19. Una operazione di per sé fastidiosa e percepita come invasiva, mal tollerata, specie da persone che non riescono a collaborare e da bambini, ancor più se sottoposti allo stress di lunghe ed estenuanti attese in auto. Altrove si stanno sperimentando ipotesi diverse con la possibilità di effettuare i tamponi a domicilio o in centri all’uopo destinati.
In conclusione: molti gli spunti di riflessione e i propositi; forte l’esigenza nelle famiglie di riconquistare “parola” e di essere protagonisti. Un motivo decisivo per tenere aperto un canale di discussione, dando vita, di fatto, ad un tavolo operativo permanente sulla disabilità, per essere pervicacemente, ma costruttivamente, presenti ed interattivi con gli enti istituzionali, siano esse le amministrazioni locali, il distretto sociosanitario, la Regione; insomma esserci come sollecitatori per coloro che hanno voce flebile nel difendere diritti ed attuare legittime aspettative. Un impegno che, noi di Left, vogliamo assumere!”