L’incontinenza urinaria è una perdita involontaria di urina. E’ spesso chiamata malattia silenziosa, perché le donne che ne soffrono raramente ne parlano al proprio medico. Eppure si tratta di una patologia molto comune, che coinvolge circa tre milioni di donne in Italia. Qualsiasi donna potrebbe essere soggetta ad incontinenza urinaria. Non si tratta, infatti, di età o di tipo di lavoro o di modo di vivere. L’incontinenza è piuttosto dovuta a cause che possono essere anche transitorie. Ad ogni modo, si presenta come un problema invalidante, poiché impedisce le azioni quotidiane e condiziona la vita delle donne che ne sono affette su diversi fronti: sociale, psicologico, occupazionale, domestico e sessuale. Spesso dovuta ad un indebolimento del pavimento pelvico, o ad una diminuzione del tono sfinterico dell’uretra.

Per l’incontinenza si possono comunque ricercare altre cause: infezioni urinarie o vaginali,  effetti secondari di alcuni farmaci, debolezza muscolare, malattie nervose e/o muscolari, effetti secondari di alcuni interventi chirurgici. Sono fattori di rischio anche: la pluriparità (quasi un terzo delle donne incinte soffrono di incontinenza urinaria ed il rischio aumenta con parti successivi), la menopausa (un rilassamento dei tessuti uterini e un cambiamento delle mucose potrebbero portare all’incontinenza) e la costipazione (la costipazione cronica ha delle conseguenze sui muscoli pelvici e quindi direttamente sul sistema di continenza). L’incontinenza si presenta sotto diverse forme e ognuna di esse viene identificata in modo diverso per quel che riguarda i sintomi e le cause: – incontinenza urinaria da sforzo, – incontinenza da urgenza, – incontinenza mista, incontinenza da rigurgito. Se una donna sospetta di soffrire di incontinenza urinaria, la prima cosa da fare è andare da uno specialista uroginecologo.

Lo specialista le prescriverà degli esami da effettuare per conoscere il tipo di incontinenza ed il grado che daranno un quadro preciso e dettagliato della situazione. L’incontinenza urinaria può essere oggi trattata con successo, spesso attraverso la combinazione di più approcci. La terapia chirurgica, la terapia farmacologica e la rieducazione pelvica sono le tre strade possibili tutte ben articolate al loro interno. La continenza viene quindi assicurata dalla sinergia di tre elementi: una vescica normale di capacità sufficiente, una buona pressione per chiudere l’uretra (dovuta ai due sfinteri, liscio e striato) e l’impulso neurologico. ­

Dott. Giuseppe Forte

Dott. Giuseppe Forte

Specialista in Ginecologia

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Riceve presso la Casa del Sole